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Secondo giorno per la Festa del racconto di Carpi

Oggi (Sabato 2 ottobre) il centro storico di Carpi è stato invaso dai numerosi spettatori accorsi per assistere agli incontri delle poltrone narranti.  A presiedere il primo dei diciannove appuntamenti della giornata è stato lo scrittore torinese Fabio Geda. Qui, nella sala del Cinema Eden stracolma dei ragazzi delle scuole medie e superiori, è stata raccontata la genesi del romanzo ‘Nel mare ci sono i coccodrilli’, la storia vera di Enaiatollah Akbari, un ragazzo nato nel sud est dell’Afghanistan che, rimasto orfano all’età di dieci anni, ha dovuto intraprendere, da solo, un lungo e pericoloso viaggio che l’ha visto approdare sulle coste del nostro paese dopo ben cinque anni. 

A calamitare l’attenzione dei ragazzi è stata la presenza sul palco dello stesso Akbari: ragazzo come loro e da loro molto differente, ha risposto alle moltissime domande. Tra le altre, in particolare, quella di uno studente di religione musulmana che ha domandato se lui si sentisse musulmano o cristiano. “Sono nato in un paese musulmano, ma non sapendo né leggere né scrivere non ho mai potuto conoscere la mia religione. Quindi non sono né cristiano né musulmano, ma la cosa che mi interessa è cercare di credere in Dio”. I ragazzi delle scuole medie superiori, al termine si sono fermati con il giovane Akbari per farsi firmare le copie del libro e fargli altre domande.

Nel pomeriggio invece Don Gallo, prete genovese “di strada” ha incantato con la sua incontenibile passione oratoria un’attentissima folla, monologando per quasi due ore. Ripercorrendo gli incontri che hanno segnato la sua vita, portandolo ad essere quello che è ora, ha ricordato la sua giovinezza sotto il fascismo, e la sua comprensione successiva di come quel regime fosse insieme ridicolo e terribile. Il suo desiderio di aiutare il prossimo, di ascoltare l’altro e la storia che porta dentro, il suo sodalizio con Padre Alex Zanotelli, la sua ammirazione per Don Bosco, la sua amicizia con moltissime artisti ed intellettuali (tra i quali Fabrizio de Andrè, Fernanda Pivano e Paolo Rossi). “Se sei un ebreo, studi tutti i testi e li mediti, ma non accogli gli altri, allora non dirti credente. Se sei musulmano, conosci il Corano e la parola del Profeta, ma non accogli il prossimo, allora non dirti musulmano. Se sei Cristiano, conosci e studi attentamente i Vangeli e la Bibbia, ma non sai accogliere il prossimo, allora non dirti Cristiano”. Sventolando, in chiusura della sua “omelia laica”, una bandiera della pace, ed accolto da uno scrosciare di applausi, ha saputo scaldare i cuori dei presenti, ricordando a tutti che se la religione non è, prima di tutto, amore, allora non vale nulla.

Tra gli altri incontri della giornata segnaliamo quello con Isabella Bossi Fedrigotti, la conversazione di Alessandra Appiano, quella di Rosetta Loy e, nella serata, lo spettacolo di Iaia Forte in Teatro Comunale, sulle poesie di Alda Merini. Per finire, la proiezione di Amore Buio, film di Antonio Capuano molto acclamato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, con la presenza in sala dell’interprete Anna Ammirati.

















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