Il testo della lettera che è stata indirizzata dal Rettore agli studenti della Facoltà di Agraria che nei giorni scorsi si erano rivolti a lui contestando la legge di Riforma universitaria.
RISPOSTA DEL RETTORE ALDO TOMASI AGLI STUDENTI DELLA FACOLTA’ DI AGRARIA
Caro Andrea,
ti rispondo quale rappresentante degli studenti che mi hanno indirizzato la lettera allegata (vedi allegato A).
Spero possa allargare a tutti gli studenti firmatari la mia risposta.
Non mi sembra debba ulteriormente rimarcare il fatto che esista una comune preoccupazione.
La nuova legge, associata al decreto mille-proroghe, come ho sempre sostenuto e ampiamente e pubblicamente scritto prevede solamente un parziale ripiano ai pesanti tagli decisi per l’Università e questo è motivo di reale preoccupazione.
Ora, raccolta la vostra indignazione, che sicuramente avete legittimità per continuare a manifestare, affermo anche che non possiamo fermarci alla sola protesta. Se il Decreto Legge entro pochi giorni, come ormai sembra scontato, diventerà una legge dello Stato Italiano, da cittadini dovremo fare quanto la legge prescrive, tanto più io nella veste di rettore pro-tempore di questa Università.
Ho dichiarato più volte che alcuni aspetti della legge introducono novità normative delle quali l’Università ha certamente bisogno. Mi riferisco in particolare alla composizione della dualità/sovrapposizione di compiti tra Dipartimenti e Facoltà, che ha portato, anche in UNIMORE, alla creazione di un numero di Dipartimenti e di Facoltà eccessivo; idem per quanto riguarda i compiti ora affidati al Senato Accademico ed al Consiglio di Amministrazione che devono trovare una soluzione nel nuovo Statuto.
Tasse universitarie: come ben sai, è stato deliberato un anno fa l’aumento delle tasse universitarie. Per quest’anno è stato altresì deciso di non aumentare le tasse. L’aumento è stato discusso e, per quanto la parola possa essere contestata, concordato con i vostri rappresentanti. L’utilizzo dei fondi derivati dalle tasse studentesche è trasparente ed ogni decisione avviene all’interno del Consiglio di Amministrazione, dove vostri rappresentanti siedono. Posso dire che i vostri rappresentanti sono molto attenti sul come i fondi vengono utilizzati. A questo si aggiunge il mantenimento, almeno per l’anno corrente ed il prossimo, dei fondi per il diritto allo studio, assicurati in parte dalle tasse studentesche, in parte dallo Stato (che ha parzialmente re-integrato i fondi per il diritto allo studio) e dalla Regione Emilia-Romagna, che ha messo a disposizione la somma mancante.
Nella vostra lettera sottolineate l’importanza che i ricercatori universitari hanno nella vostra preparazione. Più volte sono tornato sull’argomento, incontrando i ricercatori universitari e cercando soluzioni al problema. Esiste una legge (il D.L. 230) che da anni ha fissato al 2013 la decisione di mandare ad esaurimento la classe dei ricercatori universitari. Si può discutere se questo è bene o male, ma non mi sembra sia questo il punto. La cosa rilevante è che nel prossimo futuro solamente professori Associati e Ordinari costituiranno il corpo docente stabile dell’Università italiana.
Ho perciò affrontato il problema in questa prospettiva, cercando di aprire al massimo nella nostra Università lo spazio per favorire gli avanzamenti di carriera, favorendo il passaggio a professore Associato di quanti più ricercatori meritevoli possibili. In condizioni economiche difficilissime abbiamo già assicurato a 16 ricercatori il passaggio a professore Associato nel 2010. Continuerò su questa strada, cercando di motivare i nostri ricercatori, pur in un momento di crisi che non è confinato alla sola Università, ma al Paese tutto.
Concordo con te su un punto. Se 7 ricercatori della Facoltà di Agraria non daranno disponibilità all’insegnamento, chi verrà realmente danneggiato saranno gli studenti. Come ho già più volte dichiarato, l’indisponibilità all’insegnamento da parte dei ricercatori per quanto corretta secondo i termini di legge, avrà come conseguenza un impoverimento della nostra offerta formativa. Di conseguenza, avremo meno corsi di studio, di conseguenza avremo meno possibilità di aprire nuove posizioni per i nostri ricercatori meritevoli di promozione.
Capisco, è una situazione Catch-22, ma veramente non saprei come altro uscirne, se non con una seria politica di apertura di posizioni dedicate all’avanzamento di carriera dei ricercatori meritevoli.
Occorre ora anche domandarsi quale strategia sarà da seguire nel prossimo futuro. La legge molto probabilmente diverrà effettiva a partire dalla seconda-terza settimana di gennaio. Quindi, abbiamo tempo fino a settembre per modificare il nostro Statuto. In questi mesi, compito del Rettorato sarà quello di portare a termine le modifiche di Statuto largamente concordate da una commissione già insediata da vari mesi e far sì che le modifiche proposte siano comprese e condivise quanto più possibile da studenti, docenti e personale tecnico amministrativo. A questo si aggiungerà l’azione di pressione su Ministero e Governo che entro pochi mesi dovrebbero emanare i necessari decreti attuativi.
Con i miei più cordiali saluti ed auguri di un proficuo Nuovo Anno
IL RETTORE
Prof. Aldo Tomasi