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Cambiano i vertici di sette strutture del Policlinico di Modena

Un novembre, come nella più classica tradizione popolare e contadina, di grandi cambiamenti per l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. Sono ben sette, infatti, i primari di nomina universitaria oggi a capo di importanti strutture assistenziali che cesseranno dal loro incarico il 31 ottobre, ovvero alla fine dell’anno accademico, per raggiunti limiti di età. Si tratta di Alberto Albertazzi (Nefrologia e Dialisi), Bruno Bagni (Medicina Nucleare), Luigi Celli (Ortopedia e Traumatologia), Alberto Giannetti (Dermatologia), Lino Piccinini (Terapie Palliative ed Hospice), Giuseppe Torelli (Ematologia), Renato Zandomeneghi (Medicina Interna ed Area Critica).

“A lasciare sono alcune figure storiche del nostro Policlinico – ha commentato il dottor Stefano Cencetti, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – che hanno saputo legare indissolubilmente le loro carriere professionali, che in molti casi li ha portati ai vertici delle loro discipline, con la crescita ed il prestigio conquistato dalle strutture da loro dirette, che sono un punto di riferimento non solo per il nostro Paese, ma anche a livello internazionale. Rimpiazzarli non sarà facile, anche se dietro lasciano uno stuolo di professionisti e giovani che si sono formati con loro, in grado di garantire al meglio la continuità assistenziale e prestazionale attese dagli utenti. A tutti indistintamente va il nostro più sentito ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni, ma anche per le ripetute prove di attaccamento dimostrate nel confronti della nostra Azienda”.

“La nostra Facoltà in questi giorni assiste all’uscita di diversi suoi componenti – ha affermato la professoressa Gabriella Aggazzotti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia – Ben sette primari, che hanno lasciato il segno nell’evolversi delle prestazioni assistenziali entro i reparti ospedalieri, dal 1 novembre cesseranno il servizio presso l’azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. A questi sono da aggiungere altri due professori ordinari, Gastone Marotti, docente di Anatomia umana, e Arnaldo Corti, docente di Chimica biologica, e due ricercatrici, Maria Valeria Baldelli, geriatra, e Paola Ferrari, pediatra. Per fortuna molti di loro continueranno a svolgere attività didattica entro i corsi di studio della Facoltà, mettendo la loro esperienza e competenza a disposizione degli studenti, e contribuendo così a mantenere elevata la qualità dei percorsi formativi che si svolgono nella nostra Facoltà”.

Di seguito alleghiamo un breve curriculum dei direttori che lasciano.

Alberto Albertazzi (Bologna 1940). Direttore della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi dal 1 Novembre 1997 – 31 Ottobre 2010. Nell’ottobre 1998 ha contribuito ad iniziare l’attività di trapianto renale che ha portato ad oggi ad un totale di 401 trapianti renali. In particolare sono stati sviluppati i trapianti da donatore vivente (37 effettuati), trapianti combinati di fegato e rene (23 effettuati), doppi trapianti con donatori marginali (37 effettuati), trapianti in pazienti HIV positivi (10 effettuati), trapianti in pazienti iperimmuni con desensibilizzazione (3 effettuati). Importante l’attività diagnostica attività diagnostica nel trapianto renale con l’effettuazione di biopsie renali in presenza di complicanze effettuate circa 35 biopsie all’anno negli ultimi 6 anni. L’attività trapiantologica è stata affiancata da importanti studi sulla diagnostica delle glomerulonefriti attraverso l’effettuazione di biopsie renali e successivi allestimenti di immunofluorescenza, microscopia ottica e microscopia elettronica: la media annuale è di 140 biopsie renali con guida ecografica. È stata potenziata l’attività di dialisi peritoneale con inizio di un programma di dialisi nei pazienti con cardiopatia scompensata in collaborazione con la Cardiologia e l’attività regionale di registrazione dei parametri clinico-laboratoristici nei pazienti con insufficienza renale cronica seguiti ambulatorialmente (programma PIRP). Sono stati promossi programmi innovativi di ricerca tra cui uno studio proteomico sul paziente con nefropatia diabetica (finanziamento PRIN – MURST 2008), uno studio con tecnica ELISPOT sul paziente trapiantato per valutare immunità cellulare e rischio di rigetto correlato (finanziamento Regione Basilicata 2006 e Regione Emilia-Romagna 2007), ricerca di biomarkers per la diagnosi precoce della disfunzione acuta del rene trapiantato (finanziamento MURST 2009), strategie di espansione del pull di donatori nel trapianto renale (finanziamento Regione Emilia-Romagna 2007). Oltre alle ricerche prima menzionate sono da aggiungersi almeno 40 ricerche farmacologiche richieste da varie aziende per la valutazione di diversi farmaci nella insufficienza renale cronica, nella emodialisi, nella dialisi peritoneale, nel trapianto renale.

Bruno Bagni (Ferrara 1940). Laureato in Medicina e Chirurgia e in Fisica e Specializzato in Medicina Nucleare ed in Endocrinologia, è giunto a Modena nel 1995 come Aiuto; nel 2000 ha tenuto a battesimo la nascita della Struttura Complessa di Medicina Nucleare che ha diretto sino ad oggi. Autore di 400 pubblicazioni scientifiche, di cui 134 recensite dal MEDLINE, ha frequentato diversi centri stranieri, tra cui la Mayo Clinic di Rochester (Minnesota, USA). Si è occupato soprattutto Cardiologia nucleare, Osteologia-osteoporosi e di PET-CT, inaugurata a Modena nel gennaio 2007. La tomografia ad emissione di positroni PET-CT è una strumentazione “ibrida” che permette una diagnostica di tipo biologico, e non solo morfologico, avvalendosi di segnali che interpretano la vitalità dei tessuti, la loro partecipazione ai processi metabolici, la risposta alla terapia.

Luigi Celli (Roma, 1940). Ha diretto la Clinica Ortopedica dal 1990 al 2010. Ha al suo attivo 250 pubblicazioni (come autore e coautore) e 11 monografie come autore. Il prof. Celli è giunto a Modena nel 1969 come Assistente Universitario presso la Clinica Ortopedica, allora diretta dal prof. Augusto Bonola. Fu proprio Bonola a chiedergli di occuparsi della chirurgia dei nervi periferici e del plesso brachiale, cioè del collo, un intervento difficilissimo che allora durava oltre le dieci ore e che era diffuso soprattutto in Austria e Svizzera. “Bonola era una persona illuminata, che sapeva cogliere l’importanza delle novità”. Nel 1980, Celli divenne professore associato e nel 1990 ordinario, iniziando la direzione della Clinica, prima affiancato a Paolo Bedeschi, successore di Bonola, poi dal 1995 in completa autonomia. Fu dal 1990 che cominciò ad occuparsi di chirurgia della spalla e del gomito, specializzazione in cui il Policlinico di Modena costituisce ancora oggi uno dei punti di riferimento a livello nazionale e internazionale, con una media di 500 interventi all’anno. Il questi anni di direzione, il prof. Celli è riuscito a formare una struttura polispecialistica, che è all’avanguardia nella chirurgia dell’anca, del ginocchio, del piede e della spalla. “Quando sono arrivato a Modena, vi erano cento letti di chirurgia della mano. L’Ortopedia quasi non si faceva più. Il mio impegno è stato quello di ricostituire un reparto di Ortopedia a 360° dove i singoli ortopedici fossero specializzati nelle diverse branche della disciplina. Grazie a questa grande specializzazione, oggi possiamo contare su una grande attrazione da fuori provincia, quasi il 90%. In questo senso credo di aver dato molto a questo Policlinico. Ho ricevuto, però, moltissimo da Modena e dal suo ospedale. Grandi cose si possono fare solo se la struttura in cui lavori ti appoggia”.

Alberto Giannetti (La Spezia, 1939). Direttore della Struttura Complessa di Dermatologia dal 1986 al 2010, Alberto Giannetti si è laureato con lode nel 1963 a Pavia e sempre nella città lombarda si è specializzato in Cardiologia (1965) e Dermosifilopatia (1965). Assistente della Clinica Dermatologica del Policlinico S. Matteo di Pavia (1966-1970) e Aiuto della Clinica Dermatologica del Policlinico S. Matteo di Pavia (1970-1981) nel 1975 è stato Visiting professor presso il Dept of Dermatology Harward University (Massachusetts, USA). Dal 1981 al 1986 Primario Divisione Dermatologia Ospedale S. Anna di Como dal 1986 guida la Dermatologia del Policlinico di Modena. Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia dell’Ateneo modenese dal 1987 al 2000 e Direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica, Università di Modena e Reggio Emilia (2000-2003) e Direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica (dal 2006 a oggi). Dal 2004 è Direttore del Dipartimento ad Attività Integrate Medicina e Specialità Mediche del Policlinico. Tra i numerosi incarichi scientifici vanno ricordati quello in Commissione Nazionale AIDS (1988-1997) e al Consiglio Superiore di Sanità (1994-1997), la Presidenza del Presidente dell’European Dermatology Forum (EDF) dal 2004 al 2005 e la vicepresidenza della International Society of Dermatology (dal 2009 a oggi). I principali campi di studio del Prof. Alberto Giannetti sono: Biologia della Cute, Immunologia e Allergologia Dermatologica, Dermatologia Pediatrica, Oncologia Dermatologica, sui quali ha scritto dei capitoli sui principali testi italiani delle discipline generali. È autore di 604 pubblicazioni, inclusi articoli originali, capitoli di libri, reviews ed abstracts e 5 monografie. È Editore del “Trattato Italiano di Dermatologia” in 6 volumi (Edizioni 2002 e 2007) attualmente in fase di stampa per l’edizione spagnola (presentazione ufficiale nel Novembre 2010), mentre la versione inglese (in fase di revisione) e quella cinese (in fase di traduzione) sono previste rispettivamente per il 2011 e il 2012. E’ coautore (con i Prof. T. Cainelli e A. Rebora) del Manuale di Dermatologia medica e chirurgica (ed. Mc Graw Hill) per studenti di medicina, giunto alla IV edizione e noto come il più utilizzato in Italia. E’membro Onorario di 17 Società Internazionali di Dermatologia.

Lino Piccinini (Nonantola, 1940). Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale Terapie Palliative ed Hospice dal 2002 al 2010. Piccinini si è laureato a Modena nel 1964 (110/110 e lode) ed è specializzato in Ematologia, Oncologia e Scienza dell’Alimentazione. Dal 1967 al 1973 è stato Assistente Volontario di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica dell’Università di Modena. Dal 1973 al 1985 è stato Aiuto Ordinario presso la stessa Cattedra e dal 1986 al 2002 è stato Aiuto presso la Divisione di Oncologia, quando ha assunto la guida dell’Hospice. Dal 1984 è Professore Associato di Terapia Medica Sistematica e dal 1996 anche di Oncologia Medica. Direttore della Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dal 2007 è autore di 200 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali e di 180 comunicazioni a convegni in Italia e all’estero. L’Hospice ospedaliero è una componente essenziale della Rete Provinciale di Cure Palliative, con lo scopo di dare adeguata assistenza non solo sanitaria ma anche umana sia al paziente sia alla famiglia. Dal 2002 al 2010 sono stati effettuati 2.350 ricoveri. Di questi, il 20% era per dolore, il 12% per insufficienza respiratoria, il 10% per febbre, il 10% per sintomi neurologici, il 10% per febbre, il 35% per altri sintomi.

Giuseppe Torelli (Rimini, 1942). Direttore della Struttura Complessa di Ematologia dal 1995 al 2010, Giuseppe Torelli nell’Ottobre 1967 si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e nel Dicembre 1969 ha ottenuto col massimo dei voti e lode il diploma di Specializza¬zio¬ne in Malattie del Sangue presso l’omonima Scuola di Specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena. Nel 1968 ha vinto il Premio di Laurea “Lepetit” per la migliore Tesi di Laurea della Facoltà di Medicina; nello stesso anno ha vinto la Borsa di Studio “Adolfo Bellentani” per laureati che si dedicano allo studio della Emato¬logia. Dal 1 Gennaio 1971 al 15 Aprile 1973 Assistente Incarica¬to alla Cattedra di Patologia Speciale Medica e Metodologia Clinica della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena mentre dal 16 Aprile 1973 al 31 Marzo 1980 è stato Assistente Ordinario presso la stessa Clinica. Dal 15 Ottobre 1978 al 14 Ottobre 1979 ha frequentato come Project Investigator il Dipartimento di Biochimica del M.D. Anderson Hospital and Tumor Institute di Houston, Texas, U.S.A. Dal 1 Aprile 1980 al 10 Aprile 1983 è stato Assistente Ordinario alla prima Cattedra di Clinica Medica Generale e Terapia Medica della Facoltà di Medicina dell’Università di Modena, dall’11 Aprile 1983 Professore Associato di Semeiotica Medica presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Modena e dal 1 novembre 1998 Professore Ordinario di Malattie del Sangue. Ha partecipato alla realizzazione del Centro Oncologico Modenese. Dal 2002 al 2005 è stato Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia e dal 2008 al 2010 è stato Vice-Preside della stessa. Direttore del Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio dal 1 Settembre 2008, incarico che ricopre a tutt’oggi. E’ autore o coautore di più di 300 articoli su giornali scientifici internazionalmente censiti e di numerosi contributi su pubblicazioni di carattere ematologico. Membro della Società Italiana di Ematologia (S.I.E.) dal 1972.

Renato Zandomeneghi (Verona 1940). Direttore della Struttura Complessa Medicina Interna ed Area Critica dal 2007 (ma responsabile della Struttura Semplice di Medicina generale e affido internistico, poi divenuta Medicina d’Urgenza e osservazione breve, sin dal 2002) Nato a Verona il 30/01/1940, si è Iscritto alla Facoltà di Medicina di Modena nel 1959, laureandosi con lode, nel 1965. Subito dopo la laurea ha frequentato l’Istituto di Clinica Medica del Policlinico di Modena diretta dal Prof. Mario Coppo fino al 1978 nella qualifica di Assistente Universitario di ruolo. Ha conseguito le specializzazioni in Malattie del tubo digerente e ricambio, geriatria e gerontologia, endocrinologia. Ha svolto una intensa attività didattica come docente di Patologia Medica dal 1982 e dal 1992 come docente di Medicina Interna e di Medicina d’urgenza. Nei primi anni della sua carriera ha frequentato prestigiosi Istituti di Ricerca Internazionali in Svizzera e nel Regno Unito per un periodo di circa 16 mesi dedicandosi allo studio delle malattie metaboliche e degli ormoni gastrointestinali. Ha sempre partecipato molto attivamente alla gestione dell’Università dove è stato rappresentante sia del Consiglio di Amministrazione che del Senato Accademico per un periodo consecutivo di più di 15 anni.

Anche l’attività assistenziale, mai disgiunta da quella didattica, è sempre stata al centro dei suoi interessi. In particolare, negli ultimi anni, ha contribuito, assieme ai suoi collaboratori, alla nascita e allo sviluppo dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e area critica del Policlinico a cui afferiva anche la Scuola di Specializzazione in Medicina d’emergenza urgenza, di cui il Prof. Zandomeneghi è stato fondatore.
















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