“In queste settimane stiamo visitando le carceri dell’Emilia Romagna e ci stiamo rendendo conto di quanto sia difficile anche solo vederle, le celle”. Questa l’idea di Gian Guido Naldi, del gruppo Sel-Verdi.
“L’iniziativa organizzata dal difensore civico dell’Emilia-Romagna, dalla Conferenza regionale volontariato giustizia e dalla Garante dei diritti delle persone private della liberta’ personale ha un grande merito, quello di mostrare ciò che è difficile anche solo immaginare. In molti casi, infatti, in 9 metri quadri vivono tre o quattro persone, in alcuni casi qualcuna in più.
Il Gruppo Assembleare ha visitato l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia e la casa circondariale di Rimini, entro la fine del 2010 insieme agli avvocati dell’Associazione Antigone, entreranno in tutte le maggiori strutture detentiva della Regione”.
Per Gabriella Meo, “ci sono persone che potrebbero reinserirsi nella società a fine pena, che potrebbero sfruttare il tempo da passare in cella per migliorare la propria situazione, ma purtroppo i soldi per i laboratori e le opportunità di sviluppo sono sempre meno e le attività trattamentali vengono continuamente diminuite”.
“Stiamo prendendo contatti con le associazioni perchè, dopo ogni visita alle strutture, ci sia la possibilità di confrontarsi e conoscere le difficoltà delle persone che lavorano nella struttura. Nei prossimi giorni andremo in piazza anche per incontrare tutti coloro che potranno darci informazioni sui bisogni delle associazioni che svolgono questo lavoro e su come si può agire concretamente per migliorare la situazione detentiva”.
I consiglieri, infatti, stanno presentando atti di indirizzo e ispettivi per incidere su situazioni particolarmente difficili, come ad esempio quella del sovraffollamento nell’Opg di Reggio Emilia.
“In piazza – concludono i consiglieri Meo e Naldi – firmeremo per la nomina del Garante Regionale delle Persone Private di Libertà, una figura, già prevista da una legge regionale e presente nella bozza di bilancio preventivo 2011 dell’Assemblea Legislativa, che a livello regionale potrebbe aiutare nel miglioramento della situazione detentiva, connettendo le diverse realtà, valorizzando le eccellenze e intervenendo sui punti critici”.
