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Emergenza freddo a Modena: Maletti risponde a Sala e Rocco (PD)

Sono una quindicina i senza fissa dimora, quasi tutti italiani, che nelle notti più fredde dei mesi invernali hanno trovato stabilmente riparo nella sala di attesa della Stazione ferroviaria di Modena, dove dal 4 gennaio, su richiesta del Comune, il riscaldamento è rimasto acceso anche nelle ore notturne.

Lo ha comunicato l’assessore comunale alle Politiche sociali, Francesca Maletti, rispondendo all’interrogazione presentata da Elisa Sala e Francesco Rocco (Pd) nella seduta del Consiglio comunale di ieri, lunedì 14 marzo. Nell’illustrare il documento dal titolo “Emergenza freddo, sala di attesa della Stazione senza riscaldamento”, la consigliera Sala aveva chiesto all’assessore di fornire anche i dati relativi al progetto “Emergenza freddo”.

“Il progetto del Comune di Modena, finalizzato a prestare aiuto alle persone senza fissa dimora – ha spiegato l’assessore – è stato attivato il 20 novembre e si concluderà il 20 marzo e ha visto la Protezione civile comunale, in collaborazione con le associazioni di volontariato Misericordia, Croce Blu, Agesci e Vivere sicuri, svolgere un servizio di monitoraggio e assistenza. Anche gli operatori del Centro stranieri hanno fatto controlli diurni in parchi cittadini e in alcune case abbandonate. Una coppia di polacchi, stazionari al parco Novi sad, è stata in tal modo ospitata in struttura e poi rimpatriata; altri tre polacchi, rintracciati al parco Ferrari, stanno per tornare al loro Paese”. L’assessore ha ricordato che “nell’ambito dello stesso progetto si sono svolti diversi sopralluoghi da parte della Polizia municipale; inoltre, dal 17 al 19 dicembre, a causa delle rigide temperature, è stato allestito un ricovero di emergenza nella polisportiva Modena est e da dicembre a fine febbraio è stato chiesto alle Ferrovie dello Stato di lasciare aperto anche di notte la sala di attesa, che solo dal 4 gennaio è stata riscaldata anche di notte grazie ad un ulteriore pompa di calore. Complessivamente dei 40 utenti raggiunti dal progetto, 21 sono stati ospitati in strutture”.

Il consigliere Sandro Bellei (Pdl), dopo che l’interrogazione è stata trasformata in interpellanza, è intervenuto affermando: “Nella sala d’attesa della stazione devono stare solo coloro che aspettano il treno, quindi non capisco perché in un piano di emergenza devono essere coinvolte anche le sale d’aspetto della stazione”.

La consigliera Sala ha invece osservato che tutti, non solo i senza fissa dimora, hanno potuto usufruire dell’accensione del riscaldamento nella sala d’attesa. Ringraziando l’assessore, la consigliera si è detta, inoltre, stupita del numero di persone raggiunte dal progetto “Emergenza freddo” e ha sottolineato “l’importante ruolo svolto dalle associazioni che ogni notte, per oltre tre mesi, hanno portato coperto e bevande calde ai bisognosi, impegnandosi in un servizio rivolto agli invisibili della città e, pertanto, non sempre adeguatamente valorizzato”.

L’assessore Maletti, in conclusione, ha detto di condividere l’affermazione di Bellei che ogni luogo deve avere la propria funzione, “ma – ha rimarcato – ci sono situazioni che richiedono un po’ di elasticità” e ha ricordato che “la notte del 16 dicembre, quando è nevicato abbondantemente, le associazioni di volontariato hanno prestato soccorso anche ai viaggiatori”.
















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