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Avviato dalla Cila di Novellara un progetto per il suino no ogm

La tutela del consumatore e la salubrità dei prodotti alimentari sono problemi sempre più al centro dell’attenzione del legislatore e delle imprese. La cooperativa Cila di Novellara è impegnata in un progetto che risponde alle richiesta dei consumatori, oggi più che mai sentite visti i tristi casi di produzione di alimenti non conformi alle disposizioni di legge e nocivi per la salute dell’uomo. “I consumatori –è il commento del presidente della Cila Graziano Salsi – oggi non solo pretendono cibi sani, ma qualità dei prodotti ricondotti anche a stili di vita che precauzionalmente e intenzionalmente si indirizzano nella attenta ricerca di alimenti no ogm. Tutto ciò si può ottenere lavorando in filiera.

La cooperativa Cila, una delle più importanti imprese agricole a livello nazionale e forte dei risultati ottenuti nel 2010, ha impostato il suo progetto con la collaborazione di altre imprese cooperative del settore agroalimentare e della Grande Distribuzione Organizzata.

La strategia di valorizzazione della produzione suinicola della cooperativa Cila si basa infatti su un progetto di filiera cooperativa il cui presupposto è l’alimentazione no ogm e cioè con alimenti che devono essere privi di organismi geneticamente modificati, nella soia in primis ma anche nei cereali.

“Il nostro progetto – spiega il presidente Salsi – è partito nel 2009 con 9mila suini grassi all’anno e dal 1 gennaio 2011 si aggiunge un allevamento condotto in affitto di ulteriori 5mila suini annui, portando la produzione complessiva a 14mila suini annui. La filiera no ogm – continua Salsi – parte dall’alimentazione della scrofa, e di conseguenza del suinetto, per poi passare alla fase di ingrasso; il tutto rispondendo rigidamente a protocolli e disciplinari di produzione e gestione con particolare riferimento alle norme del benessere animale”.

Il progetto si sviluppa con la partecipazione di diversi attori sia a monte che a valle della filiera: Progeo per la fornitura di mangimi no ogm, la cooperativa Unipig per la fornitura dei suinetti, il macello cooperativo Italcarni per la macellazione e prime lavorazioni delle carni, e infine operatori della trasformazione e distribuzione al consumo.

















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