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All’Astoria di Fiorano Tony Cortartese dirige e interpreta: ‘Amleto. La storia di un principe’

Al Teatro Astoria, il 5 aprile , alle ore 21, Tony Cortartese dirige e interpreta: ‘Amleto. La storia di un principe’. Racconta e analizza i processi e i passaggi che caratterizzano la cruda storia di un principe che doveva diventare re. Dalla visione del fantasma del padre, alla morte indotta per veleno.

In questo monologo l’attore/regista Tony Contartese mette a nudo i pensieri dell’agire e del non agire, di un uomo condannato a vendicare il padre senza diventare lui stesso un assassino. Essere o non essere, agire o non agire, rivendicare o subire senza perdere la propria identità, il proprio ruolo di principe.

Lo spettacolo attraverso i soliloqui di Amleto cerca di restituire agli spettatori l’originalità del proprio essere, l’essere per se stessi, senza compromessi, senza perdersi nei traumi che la carne eredita. Si parla qui di un principe, di un uomo, che ogni suddito vorrebbe come proprio re. Essere fedeli a se stessi fino in fondo all’anima, in un contesto storico, dove regna solo una natura fetida e volgare. Forse è proprio nel momento in cui l’uomo è completamente solo che trova la sua strada, il suo cammino. Shakespeare fa di questo personaggio un’artista della solitudine, un uomo che cerca e che si interroga, un uomo che pensa e riflette per trovare se stesso, senza dimenticare doveri e valori. Ed è in questo preciso momento, nella domanda, nel proprio dubbio, che Amleto trova la sua autenticità e come avanzare. Proprio così, userà la follia per parlare e la propria morte per agire. Amleto attende e costruisce quell’attimo dove finalmente potrà essere libero: la sua morte. Morire per uccidere. Se Amleto è pazzo allora non è lui che fa un torto all’altro ma la sua follia. E se Amleto è morto allora non è Amleto che uccide ma la morte stessa.

In un mondo che ci guarda, in una realtà di spettatori, in una vita di finzione: dov’è la giustizia? Quella vera e onorevole? In un mondo che attraverso maschere si esprime, trovare la propria, l’originale, quella che più ci calza a pennello è l’unico atto d’amore. Il resto è silenzio.
















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