domenica, 5 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaZona Tempio, Leoni (PDL): in via Crispi 11 negozi su 11 sono...





Zona Tempio, Leoni (PDL): in via Crispi 11 negozi su 11 sono multietnici. Invasione completata

“Le peggiori previsioni si sono avverate. L’invasione sociale e commerciale di extracomunitari a Modena si sta completando in varie zona della città, favorita dalle politiche multiculturali della sinistra. Ultimo esempio, Viale Crispi, che collega la stazione dei treni a Piazzale Natale Bruni. Qui non c’è più nulla che ricordi di essere a Modena. Tutto straniero, anzi extracomunitario: dai negozi a chi li gestisce. Delle 11 attività presenti sotto il portico che dovrebbe presto essere percorso anche dai turisti diretti al museo casa Natale di Enzo Ferrari, ne ho contate undici, ovvero la totalità, gestite e frequentate solo da stranieri. Tutte le attività commerciali tradizionali sono sparite sostituite, da una lunga sequenza di macellerie islamiche, market cinesi, money transfert, utilizzati come esclusivo ritrovo di nord-africani.

Anche la libreria è etnica. Gli italiani sono spariti, sia dentro che purtroppo anche fuori i locali. Questa non è integrazione. Questa è disintegrazione sistematica di un tessuto sociale, commerciale ed economico che non ha nulla a che fare con l’integrazione, anzi ne rappresenta l’esatto contrario. Questo è il frutto della politica della sinistra che da tempo contestiamo. Una politica che da anni attira irresponsabilmente sul nostro territorio frotte di immigrati concedendo solo diritti e privilegi e senza chiudere in cambio nessun dovere”.

Lo ha affermato il Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni in merito alla proliferazione, in zona tempio a Modena, di attività commerciali e negozi gestite da stranieri.

“E’ preoccupante e degradante che una zona così importante anche per l’immagine che della città si offre alle migliaia di persone che giungono in stazione, e che in futuro saranno dirette al Museo casa Natale Enzo Ferrari, sia ridotta in questo stato. Se è questo il risultato della costosa politica di riqualificazione del Comune che doveva incentivare la riqualificazione e l’apertura di locali e attività che richiamassero non solo i motori ma anche le altre eccellenze di Modena, allora c’è di che preoccuparsi.

Purtroppo la giunta Pighi, responsabile di avere permesso ed agevolato, sia la proliferazione selvaggia che la concentrazione in singole aree di negozi e attività commerciali etniche, sta dimostrando di non volere nemmeno ammettere i propri errori e lavorare per risolverli. Evidentemente la trasformazione di Modena in una babele multietnica rimane l’unico obiettivo di questa amministrazione”.
















Ultime notizie