Le fiamme nella notte tra il 5 e il 6 dicembre , le immagini del rogo, la disperazione dei famigliari delle vittime: questi erano i ricordi più vivi della tragedia che 3 anni fa ha colpito Torino ed i lavoratori della ThyssenKrupp, azienda leader in Europa nel settore siderurgico.
Se ne sono dette parecchie sul caso: errore umano, caso, sfortuna. SPECULAZIONE ECONOMICA, della DIRIGENZA e della PROPRIETÀ , che hanno risparmiato fior di quattrini non osservando quelle norme sulla sicurezza dei lavoratori, che certe volte fanno la differenza tra la VITA e la MORTE.
In definitiva il 15 aprile 2011 sarà, per noi a ragione, considerata una data storica: il giorno in cui il lavoro degli operai viene considerato più importante del reddito dei grandi gruppi finanziari. Una pena esemplare per l’amministratore delegato della Thyssen, 16 anni di carcere, che in parte soddisfa il desiderio di giustizia dei famigliari delle vittime, ma che assume una rilevanza maggiore perché considera un efferato crimine, speculare sulla sicurezza dei propri dipendenti.
Un grande passo insomma, che dovrà essere però accompagnato da un’attività di controllo e prevenzione ancora più puntuale da parte degli organi competenti. Solo pochi giorni fa, il 12 aprile, é morto un dipendente della SARAS di Sarroch, Cagliari, investito da un getto di idrogeno solforato mentre compiva, insieme ad altri due colleghi feriti gravemente, la manutenzione di una cisterna facente parte della raffineria. Lo stesso incidente che ha causato, nel 2009, la morte di un altro lavoratore, sempre nello stesso impianto. E se consideriamo che nella nostra regione gli ultimi dati INAIL riportano 96000 infortuni sul lavoro,nel 2009, di cui quasi 5000 malattie professionali, dobbiamo purtroppo constatare che nello stesso periodo si sono verificati 70 casi in cui le conseguenze dell’incidente hanno comportato la MORTE del LAVORATORE
Non sappiamo se nei prossimi gradi di giudizio il reato sarà confermato, ma ci auguriamo che la sentenza spinga tutti gli imprenditori a dare il giusto peso alla vita dei lavoratori, troppo spesso sul piatto della bilancia contrapposto al profitto.
(PD Sassuolo)
