“L’intento è quello di formare persone, soprattutto giovani, in grado con la loro professionalità di qualificare l’importante compito che viene svolto nei campi estivi, scuole o parrocchie”, queste le parole che il Presidente CSI Carpi Guido Leporati utilizza per presentare il corso di formazione per educatori promosso dal Centro Sportivo Italiano, Effatà, ANSPI e Pastorale giovanile di Carpi.
Il corso – gratuito – si terrà a Carpi nell’oratorio cittadino Eden di via Santa Chiara 18, e consterà di quattro incontri, dalle ore 19.00 alle 22.30, i giorni 5, 12, 19 e 26 del mese di Maggio.
Ogni serata prevede: un’approfondimento biblico-spirituale; la presentazione di strumenti pedagogico educativi che gli operatori potranno apprendere per poi utilizzarli con i giovani campisti; laboratori pratici; una cena offerta dall’organizzazione.
“Come Centro Sportivo abbiamo una tradizione della quale andare fieri in tal senso – continua Leporati – ma vogliamo continuare a migliorarci, convinti che un servizio sempre più attento alle esigenze dei ragazzi passi anche per la professionalizzazione degli operatori che ogni giorno avranno a che fare con loro”.
Quest’anno, infatti, le quattro associazioni, in spirito di piena collaborazione, hanno organizzato un corso dettagliato ed organico.
Il primo appuntamento, dal titolo Uno, nessuno o centomila sport? verterà sulle istruzioni per le attività sportive praticabili in estate, vero cuore di ogni centro estivo.
Creativa-mente sarà poi l’appuntamento dedicato ai laboratori di musica, arte, teatro e danza, per fare emergere in ogni ragazzo la passione per una di queste nobili discipline e, perché no, svilupparne il talento particolare.
Spesso poi gli educatori si trovano a dover non solo animare e far divertire, ma anche controllare un gran numero di ragazzi in luoghi pubblici: il terzo incontro sarà dunque dedicato agli interventi di pronto soccorso, alla gestione degli spazi, ai giochi sicuri e all’attenzione in piscina.
L’ultimo appuntamento del 26 maggio sarà forse il più teorico e delicato: dal titolo Insegnare, animare, educare tratterà dei contenuti educativi, della gestione, dell’ambientazione e del coordinamento di un campo giochi.
Per informazioni ed iscrizioni è possibile rivolgersi a Patrizia Reggiani del CSI allo 059.685402 o a simone Ghelfi della Pastorale giovanile allo 059.686048.
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Nell’ambito della rassegna Principi Ricostituenti – 12 punti fermi sull’italia che cambia, promosso dall’Unione Terre d’Argine, dai Comuni di Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano, dalla Fondazione Campori di Soliera e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, la Biblioteca Multimediale Arturo Loria di Carpi ha organizzato quattro incontri dedicati all’articolo quattro della Costituzione, che riguarda il tema del lavoro. Gli appuntamenti si svolgeranno tutti alle ore 21.00 presso l’Auditorium della Biblioteca Loria.
In questa congiuntura così difficile nella quale, è bene ricordarlo, la disoccupazione a Carpi sfiora il 10% – mentre è sempre stata al di sotto di un 1% tendenziale – la riflessione sul mondo del lavoro acquista importanza e rilevanza particolari. Proprio per questo i quattro eventi, aperti a tutta la cittadinanza e ad ingresso libero e gratuito, intendono affrontare la questione da molteplici punti di vista, con gli strumenti e le prospettive forniti da discipline differenti: cinema, economia, sociologia e filosofia.
Il primo incontro si svolgerà martedì 26 aprile. In questa occasione verrà presentato il documentario di Giuseppe Lodi Le parole del lavoro, realizzato in occasione del 90° anniversario della CGIL. A dialogare ed esplicitare le suggestioni suscitate dall’opera di Lodi, saranno i rappresentanti sindacali Veronica Marchesini, Alessandro Santini e Paolo Zironi.
Il secondo appuntamento – mercoledì 27 aprile – vedrà la presenza di Antonio Ramenghi, direttore della Gazzetta di Modena e Marco Panara, docente presso l’Università Orientale di Napoli e collaboratore del quotidiano la Repubblica. In questo caso si partirà dal saggio La malattia dell’Occidente, pubblicazione di
grande successo di Panara, per ragionare, da una prospettiva economica, sulle cause e le motivazioni che hanno portato, nel corso dei decenni, ad una progressiva perdita di valore del lavoro a vantaggio della finanza. Lo scopo dell’incontro non è però soltanto quello di sviscerare le dinamiche economiche, ma anche di rendere consapevoli i cittadini di come le modificazioni nel mercato del lavoro comportino forti sommovimenti negli ambiti della società e della tenuta della democrazia stessa.
Buone maniere per buone carriere: l’educazione sentimentale al lavoro è invece il titolo dell’incontro che giovedì 5 maggio avrà come protagonista Gabriella Turnaturi, docente dell’Università di Bologna. Il punto di vista questa volta sarà prettamente sociologico: come il fiorire di galatei, corsi di buone maniere, psicologia, manuali per fare carriera e corsi universitari promossi dalle aziende e dalle facoltà di economia incide nei confronti di lavoratori che si trovano sempre più a vivere una condizione di flessibilità e, a volte, di precarizzazione? Buone maniere e gentilezza apparente come tentativo di attenuare, con la cortesia, l’impatto sui singoli di un mercato del lavoro sempre più deregolamentato, competitivo e dominato da logiche improntate ad un darwinismo sociale connotato da competitività ed aggressività?
L’ultimo appuntamento di giovedì 12 maggio sarà dedicato al punto di vista filosofico. Ermanno Bencivenga, docente di filosofia presso l’Università di California, parlerà del Lavoro come gioco. Coltivare spazi di libertà, sottotitolo dell’iincontro, lascia bene comprendere come la proposta sia in questo caso quella di un ripensamento globale del concetto stesso di lavoro: se fino ad oggi l’economia è stata concepita in termini di utilitarismo, e il lavoro di conseguenza come attività produttiva di oggetti a noi estranei, forse è giunto il momento di rifondare le nostre società basandosi sull’idea di lavoro come attività fine a se stessa, nella quale poter realizzare il nostro potenziare, coltivare noi stessi e apprendere sempre nuove abilità e conoscenze. Un’idea di lavoro che non si oppone al gioco, ma che anzi coincide con esso. Per ridare spazio a due caratteristiche imprescindibili di ogni attività umana: la dignità e la libertà.
L’obiettivo di questi quattro appuntamenti è quello di stimolare una riflessione, sempre più necessaria, su di un tema cardine della nostra contemporaneità. Per non subire passivamente e supinamente i grandi cambiamenti in atto e, anche, poter intravedere spazi di azione e progettualità nuove per ricreare dalla radice un tessuto sociale, economico e democratico che sembra, negli ultimi anni, vieppiù sfaldarsi. Riflettere sul lavoro per riflettere sulla nostra storia: da dove veniamo, chi siamo e cosa vogliamo diventare.
Per ulteriori informazioni: www.bibliotecaloria.it – 059.649950