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Tassa di soggiorno, il Pd: “Un balzello che penalizza l’Appennino”

Il governo ci ripensi e non introduca un balzello che era giĆ  stato cancellato 20 anni fa con soddisfazione di turisti e albergatori. L’invito arriva dal gruppo Pd in Provincia che, in un ordine del giorno, si dichiara “fortemente contrario” alla tassa di soggiorno reintrodotta dal governo nel decreto sul federalismo municipale approvato ieri.

Secondo il capogruppo Luca Gozzoli e il consigliere Ennio Cottafavi, che hanno sottoscritto il documento, la tassa di soggiorno “penalizzerebbe notevolmente il mercato interno che, per il nostro Appennino, costituisce il 90 per cento del fatturato; creerebbe di fatto una competizione tra comuni perchĆ© quelli costretti ad applicare la tassa per esigenze di cassa, saranno inevitabilmente meno attrattivi rispetto agli altri; graverebbe solo su una parte del settore turistico, il ricettivo, costringendo l’albergatore a fare da esattore”.

I due consiglieri del Pd calcolano che una famiglia di tre persone – in base ai prezzi correnti – arriverebbe a pagare un giorno in piĆ¹ ogni tre di permanenza. Questo potrebbe costringere molti turisti a ridurre i giorni di vacanza. L’odg chiede anche che il governo “riveda l’aliquota iva riducendola, in modo da equipararla ad altri Paesi quali la Francia” e preveda “incentivi e sgravi per migliorare l’offerta alberghiera”; infine “definisca, d’intesa con le Regioni e gli enti locali, un piano organico d’investimenti, promozione e commercializzazione a supporto del prodotto turistico italiano”.
















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