La vicenda Sorgeaqua sta scivolando nel ridicolo, al pari di questo fine legislatura. Per settimane il Pd ha urlato che vendere il 40% di Sorgeaqua non era una privatizzazione e il Sindaco e i consiglieri del Pd hanno detto, mentendo, che se non si privatizzava entro il 31 dicembre 2010 i lavoratori di Sorgeaqua avrebbero perso il posto di lavoro.
Oggi, increduli, leggiamo che lo stesso partito che poche settimane fa ha deliberato la privatizzazione, chiede ai Comuni soci di Sorgea di non svolgere la gara fino a quando non si terrà il referendum che vuole abrogare tutte le leggi che privatizzano l’acqua.
Chiediamo allora al Pd il perché dell’urgenza di approvare la privatizzazione senza alcun obbligo di legge, il perché di quelle bugie raccontate ai cittadini e ai lavoratori di SorgeAqua.
Chiediamo perché il Pd ha bocciato prima la modifica dello Statuto comunale per definire l’acqua bene comune privo di rilevanza economica e poi la moratoria delle privatizzazioni in attesa del referendum. Atti che avrebbero permesso a SorgeAqua di rimanere pubblica ed evitare la privatizzazione.
Non ci fidiamo più delle ambiguità e delle indecisioni del Pd, anche perché questo partito ha tradito il mandato elettorale e appoggiato il ribaltone del Sindaco, per cui non può dare garanzia di affidabilità. Il Pd afferma che porterà in Consiglio Comunale l’impegno a non dare seguito alla gara fino a che non si svolgerà il referendum. Bene, se sono seri e se davvero è questa l’intenzione del Pd, chiediamo a questo partito di portare in Consiglio comunale non un generico impegno politico che non ha alcun valore legale, ma la revoca della delibera con cui il 28 dicembre è stata decisa la privatizzazione.
Se questo non avverrà saremo di fronte al solito teatrino della politica, a cui il Pd ci ha già abituato e che i cittadini non sopportano più.
Nella vicenda SorgeAqua interviene anche Sel. Abbiamo più volte chiesto a questo partito un incontro per definire una linea comune delle sinistre in vista delle elezioni comunali prossime. Apprendiamo invece con stupore dalla stampa che Sel ha già deciso di allearsi con un Pd impresentabile come quello finalese. Evidentemente si preferisce ridursi al ruolo di stampella ad una maggioranza allo sbando, si preferisce chiedere un posto a tavola a chi ha gestito lo sfascio del territorio, chi ha teorizzato la privatizzazione dell’acqua, chi privatizza servizi sociali fondamentali, piuttosto che ricostruire il campo della sinistra. Decisione presa a tavolino a Modena dalla segreteria provinciale, dato che a Finale Emilia Sel è letteralmente inesistente. Decisione presa a 50 km di distanza senza conoscere nulla del territorio, senza conoscerne le dinamiche né tanto meno averle vissute. Se questa è la “nuova politica” proclamata dai Vendoliani, stiamo freschi.
(Federazione della Sinistra di Finale Emilia)