La tavola rotonda su ‘Lavoro autonomo e impresa nell’Area Nord modenese. Quale futuro?’, che si è tenuta ieri sera al Castello dei Pico ha fornito molti spunti di riflessione.
Gli imprenditori che hanno portato la loro testimonianza, hanno evidenziato come pur non essendo Mirandola appetibile per far crescere un polo industriale, ugualmente ci sono delle possibilità se si offre qualità di prodotti e soprattutto qualità di vita. La globalizzazione c’è e sarà sempre più aggressiva ma le professionalità nell’area nord sono in grado di contrastare tali processi. I proposito, Tabacci ha ricordato che la ripresa deve ripartire proprio dai distretti, perché possono essere la chiave per uscire dalla difficile situazione economica che stiamo vivendo, ma per vincere la sfida bisogna che le aziende italiane recuperino quelle eccellenze che le distinguono, puntino sulla qualità e cerchino forme di integrazione. Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi, per i quali non esistono ammortizzatori sociali, secondo Tabacci è ora di mettere in campo un sistema di tutele che parta dalla rivisitazione dei sistemi di welfare e pensionistici.
In questo quadro la politica riveste un ruolo fondamentale. Gli imprenditori intervenuti hanno evidenziato come la politica locale, oltre ad essere troppo referenziale, sembra conoscere poco le dinamiche economiche che si svolgono all’interno del proprio territorio. Il caso Gambro di questi giorni lo dimostra: la politica si è fatta sorprendere da decisioni imprenditoriali note agli addetti ai lavori più avveduti da almeno un anno e mezzo. Ma anche a livello nazionale la situazione non è certo migliore. Come ha evidenziato Tabacci, nel nostro Paese, c’è stato un progressivo scadimento della classe dirigenziale che, oltre a soffrire di una grave crisi di rappresentanza, considera il bene comune come un optional. Uscire da questo meccanismo è possibile, ma bisogna che l’Italia si doti di rappresentanti capaci, che abbiano voglia di spendersi per l’interesse del Paese. Poi, bisogna mettere in agenda politica due priorità ormai inderogabili: sistemare i conti pubblici e mettere in campo regole in grado di contrastare efficacemente il lavoro nero che in Italia occulta oltre il 25% della ricchezza prodotta.
(Lista civica ‘I Mirandolesi’)