“L’impegno profuso quotidianamente da Forze dell’Ordine e Magistratura, nonostante gli organici ancora inadeguati rispetto alle reali esigenze del territorio, ha consentito di ottenere risultati positivi sia in termini di prevenzione sia di repressione, cogliendo importanti successi anche sul fronte del contrasto della criminalità organizzata” Evidenzia Massimo Silingardi, presidente provinciale di Confesercenti, all’indomani del bilancio presentato dalla prefettura.
Ugualmente però continuano ad essere presenti elementi che destano preoccupazione e che determinano, come evidenziato dalla recente classifica sulla qualità della vita stilata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, una percezione di insicurezza diffusa tra la gente.
Evidentemente non solo il numero, ma anche le modalità con le quali vengono messi a segno alcuni reati, influenzano l’opinione pubblica; si pensi, per fare alcuni esempi, a rapine commesse facendo ricorso anche alla violenza fisica, piuttosto che alle odiose truffe ai danni degli anziani. “Non possiamo poi dimenticare come anche i pubblici esercizi siano spesso tra gli obiettivi dei malviventi – prosegue Silingardi – Confesercenti su questo fronte da tempo è impegnata nella diffusione di strumenti di difesa passiva, a partire da sistemi di videosorveglianza collegati con le forze dell’ordine. Altrettanto importante è continuare a lavorare affinché l’utilizzo della moneta elettronica sia meno oneroso, sia per i commercianti sia per i consumatori, perché solo in questo modo si potrà ridurre la circolazione di denaro contante”
A preoccupare Confesercenti inoltre è anche il monito lanciato dal Prefetto riguardo il passaggio dal cosiddetto ‘primo livello’ al ‘secondo’ della criminalità organizzata sul territorio, “Le organizzazioni mafiose hanno ormai dimostrato di essere in grado di associare la vocazione imprenditoriale e finanziaria al potere intimidatorio e alla capacità di tessere relazioni all’interno del tessuto economico; anche settori quali commercio, pubblici esercizi e servizi, possono definirsi a rischio, perché più vulnerabili anche a causa della prolungata crisi. Appare chiaro, come più volte ribadito anche in passato da Confesercenti, – conclude Silingardi – che l’azione di contrasto alla malavita richiede un costante affinamento degli strumenti. Per questo la decisione del Prefetto di rafforzare il gruppo di interforze trova la nostra piena condivisione”.