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‘Metodo Di Bella’, Filippi (PDL): garantire diritto di cura e scelta

Il “metodo Di Bella come terapia contro il cancro”, “di cui si parla da oltre 15 anni”, è al centro di un’interpellanza del consigliere regionale Fabio Filippi (pdl), che vuole sapere se la Giunta regionale sia aggiornata sul procedere della ricerca nel campo delle terapie anticancro ed in particolare sul metodo Di Bella.

Filippi evidenzia che le controversie sono state “innumerevoli” fino alla bocciatura di questo metodo, nel 2007, da parte del Consiglio superiore della Sanità, che in questi anni una parte del mondo medico-scientifico ha continuato a lavorare per migliorare l’efficacia di questa cura, che molti pazienti, spesso “incapaci di sostenere le terapie convenzionali”, fanno ricorso a questo metodo terapeutico, che il ricorso ad esso “ha dato, nella maggioranza dei casi, risultati positivi”, che spesso a pazienti che decidono di curarsi con il metodo Di Bella verrebbe negata l’assistenza economica necessaria e che il malato, al contrario, deve poter scegliere il modo con cui curarsi, trovando sostegno economico anche se la scelta verte su metodi non convenzionali o sperimentali.

L’esponente del pdl ricorda anche che la sperimentazione del metodo Di Bella, in seguito alla quale sarebbe avvenuta la bocciatura, sarebbe stata realizzata senza seguire attentamente le prescrizioni del dott. Di Bella, che molti oncologi si avvalgono delle cure preventive del suo metodo e che, oltre al congresso mondiale di oncologia, anche la letteratura internazionale medico-scientifica avrebbe ufficializzato tale metodo, delegittimando scientificamente l’avvenuta sperimentazione.

Filippi chiede quindi alla Giunta regionale se e come intenda garantire il diritto di cura e di scelta dei pazienti e se ritenga opportuno sostenere economicamente chi sceglie cure diverse da quelle convenzionali.
















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