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Sassuolo: la scomparsa di Teresa Pellati, il cordoglio del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale

Il Sindaco Luca Caselli, l’Assessore alla Cultura Luca Cuoghi e la Giunta municipale tutta esprimono il più sentito cordoglio pubblico e alla famiglia per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, dopo una malattia, di Teresa Pellati, la nostra concittadina molto conosciuta per la sua notorietà cinematografica, raggiunta negli anni ’50 e ’60, quando la stessa interpretò ruoli in importanti produzioni italiane e internazionali dell’epoca.

Ne pubblichiamo qui di seguito una breve ma esaustiva scheda biografica che, proprio attraverso la filmografia riportata, curata da Luca Silingardi, testimonia la rilevanza della sua carriera.

Nata a Casalgrande il 29 agosto 1929, Teresa Pellati ancora bambina si era trasferita a Sassuolo con la famiglia, nel 1938. Come ricorda Roberto Costi, -che ringraziamo anche per le immagini fornite-, dopo essere stata eletta Miss Emilia Romagna, nel 1950, partecipò come finalista al concorso di Miss Italia, in cui si sono rivelate attrici come Sophia Loren, Lucia Bosè e Silvana Mangano. Proprio con la Mangano, e con suo marito Dino De Laurentiis, importante produttore cinematografico, Teresa Pellati strinse una profonda amicizia, che le permise di essere introdotta nello sfavillante mondo del cinema degli anni Cinquanta, con numerosi camei o piccole parti all’interno delle più famose pellicole di quegli anni.

Dopo “Roma ore 11”, del 1951, Massimo Girotti, Lea Padovani e Lucia Bosè, l’anno seguente lavorò col regista Roberto Rossellini in “Europa ‘51”, al fianco di Ingrid Bergman, Ettore Giannini e Giulietta Masina, e anche con Totò, Ave Ninchi e Peppino de Filippo in “Totò e le donne”. Nel 1953 partecipò alla realizzazione di “Ulisse”, con Kirk Douglas e Anthony Quinn, e nel 1954 prese parte a “Vergine moderna”, con Vittorio De Sica.

Seguirono poi: “Non c’è amore più grande”, del 1955, con Gino Cervi e Franco Interlenghi; “La ragazza del palio”, del 1957, con Vittorio Gassman; “Jovanka e le altre”, con Silvana Mangano, del 1959; e “Il gobbo”, di Carlo Lizzani, del 1960. In questi anni di fervente lavoro negli studi di Cinecittà, la Pellati compare spesso citata e fotografata, assieme alle altre dive di quei “favolosi anni Cinquanta”, sulle pagine dei più importanti rotocalchi dell’epoca, come l’Europeo, Epoca e altre riviste ancora, prettamente cinematografiche.

Dopo il rientro a Sassuolo, Teresa Pellati aprì una rinomata profumeria, conducendo una vita semplice, lontana dai bagliori dei riflettori cinematografici e dal mondano jet set della “dolce vita” romana, di cui era stata testimone, per poi ritirarsi a vita privata.
















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