Donare per ridare speranza a tante persone ammalate che hanno nel trapianto l’unica possibilità di guarigione. Lo sanno bene all’ospedale di Carpi che da sempre ha mostrato una grande attenzione a questo tema e dove si è sviluppata una “cultura della donazione” che coinvolge in maniera trasversale e multidisciplinare molte unità operative e non solo i reparti che si occupano di pazienti in condizioni critiche. Negli ultimi due anni i dati relativi alla donazione sono lusinghieri: 175 donne hanno potuto donare il sangue cordonale, 21 le donazioni di cornee, 10 quelle innestate, mentre gli ortopedici hanno trapiantato 45 segmenti ossei.
L’impulso all’attività di donazione è dovuto anche al riconoscimento del ruolo dell’infermiere nel sostegno ai familiari dei ricoverati e alla consapevolezza che, attraverso l’educazione e la confidenza nel trattare con i familiari del potenziale donatore, è possibile raccogliere consensi in vista della donazione. E’ nell’ottica della valorizzazione del ruolo dell’infermiere e della stretta collaborazione multiprofessionale e multidisciplinare che si inquadrano le iniziative dell’Ospedale di Carpi, come la formalizzazione di team dedicati, volte a promuovere la donazione, in particolare, di tessuto osseo e cornee.
Donazione di tessuto osseo
Nell’Ospedale di Carpi vengono eseguiti ogni anno oltre 150 interventi di protesi totale d’anca e di endoprotesi, e le epifisi femorali, ovvero le estremità del femore, idonee possono essere recuperate ed inviate alla Banca del Tessuto Muscoloscheletrico (BTM) presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, affinché l’osso non venga perduto ma sia riutilizzato. Ciò si è potuto realizzare da quando, grazie all’AIDO ed all’azienda Liu Jo, è stato messo a disposizione un frigorifero “Osteoteca” che consente un’adeguata conservazione dell’osso prelevato, alla temperatura di meno 80 gradi, fino al suo conferimento alla Banca del Tessuto Muscolo-Scheletrico. Il procedimento si svolge grazie al “Gruppo Procurement Epifisi Femorali”, che coinvolge tutto il personale delle Unità operative di Ortopedia, del Comparto Operatorio, del Servizio di Anestesia e Rianimazione e del Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Carpi.
Più in generale, va ricordato che il trapianto di tessuto muscoloscheletrico è fondamentale per il successo della moderna chirurgia ortopedica, maxillo facciale, orale e plastica in quanto gravi ed estese perdite di sostanza ossea possono essere colmate utilizzando innesti di tessuto osseo, da solo o in associazione con mezzi di sintesi e protesi, fino alla sostituzione di interi segmenti ossei o osteoarticolari. L’uso di innesti ossei è sempre più frequente visti i successi terapeutici: la più rapida guarigione, la minore incidenza di recidive, il miglioramento della stabilità dei mezzi di sintesi.
La donazione omologa da donatori viventi o deceduti – a differenza della donazione autologa, quando l’osso viene prelevato da un’altra sede anatomica del paziente stesso, che fornisce quantità limitate e comporta un allungamento dei tempi chirurgici – può invece soddisfare il crescente fabbisogno di grandi quantità e varie tipologie di tessuto muscolo-scheletrico.
Donazione di cornee
L’innesto di cornee rappresenta una pratica terapeutica ormai consolidata e risolutiva che consente il trattamento di gravi patologie che compromettono gravemente la funzionalità visiva. Il successo e la sicurezza delle pratiche di innesto sono largamente condizionate dalla accuratezza delle procedure di selezione del donatore e di prelievo nonché dalla accuratezza della processazione, esame, conservazione, e distribuzione attualmente garantita dalle banche delle cornee. Nel 2000, in Emilia Romagna è stato inaugurato un Centro di Riferimento per l’analisi e la conservazione delle cornee (Banca delle Cornee dell’Emilia Romagna) con sede presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, preposto alla distribuzione di tessuti raccolti in ambito regionale secondo criteri equi, certificandone l’idoneità biologica e la sicurezza. Gia da anni l’Ospedale di Carpi invia regolarmente alla Banca regionale cornee prelevate da donatori e raccolte grazie anche all’attività del “Gruppo Tecnico Donazione di Cornee” formato da infermieri provenienti da tutti i reparti, che si fa carico della diffusione della cultura della donazione e facilita il processo di donazione dei lembi corneali in tutto l’Ospedale.
L’attività di donazione nell’Ospedale Ramazzini
Nel 2009 gli accertamenti di morte encefalica all’interno dell’ospedale di Carpi sono stati sei, non c’è stata alcuna opposizione alla richiesta di donazione: cinque i donatori multiorgano e un donatore di sole cornee. Quest’anno invece sono stati eseguiti cinque accertamenti di morte encefalica: due opposizioni alla richiesta di donazione, un’inidoneità alla donazione, due fegati donati.
Presso l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carpi l’attività di donazione di sangue cordonale, dal quale vengono isolate le cellule staminali usate nei trapianti midollari per la cura, tra l’altro, di leucemie e linfomi, ha consentito nel 2009 a 111 donne di donare il sangue cordonale al momento del parto (sono 64 nel 2010).
Nel 2009 ci sono state 13 donazioni di cornee (9 nel 2010), grazie soprattutto all’impegno del “Gruppo Tecnico Donazione di Cornee”. Gli innesti di cornee effettuati dai chirurghi oculisti sono stati 6 (4 nel 2010).
Nel 2009 i chirurghi ortopedici, da parte loro, hanno innestato 26 segmenti ossei (19 nel 2010). Da quando, il 17 settembre scorso, è iniziata l’attività di prelievo di epifisi femorali a tutt’oggi, sono state prelevate 10 epifisi femorali, 9 delle quali sono state inviate con successo alla Banca dell’Osso presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, mentre una è stata conservata presso l’Osteoteca dell’Ospedale in attesa di essere conferita. Tutto questo grazie soprattutto all’impegno del “Gruppo Procurement Epifisi Femorali”.
