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Tragedia di Novi: la preoccupazione di Sabattini

«Non possiamo accettare che in mezzo a noi vivano persone in stato di completa soggezione. Quanto accaduto a Novi di Modena dimostra che il processo di integrazione tra culture diverse è ancora incompiuto, e che a pagarne il prezzo sono i soggetti più deboli, cioè le donne». Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini si dice «molto colpito e addolorato per la brutale aggressione costata la vita a Begm Schnez, la cui unica colpa è stata quella di difendere la libertà della figlia Nosheen di decidere della propria vita. E ancor più preoccupante – aggiunge Sabattini – è il fatto che a difesa degli aggressori si siano schierati altri membri della comunità pakistana: un segno di omertà e connivenza che in nessun modo può trovare giustificazione».

«Altri episodi hanno purtroppo dimostrato già in passato quanto sia fragile la condizione di molte donne immigrate che vivono nel nostro territorio – spiega il presidente della Provincia- senza poter godere dei diritti che la Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini, italiani o stranieri che siano. Il fatto che la madre di Nosheen abbia deciso di schierarsi dalla parte della figlia, a difesa della sua libertà, è un segnale importante – aggiunge Sabattini – ma è drammatico che in questa sua battaglia si sia ritrovata sola. Oggi è doveroso far sentire alla giovane Nosheen l’appoggio e il sostegno non solo delle istituzioni, ma dell’intera collettività. A questo proposito ricordo come la rete di vicinato possa essere un efficace strumento di prevenzione di situazioni a rischio. Mi auguro – conclude il presidente – che nessuno voglia usare questa tragedia per cavalcare la paura del “diverso”. Al contrario, dev’essere l’occasione per promuovere un reale cambiamento culturale che metta al centro la promozione piena dei diritti per tutti, a cominciare proprio dalle donne, partendo però dal rispetto dei doveri stabiliti dalla nostra Costituzione».

Sabattini auspica inoltre una tempestiva convocazione della Commissione provinciale Pari opportunità, che si è di recente costituita, «per valutare politiche efficaci da mettere in campo per favorire la reale integrazione delle donne straniere, un problema serio ed urgente, come ho avuto modo di segnalare in diverse occasioni».
















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