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Finanziamenti europei a ricercatori reggiani

Un riconoscimento importante per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che ottiene un finanziamento di oltre un milione di euro e il coinvolgimento, in un caso come coordinatore scientifico, in due importanti progetti di ricerca ICT – Information and Communication Technology – promossi nell’ambito dell’iniziativa “Future and Emerging Technologies: Self-Awareness in autonomic Systems”del Settimo Programma quadro della Comunità Europea.I progetti, partiti all’inizio di ottobre 2010, coinvolgono in prima persona i ricercatori del gruppo impegnato sui temi del “pervasive computing” del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria dell’Ateneo modenese-reggiano, guidato dal prof. Franco Zambonelli.

I progetti denominati SAPERE – Self-Aware Pervasive Service Ecosystems, di cui il prof. Franco Zambonelli è capofila e coordinatore scientifico, ed ASCENS, di cui l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia è invece partner (capofila in questo caso è l’Università di Monaco di Baviera), si focalizzano sullo studio e la realizzazione di nuovi modelli che permettano di rendere i servizi e le applicazioni software più “intelligenti”, ovvero più adattabili a seconda delle necessità dell’utente, con caratteristiche che li rendano quasi “coscienti” (“self-aware”) di ciò che accade intorno a loro, perché possano adattarsi alle situazioni in cambiamento.

“Il potenziale impatto di questi progetti è notevole, sia a livello economico che sociale – ha dichiarato il prof. Zambonelli dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia -. A livello economico, i progetti potranno portare ad una notevole riduzione dei costi di sviluppo e mantenimento dei sistemi software, con conseguente aumento di competitività delle imprese coinvolte e aumento di fruibilità da parte di una massa più ampia di utenti. A livello sociale, questi progetti, ed in particolare le applicazioni che verranno studiate e sperimentate nel progetto SAPERE, potranno portare ad abilitare modalità innovative e più flessibili capacità di interazione degli utenti con i propri ambienti fisici e sociali, e ad accresciute capacità di partecipazione della popolazione alla gestione e fruizione degli ambienti urbani.

I Progetti: SAPERE

Self-aware Pervasive Service Ecosystems, si focalizza sullo sviluppo e sperimentazione di algoritmi e applicazioni per sistemi di “servizi pervasivi”. Tipicamente i servizi pervasivi sono utilizzati nella telefonia cellulare, ed esempi di questo sono rappresentati da display che riconoscono la nostra presenza e la nostra attività attuale per suggerci posti da visitare; sistemi che ci permettono di fare interagire utenti tra loro sulla base della loro posizione, interessi, attività, o relazioni sociali; sistemi di navigazione che ci suggeriscono quale strada percorrere sulla base della situazione aggiornata del traffico e del meteo.

L’idea è riuscire a fornire i sistemi software con proprietà tipiche degli ecosistemi naturali (quali l’adattabilità e la capacità di evolvere) che potrebbero permettere ai sistemi software di modificare e adattare il loro comportamento relativamente alla posizione e attività correnti degli utenti, per soddisfare sempre al meglio le loro esigenza, senza richiedere noiose “re-installazioni” o costosi interventi di manutenzione.

Coordinatore: Franco Zambonelli (immagine), Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (I)

Partner: Università di Ginevra (CH), Università St. Andrews (UK), Università di Bologna (I), Università di Linz (A)

Budget: 3.100.000 Euro

Finanziamento EU: 2.300.000 Euro (di cui 527.000 Euro a UNIMORE)

Ambiti Applicativi di Riferimento: Sistemi di display pubblici interattivi e interconnessi tra loro (“ecosistemi di display”) per il coinvolgimento attivo degli utenti nella fruizione e produzione delle informazioni; Servizi per il miglioramento della vivibilità negli ambienti urbani e per l’incremento della partecipazione dei cittadini alla gestione delle attività urbane.

Durata: 1/10/2010 – 30/9/2013

I Progetti: ASCENS

Autonomous Service Component Ensembles, di cui è capofila l’Università di Monaco di Baviera, complementa in modo naturale il progetto SAPERE. Infatti, se SAPERE ha uno specifico accento sperimentale e si focalizza sullo scenario applicativo dei sistemi di servizi pervasivi, ASCENS si focalizza più sui modelli matematici e i linguaggi di programmazione per i futuri sistemi software, cercando di identificare le basi concettuali per sviluppare una teoria generale di linguaggio che permetta di realizzare grandi sistemi software in grado di adattare in modo autonomo (cioè non supervisionato da esperti umani) la loro struttura e il loro comportamento a seconda del ambiente in cui si trovano a operare.

Coordinatore: Martin Wirsing, Università di Monaco (D)

Partners: Università di Modena e Reggio Emilia (I), Università di Pisa (I), Università di Firenze (I), Politecnico di Losanna (CH), Libera Università di Bruxelles (B), Università di Limerick (IR), Zimory Gmbh (D), Volkswagen Research (D), Fraunhofer FIRST (D), Università di Grenoble (F).

Budget: 6.800.000 Euro

Finanziamento EU: 5.300.000 Euro (di cui 488.000 Euro a UNIMORE)

Ambiti Applicativi di Riferimento: Sistemi software intelligenti per la gestione del traffico; Sistemi di robot cooperanti; Software per la gestione di grandi server Web.

Durata: 1/10/2010 – 30/9/2014.

“A dispetto dello stato in cui sembra versare la ricerca italiana sia a livello organizzativo che finanziario – ha continuato il prof. Zambonelli – il Paese è decisamente all’avanguardia in alcuni settori avanzati e specialmente delle tecnologie ICT. Nell’ambito dell’intera iniziativa di finanziamento di cui SAPERE ed ASCENS fanno parte, Università e Centri di ricerca italiani hanno conquistato finanziamenti pari al 20% del budget globale messo sul piatto dall’Europa (3.000.000 euro circa a fronte di 15.000.000 euro globali di finanziamento), distribuito fra i 4 progetti (oltre ad ASCENS e SAPERE ce ne sono altri due) che hanno ottenuto i fondi, emersi da una competizione con altri 19 progetti di ricerca presentati da gruppi di tutta Europa. Lo stesso discorso lo si può fare per il nostro Ateneo che anche questa volta ha giocato un ruolo da protagonista, ottenendo finanziamenti per un totale di oltre un milione di euro, pari al 6,2% del budget globale”.
















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