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Aimi (PDL) su Giunta e Polizia Municipale di Modena

“Tira aria da dietrofront dalle parti di Piazza Grande in merito alla gestione strategico-operativa della Polizia Municipale. Al Comando di via Galilei lo stato di agitazione in corso tra agenti e vertice e’ ai massimi storici e la cosa preoccupa non poco l’amministrazione comunale. Si cerca in pratica di tappare le falle di una protesta che ha in realta’ sullo sfondo la gestione del potere che vede i maggiori agitatori proprio all’interno dello stesso PD. Dopo i fuochi d’artificio e i bengala politici lanciati per sostenere posizioni e decisioni difficilmente condivisilibi, ecco che all’orizzonte s’intravede gia’ l’intenzione di scaricare un Comandante che forse fino ad oggi non ha fatto granche’ e non brilla certo per capacita’ di comando, ma che e’ frutto di un’altra di quelle scelte politiche di cui questa sinistra allo sbando ci ha oramai abituati”. Lo ha affermato in una nota il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi che ha osservato come “la Giunta sia nuovamente ed incredibilmente alla vigilia dell’ennesima e mirabolante piroetta. Hanno iniziato con strilli ai quattro venti per difendere scelte di gestione quantomeno bizzarre. Ora, con ritardo non indifferente, i compagni pare siano pronti a mollare la patata bollente.

Il problema adesso – ha aggiunto il vicepresidente del PDL provinciale – sarà l’individuazione della strada meno traumatica per uscire dal “cul de sac” in cui, con non poco masochismo politico, gli amministratori modenesi si sono nuovamente infilati. In realtà il problema principale e’ evidentemente la totale assenza di capacità gestionale emersa ancora una volta dalle stanze dei bottoni di Piazza Grande. Un nuovo appuntamento con l’ideale ballo del mattone di cui il PD pare essere maestro e al quale ci ha oramai abituati: un passo avanti, due a sinistra e tre indietro, con tanto di “casche'” finale sui propri irrimediabili errori. Risultato? Si torna al punto di partenza. Un po’ come nel gioco dell’oca, quando il tiro dei dadi e’ accompagnato dall’alea sfortunata. C’e’ però una notevole differenza: una città non si puo’ governare a tentativi, con l’ideale ricorso ai dadi e ai bussolotti e con un immobilismo che non ha precedenti. Soprattutto, non e’ ammissibile che la gestione sia caratterizzata da furiose retromarce col turbo a tutto gas e a fari spenti. Altro che multe alle biciclette in contromano. Qui – ha concluso Aimi – c’e’ da ritirare immediatamente la patente (politica) a chi ha dimostrato di saper utilizzare un’unica marcia: la retro. Col rischio di far schiantare la citta’ contro i rimasugli di quella che fu un tempo una grande quercia”.
















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