Grazie ad un contributo erogato dalla Fondazione Vignola, l’Ospedale di Vignola da questo mese dispone di una nuova apparecchiatura ecodoppler che, grazie ai software innovativi e alla migliore risoluzione e definizione delle immagini, consente di attuare indagini di diagnostica cardiologica più dettagliate e aderenti agli standard di qualità richiesti nell’ambito specifico. L’apparecchiatura, del costo di circa 54mila euro, sarà collocata all’interno del poliambulatorio dell’Ospedale di Vignola.
A usufruire delle prestazioni saranno i pazienti affetti da cardiopatie organiche e insufficienza cardiaca, sia nella fase che conduce alla prima diagnosi sia nella fase dei controlli successivi; gli ipertesi nella fase che conduce alla identificazione del rischio cardiovascolare globale; i portatori di vasculopatie sospette (vasculopatie periferiche, ictus) o note (per i controlli periodici della evoluzione della patologia).
Nel ringraziare la Fondazione Vignola per l’interesse e l’impegno dimostrato con la donazione, che consente un’ulteriore qualificazione della dotazione tecnologica dell’ospedale e un concreto miglioramento qualitativo delle valutazioni diagnostiche in ambito cardiologico, la direttrice dell’Ospedale di Vignola AnnMarie Pietrantonio sottolinea: “La donazione della Fondazione fornisce all’ospedale un supporto tecnologico in grado di dare risposte puntuali ed efficaci alle necessità diagnostiche di pazienti con patologie cardiovascolari. E’ un miglioramento concreto della qualità dell’offerta, ma anche il segno tangibile della qualità delle relazioni e dell’integrazione tra ospedale e comunità locale”.
“La Fondazione di Vignola è sensibile anche alle problematiche relative alla salute dei cittadini e di conseguenza è impegnata a garantire che il locale ospedale sia dotato delle attrezzature necessarie – conferma il Presidente della Fondazione di Vignola, Avv. Giovanni Zanasi – da qui nasce la decisione di contribuire all’acquisto dell’apparecchiatura ecodoppler, che va a sommarsi ai contributi riconosciuti in passato per l’implementazione di altri strumenti ad alto contenuto tecnologico come la teleradiologia”.
