I carabinieri della Compagnia di Carpi proseguono le attività di contrasto alle assunzioni irregolari nella Bassa e nelle Terre d’argine, tanto da aver sospeso nelle ultime 24 ore ben quattro attività commerciali per l’impiego di manodopera non regolarmente assunta per oltre il 20% dei lavoratori.
Nel mirino dei militari a Mirandola e Carpi, coadiuvati nelle verifiche dai Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Modena, non solo aziende tessili cinesi, ma anche ristoranti e centri estetici. In particolare, durante i controlli eseguiti ieri mattina a Carpi, i carabinieri hanno sospeso l’attività lavorativa di un Ristorante Self Service di proprietà cinopopolare, in via Dell’Industria, per aver impiegato “in nero” ben 4 dipendenti (tre cinesi ed un marocchino in regola con i permessi di soggiorno) su 15. Il ristorante è stato contravvenzionato per circa 11.000 euro.
Nella stessa mattinata sono stati controllati alcuni centri estetici a Carpi ed uno in particolare, di proprietà italiana, è stato sospeso per aver impiegato in nero due ragazze straniere (una tunisina e una cinese anch’esse in regola con il soggiorno) su un totale di 4 dipendenti.
I controlli sono proseguiti nel corso di questa notte a carico di alcune ditte del settore tessile di Mirandola da parte dei Carabinieri di San Martino in Spino e di Mirandola, dove sono state sospese due “Confezioni” di proprietà cinopopolare per aver assunto irregolarmente oltre il 20% della manodopera. Nel dettaglio, una ditta di via Gavello a Mirandola, di proprietà di un cinese del 1976 residente Mirandola, aveva impiegato nr. 2 lavoratori irregolari su un totale di 3 dipendenti, tutti cinopopolari, e pertanto sono state elevate sanzioni amministrative del valore di 5.000,00 euro con contestuale sospensione dell’attività lavorativa.
Più gravi le sanzioni comminate ad una confezioni e stireria in frazione Gavello, anch’essa di proprietà di un cinese residente Mirandola, che aveva impiegato “in nero” nr. 6 lavoratori su un totale di 8 dipendenti cinopopolari. Tra questi c’erano 3 clandestini di cui uno destinatario di ordine di espulsione emesso dal Questore di Prato in data 18 mag 2010, quindi arrestato. Sono state elevate sanzioni amministrative del valore di 16.137,50 euro con la sospensione dell’attività lavorativa del laboratorio, la cui proprietaria è stata deferita in stato di libertà per favoreggiamento della presenza di cittadini clandestini e sfruttamento della manodopera clandestina.
Le società colpite dovranno regolarizzare la loro posizione, assumendo gli irregolari (tranne ovviamente quelli clandestini) pagando una ulteriore contravvenzione di 1.500 euro entro le ore 12 del giorno lavorativo successivo a quello di adozione del provvedimento di sospensione. Se non ottempereranno, l’attività lavorativa sarà effettivamente sospesa fino alla data di regolarizzazione.