Asia Bibi, una donna cristiana di quarantacinque anni, madre di cinque figli e detenuta dal giugno 2009, è stata condannata a morte per blasfemia il 7 novembre scorso da un tribunale del Punjab, in Pakistan, “dopo un processo sommario a causa della sua fede cristiana”. Il Consiglio provinciale ha discusso ieri due ordini del giorno in merito al caso di Asia Bibi, il primo presentato da Borgonzoni (Lega) e Rubini (Pdl) non è stato accolto dall’Assemblea per l’astensione dal voto di Pd e Gruppo Misto, mentre l’odg presentato dai consiglieri Pd Zaniboni e Caliandro è stato approvato all’unanimità dei votanti e la non partecipazione al voto di Pagnetti-Gruppo Misto.
Nel documento approvato si sottolinea che “la libertà religiosa rappresenta un diritto inalienabile della persona che va sempre salvaguardato” e si chiede che la Provincia “contribuisca all’educazione e al rispetto di questo valore fondante della convivenza civile” e, così come altreistituzioni pubbliche e autorità morali tra cui il santo Padre, si mobiliti per la salvezza di questa donna anche attraverso l’utilizzo del proprio portale.
