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Volontari, PD: la giunta di Sassuolo li vuole “allineati”

Nelle prossime settimane il Consiglio Comunale di Sassuolo si troverà ad affrontare un passaggio importante, la definitiva adozione del Regolamento per l’attribuzione di sedi alle associazioni di volontariato. I criteri stabiliti dalla giunta vengono però duramente contestati dal gruppo consiliare del Pd che giudica sconcertante la posizione assunta dalla maggioranza. Nel merito, una nota dei consiglieri del Pd Susanna Bonettini, Mimma Savigni, Giulia Pigoni, Andrea Lombardi e Carla Ghirardini.

«L’Amministrazione si era impegnata a garantire un percorso di confronto e di riflessione comune, sia con le Associazioni sia con le opposizioni. Tuttavia la posizione che l’attuale maggioranza ha già evidenziato nelle varie riunioni in commissione e in una prima seduta consigliare appare sconcertante nel merito di alcune scelte e inaccettabile per la procedura adottata. Fra i vari criteri contenuti nella bozza di regolamento che dovrebbero sovrintendere alle varie attribuzioni, vi è quello relativo alla “conformità agli obiettivi individuati dall’Amministrazione..”.

Ma quando mai una maggioranza politica, di qualunque orientamento, detta obiettivi al mondo del volontariato? Anzi, diventano discriminatori per la destinazione di opportunità?

Il volontariato costituisce per definizione, un ambito autonomo, libero, che non può essere legato a specifiche sfere di influenza (politica, economica ecc.), un mondo da tutelare e supportare con un impegno comune e disinteressato.

Con il regolamento che la giunta propone, le associazioni in linea con gli obiettivi dell’Amministrazione saranno avvantaggiate, le altre discriminate; saranno avvantaggiate inoltre le associazioni che hanno la possibilità economica di sostenere le spese di ristrutturazione, mentre quelle economicamente più deboli, anche se il loro operato è importante per la cittadinanza, verranno messe in coda. Soprattutto, ci sembra grave che un Regolamento non venga concordato con le associazioni interessate, nonostante le promesse. In un sistema democratico, le regole devono essere condivise.

Non vogliamo alimentare sterili polemiche politiche, ma, al contrario, finché si è in tempo, far riflettere la maggioranza sul tremendo autogol che rischia di fare. Invitiamo a riprendere, dopo la pausa estiva, un percorso politico condiviso, teso, in ogni caso, ad eliminare questo umiliante recinto di obbiettivi prefissati».
















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