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Polemiche a Reggio Emilia sulle aperture dei negozi il 6 gennaio

E’ scontro aperto a Reggio Emilia sull’apertura dei negozi il 6 gennaio, festa dell’ Epifania, in occasione dell’avvio dei saldi come deciso dalla giunta regionale. Il vescovo, mons. Adriano Caprioli, ha contestato duramente durante la messa di fine anno e nelle successive celebrazioni la scelta dell’apertura dei negozi, e oggi i sindacati hanno annunciato uno sciopero dei lavoratori del commercio per il 6 gennaio.

Durante la messa del 31 dicembre il vescovo aveva detto: ”Esprimo la mia solidarieta’ ai lavoratori del commercio (e in particolare alle giovani madri) che, per non perdere il posto di lavoro, sono costretti a lavorare nei giorni festivi, perche’ un’ordinanza regionale ha deciso di far partire la campagna-saldi in coincidenza con una importante festivita’. Il segnale purtroppo e’ chiaro: si vuole violare il diritto alla festa come tempo per la famiglia ed educare la clientela a fare acquisti nelle giornate di festa”.

Il vescovo aveva segnalato come esempio positivo una ordinanza del Comune di Reggio che vietava l’apertura il 6 gennaio. Ma il Comune pero’, nei giorni scorsi ha cambiato l’ordinanza, dando il via libera all’apertura del 6 gennaio per uniformarsi all’avvio dei saldi come previsto dalla Regione.

”Se fosse dipeso dal Comune si sarebbe proposto di far partire i saldi alla prima data utile non festiva, ovvero il 7 gennaio – ha spiegato l’assessore al Commercio Natalia Maramotti – ma la Regione ha deciso di uniformare la data dell’Emilia-Romagna a quella prevista in tutte le province vicine. Se noi avessimo detto di no, i reggiani si sarebbero spostati per gli acquisti con conseguenze negative per il nostro commercio”.
















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