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Cgil Emilia Romagna su disdetta Federmeccanica Ccnl

La decisione di Federmeccanica di disdettare il contratto nazionale del 2008 sancisce la fine delle relazioni sindacali nel nostro paese. Tale decisione non coinvolge solo i metalmeccanici ma rimette in discussione tutti i rapporti a livello confederale.

E’ inaccettabile che di fronte ad una posizione del genere Cisl e Uil si affrettino ad assecondare la scelta di Federmeccanica, che il Governo dichiari che nulla cambia per i lavoratori, che Confindustria affermi che la competizione può essere affrontata solo snaturando il contratto nazionale e deregolamentando i rapporti di lavoro.

Di fronte ad una paese che non ha politica industriale, che continua a considerare il costo del lavoro dipendente lo strumento sul quale fare leva per competere, che considera i diritti orpelli obsoleti, che affronta la crisi tagliando posti di lavoro, la scelta che viene fatta è quella di minare alle radici il contratto nazionale di lavoro.

Per queste ragioni la decisione di Federmeccanica non è e non può essere solo un problema dei metalmeccanici ma coinvolge l’intera Cgil e per queste ragioni il contratto nazionale del 2008 continua ad essere l’unico esigibile per i lavoratori del settore.

La Cgil pretende di negoziare regole condivise per la contrattazione nel nostro paese, non riconoscendo quelle superate nei fatti dall’accordo separato del gennaio 2009, considera inderogabile la definizione di regole sulla rappresentanza e sulla rappresentatività, ritiene indisponibili alla negoziazione diritti fondamentali sanciti anche dalla nostra costituzione.

Se si parte dal presupposto che il lavoro è un valore e non uno strumento e che il lavoratore ha pari dignità rispetto all’impresa la Cgil è la prima organizzazione che è in grado di produrre una proposta per rilanciare la politica industriale in grado di sostenere lo sviluppo, in caso contrario il conflitto è inevitabile.

Per quanto ci riguarda sosterremo le nostre ragioni anche con una mobilitazione generale in grado di aggregare i lavoratori di ogni settore e comparto per ribadire il diritto ad avere un contratto nazionale di lavoro condiviso e per il quale il lavoratore dipendente è chiamato a decidere sul risultato finale.

(Antonio Mattioli – Segretario CGIL Emilia Romagna)
















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