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Il Gruppo PDL sul Bilancio 2011/2013 dell’Unione Bassa Reggiana

Il Gruppo PDL all’Unione Bassa Reggiana, in occasione dell’ultimo Consiglio dell’Unione, ha dato voto contrario al bilancio di previsione 2011/2013. Abbiamo infatti sollevato alcune criticità e abbiamo fatto notare che se è vero che i comuni sono stati spinti ad una ricerca di maggiore capacità amministrativa, resta il fatto che limitandosi a riorganizzare non è detto che si possa raggiungere l’obiettivo di amministrare con più adeguatezza le nostre comunità locali.

Abbiamo chiesto ai consiglieri di maggioranza se sono convinti che le mutate condizioni in cui si trovano ad operare le amministrazioni locali, siano esse di carattere economico, siano esse di carattere istituzionale, necessitino esclusivamente di un riassetto organizzativo dei servizi.

E quand’anche fosse così, di quale tipo di assetto organizzativo. Abbiamo chiesto se ritengano sia sufficiente procedere con operazioni di concentrazione di tutto ciò che grava in misura scomoda sui bilanci e sulle gestioni dei singoli comuni appartenenti all’unione, in maniera acritica ed automatica, oppure se sono state operate valutazioni critiche e, soprattutto, politiche, che dalla relazione allegata al bilancio non emergono, sul perché concentrare talune funzioni in via preferenziale rispetto ad altre.

Abbiamo posto questi interrogativi perché il criterio con il quale si sono individuate le funzioni trasferite fino ad ora all’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana e quelle che, in futuro, si intendono trasferire, non appare né organico, né chiaro, né suggerito da un progetto politico, da una visione del futuro dell’Unione, viceversa sembra improntato all’improvvisazione.

L’Unione Bassa Reggiana sembra essere una scappatoia che viene in soccorso in tempi di “magra” per i bilanci comunali, che consente esclusivamente di ottenere fondi dalla Regione che, diversamente, non raggiungerebbero mai le casse dei singoli comuni.

A nostro avviso, partendo dal presupposto che l’Unione dei Comuni deve necessariamente essere considerata come un passaggio intermedio per la futura fusione dei comuni che ne fanno parte, in vista della soppressione delle Province, occorre che alla base di un programma di spesa, debbano essere enunciate le logiche e le finalità ad esso sottese: ad oggi invece il bilancio sembra essere ridotto ad un mero esercizio di incasellamento di voci di spesa e di entrata in una griglia numerica.

E in effetti abbiamo notato che si preferisce riportare una serie di dati statistici riguardanti la diffusione di tale nuova istituzione sovra-comunale, limitandosi solamente in via molto residuale a fornire indicazioni “politiche”, laddove si dipinge l’Unione come baluardo di difesa dei comuni contro le politiche di tagli alle autonomie locali.

Se da un lato salutiamo con favore ogni azione indirizzata alla razionalizzazione ed al contenimento della spesa pubblica, dall’altro diffidiamo di misure e provvedimenti caratterizzati esclusivamente da un criterio funzionalistico.

Le Unioni dei Comuni dovrebbero essere uno strumento: se ne può diventare buoni interpreti, cogliendone le potenzialità e le opportunità migliori per costruire insieme un vero sistema che veda uniformemente impegnati tutti gli appartenenti all’unione, oppure ci si può limitare a fare il compitino assegnato dalla normativa regionale, accontentandosi dei contributi che la Regione elargisce per aver ristoro di qualche costo, perdendo un’occasione importante per costruire un futuro importante per il nostro territorio. Secondo noi quanto si sta facendo e quanto si asserisce di voler fare appartiene alla seconda ipotesi formulata, pertanto siamo contrari a questo bilancio.

(I Consiglieri del PDL all’Unione Bassa Reggiana: FANTINATI CRISTINA – Novellara, CAPOGRUPPO; LAURA LASAGNA – Reggiolo, Presidente Commissione Bilancio all’Unione; MARIA ELENA BENASSI – Boretto; MARCO TAGLIATI – Guastalla; ROBERTO MASINI – Guastalla; GIOVANNI IOTTI – Gualtieri; TOMMASO LANDINI – Poviglio)
















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