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Vent’anni di attività della Centrale Operativa 118 Modena Soccorso

Oltre 31mila chiamate ricevute e gestite nei primi sei mesi del 2010, 63mila nell’arco del 2009. Questi i numeri che ben testimoniano la grossa mole di attività della Centrale Operativa 118-Modena Soccorso che gestisce il sistema di emergenza territoriale nella sua globalità, dal momento della richiesta fino all’accesso ai presidi ospedalieri. Numeri che sono nettamente aumentati rispetto a vent’anni fa, quando le richieste erano circa 10mila. Nel frattempo è anche mutata l’organizzazione per la gestione delle emergenze nella nostra provincia e per tracciare un bilancio delle attività realizzate e delineare gli scenari futuri, la Centrale Operativa organizza il convegno nazionale “1990-2010: 20 anni di attività, tra professione e passione” che si terrà il 29 ottobre nel Palazzo Ducale di Modena (piazza Roma).

L’evento e i dati di attività sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Direttore del Presidio ospedaliero e del Dipartimento di Emergenza Urgenza Mario Cavalli, la Responsabile Modena Soccorso 118 Marilena Campisi e il Medico dirigente della Centrale operativa Carlo Serantoni.

Il convegno sarà l’occasione per aggiornare i dati di attività e per qualche considerazione sul passato che permetta anche di orientarsi meglio nel prossimo futuro. Il volume d’attività ha visto una crescita pressoché costante da meno di 10.000 richieste nel 1991 a più di 63.000 gestite nel 2009. E’ stato probabilmente raggiunto il tetto delle chiamate: la curva si è andata appiattendo negli ultimi anni e la proiezione 2010 presenta una possibile lieve deflessione (salvo fenomeni come pandemie influenzali o periodi climatici particolari, come il “gelicidio” del dicembre 2009 che hanno prodotto un’impennata nel numero delle chiamate). In ambito provinciale si verifica un intervento ogni 11 abitanti/anno (lo stesso trend si registra a livello regionale).

Analizzando i dati degli ultimi dieci anni, si scopre che in realtà non c’è un aumento delle urgenze reali gravi, ma soltanto delle urgenze di lieve entità così come sono in aumento i pazienti non trasportati (trattati a domicilio o che non necessitano di trasporto in ospedale). Le curve dei codici 4 (deceduti), codici 3 (pazienti ad elevata gravità), codici 2 (media gravità) sono sostanzialmente piatte, mentre le curve dei codici 1 (gravità lieve) e codici 0 (non trasportati) presentano un costante incremento fino ai valori attuali (grafico 1).

Il Servizio 118 si conferma come interfaccia affidabile tra cittadino e Servizio Sanitario, ma emerge anche l’esigenza di affinare le sue capacità di screening per perseguire quella che è la sua principale mission: “il paziente giusto, all’ospedale giusto, nel tempo giusto”.

Da qui l’intensa attività di monitoraggio dei dati, di risk management e formativa che viene messa in campo dalla centrale Operativa 118 di Modena in collaborazione sia con i partner interni al Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Azienda USL di Modena, cioè i Pronto Soccorso, sia con i partner territoriali rappresentati dalle Associazioni di Volontariato.

Il tema centrale del congresso è provare a rispondere alla domanda: “si può fare di più?”. Insieme ad alcune dei Sistemi 118 italiani più interessanti e attivi (Firenze, Bologna, Milano) e ad alcune personalità di spicco in rappresentanza delle maggiori Società scientifiche del settore (Italian Resuscitation Council, SIS 118 Società Italiana Sistemi 118, SIMEU Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza) si siederanno professionisti modenesi, medici e infermieri che rappresentano un sicuro riferimento nel panorama del 118 e del mondo dell’Emergenza-Urgenza in generale.

Troveranno spazio specifico l’esperienza in tema di Infarto miocardico acuto, arresto cardio-respiratorio, gestione del trauma grave, formazione e nuove prospettive sull’impiego della componente infermieristica.

Da un punto di vista operativo rimangono inalterati gli obiettivi del sistema ovvero il soccorso al paziente critico o borderline, indicatori sia della qualità più propriamente assistenziale, sia dell’assetto organizzativo del sistema. Tra le novità messe in campo nell’ultimissimo periodo, in collaborazione con l’industria del settore, è una sperimentazione sull’utilizzo di un dispositivo meccanico per le compressioni toraciche esterne (massaggio cardiaco) in caso di arresto cardio-respiratorio. Ben lungi dal pensare di avere in mano macchine miracolose, si tratta di un piccolo ulteriore tassello nel costruire un percorso di qualità, sempre aggiornato alle evidenze scientifiche più recenti.

Oltre 31mila chiamate nei primi sei mesi del 2010

Il numero di chiamate pervenute al 118 nel corso del primo semestre 2010 si attesta a 31.431; di queste il 26% (8.531) è costituito da codici rosso (elevata gravità presunta al triage telefonico) e il 49% (14.818) da codici giallo (media gravità). La restante quota è data da codici verde e bianco (minore gravità e trasferimenti secondari). Presumibilmente il numero totale delle chiamate a fine anno eguaglierà il dato del 2009 (oltre 63mila).

Per quanto riguarda il tipo di emergenze segnalate al 118, si conferma una netta prevalenza (75% circa) di problemi di carattere internistico – dai semplici malori alle patologie acute più serie, come l’infarto – mentre la quota di eventi traumatici è intorno al 25%.

Vengono altresì confermati altri dati emersi già nelle statistiche degli ultimi anni e presenti anche in altre realtà: la casa appare il luogo da cui proviene il maggior numero di richieste d’intervento (circa18mila richieste nel primo semestre) per problemi prevalentemente internistici (in pratica le patologie non traumatiche, come problemi respiratori, cardiologici, malori); il lunedì è il giorno con il maggior numero di richieste al 118, mentre la domenica è la giornata in cui si verificano meno traumi; la fascia oraria in cui si concentra il numero più alto di chiamate è quella compresa fra le 9.00 e le 11.00 del mattino.

Le reti operative (percorsi dedicati ad alcune patologie gravi) che permettono di intervenire nel modo più tempestivo ed efficace possibile, sono in ulteriore sviluppo, con dati sugli esiti molto confortanti, se pur migliorabili. Si tratta delle reti trauma, stroke (ictus) e infarto, con cui gli operatori del 118 trasmettono in tempo reale ai reparti interessati – Hub trauma di Baggiovara, Stroke Unit di Baggiovara, Cardiologie degli ospedali e Laboratori di Emodinamica del Policlinico e di Baggiovara – gli esiti delle prime visite, in modo da indirizzare subito il paziente all’unità più idonea per quel tipo di trattamento.

L’operatività intensa sia in Centrale Operativa, dove giungono le richieste, sia sul territorio dove si effettua il primo soccorso, è sostenuta dagli operatori sanitari e tecnici del 118, alla cui professionalità e impegno si devono i risultati fin qui ottenuti e la crescita del sistema che, pur a fronte di un percorso di miglioramento continuo che va perseguito, garantisce ai cittadini una risposta sanitaria affidabile.

foto:  Marilena Campisi, Mario Cavalli, Carlo Serantoni
















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