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A Fiorano un settembre ricco di eventi

A Fiorano Modenese il settembre si preannuncia ricco di eventi, a cominciare dalla tricentenaria sagra dell’8 Settembre, con le Messe al mattino, ogni ora, dalle 5 alle 11; nel pomeriggio la Messa con le autorità e l’arcivescovo di Modena mons. Antonio Lanfranchi, la processione e, alla sera, i fuochi artificiali. La Messa delle ore 8 sarà celebrata da Mons. Enrico Solmi vescovo di Parma e la Messa delle ore 20 vedrà il ritorno a Fiorano di Mons. Giuseppe Verucchi, arcivescovo di Ravenna e Cervia. La sera del 7 settembre, la Messa dell’incoronazione del dipinto miracoloso alle ore 20.30 sarà celebrata da Mons. Lino Pizzi, vescovo di Forlì.

Da venerdì 10 a domenica 12 settembre, al Castello di Spezzano, sono attese diverse migliaia di giovani, provenienti da tutta Italia, per partecipare alle iniziative del Maf Musica a Fiorano, il guitar festival che porta a Fiorano i più famosi chitarristi a livello internazionale. Nel concerto di sabato 11, l’unico appuntamento a pagamento, si esibiscono la Kee Marcello band e la partecipazione di Ulijon Roth. Venerdì 10 l’ingresso è gratuito per l’anteprima con Beppe Gambetta. Sabato (ore 10.30-18) e domenica (10.30-19) al Castello è possibile visitare gli stand degli espositori e partecipare a momenti musicali, seminari, conferenze di liuteria, con la partecipazione di High Pressure Sound, Giovanni Stefani, Uli Jon Roth, Beppe Gambetta, GNG, Nico di Battista, Andrea Martongelli, Stu Hamm. Il Maf è organizzato da Antonio Verrascina e dal Comitato MAF, con la collaborazione del Comune di Fiorano Modenese, della Provincia di Modena, della Regione Emilia Romagna, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Venerdì 17 settembre si rinnova l’appuntamento annuale con il “Centro Studi Nazionale sugli archivi ecclesiastici di Fiorano e Ravenna” per la presentazione degli atti del convegno “Condividere la fede. Archivi di Confraternite dell’Emilia Romagna”. Si svolge alle ore 20.45 nella Basilica della Beata Vergine del Castello e sarà concluso con un concerto di organo e corno nell’ambito della rassegna musicale “Armonie fra Musica e Architettura”, organizzato dalla Provincia di Modena in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Organo “J.S. Bach”.

Sempre venerdì 17 inizia l’attività del Teatro Astoria con la ripresa della stagione cinematografica.

Sabato 25 e domenica 26 settembre l’appuntamento è nuovamente al Castello di Spezzano per la presentazione dei risultati della ricerca effettuata sui paesaggi affrescati della Sala delle Vedute del Castello, organizzata L’Assessorato alle Politiche Culturali e il Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale dell’Università di Bologna, nell’ambito delle “Giornate europee del patrimonio”. “La sala svelta: un viaggio fra castelli e borghi del rinascimento modenese”

Scrivono gli autori della studio Di Maria Teresa Sambin e Francesco Ceccarelli: “Sul finire del Cinquecento Marco Pio, l’ultimo, irrequieto, signore dello stato autonomo di Sassuolo, fa dipingere nella sala del castello di Spezzano il ritratto dei luoghi salienti del proprio dominio: una sequenza di ben 56 vedute; non disdegna di proporre gli angoli più minuti del feudo concesso dagli Estensi a Giberto Pio nel 1499, in cambio della sua porzione di Carpi. Le località maggiori e minori (alcune consistono di un manipolo di case) sono immortalate in un susseguirsi di riquadri distesi su quattro livelli lungo i muri perimetrali. Il ciclo ci parla delle ambizioni del suo committente, che estrinseca in questo modo la forte volontà di dominio sul territorio, ma ci descrive anche in modo dettagliato la situazione di quelle aree in decenni cruciali della loro storia. I “paesi” che compaiono nell’affresco sono ritratti in modo estremamente accurato (una parte degli insediamenti vi risulta riconoscibile tutt’ora), solo talvolta (Sassuolo, Formigine) con qualche deformazione prospettica che rende visibili particolari altrimenti nascosti. La Sala dei Paesi costituisce una testimonianza straordinaria nel panorama italiano: essa è il documento di una stagione culturale di altissimo livello, durante la quale i cicli geoiconografici – che riscuotono in questi anni una fortuna irripetuta – condensano un’ampia serie di significati e di aspirazioni: atto di possesso sul territorio, visualizzazione del potere del committente e sua ratifica (tramite il corredo allegorico che li completa), operazione di conoscenza della realtà fisica dei luoghi; ma la serie di Spezzano si differenzia rispetto alle realizzazioni coeve per l’accuratezza della visione territoriale offerta da una carrellata di immagini che, nel loro numero, non trovano termini di confronto altrove”.
















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