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Cia: quasi tutti in regola i produttori reggiani sulle quote latte

L’esito del calcolo di fine periodo per la consegne 2009/2010, vede la nostra provincia con 9 produttori (su oltre 2mila operativi) e l’importo di 95.792 euro da pagare come superprelievo delle multe quote latte per l’ultima campagna, mentre l’anno scorso erano 15 le aziende interessate, per un importo pari a 213.000 euro. Lo comunica la Cia di Reggio Emilia, sottolineando inoltre che in regione sono 54 i produttori a dover pagare, per un ammontare di 402.000 euro.

“Ciò dimostra – è il commento del presidente provinciale Ivan Bertolini – che la stragrande maggioranza dei produttori emiliani ha rispettato le regole imposte dalla Comunità europea e si sono regolarizzati, acquistando o prendendo in affitto le quote latte per il periodo 2009/2010”.

“Ribadiamo quindi tutta la nostra contrarietà al provvedimento di proroga del pagamento delle multe per le quote latte che dovevano essere versate secondo la legge 33/2009. Ci appare quanto mai assurdo che lo Stato, e di conseguenza i cittadini, debbano pagare 5 milioni di euro e rischiare l’infrazione Ue, secondo quanto minacciato dal Commissario europeo all’agricoltura Ciolos, con tutti i problemi, economici e di immagine, che ne conseguono. Noi restiamo dalla parte della legalità. Chi oggi si erge a paladino di chi non ha rispettato le regole si prenderà tutte le responsabilità”, afferma il presidente della Confederazione italiana agricoltori reggiana Ivan Bertolini per il quale questa misura, inserita nella manovra finanziaria, crea un pericoloso precedente e soprattutto mortifica gli agricoltori e gli allevatori che sono stati dalla parte della legge e sono la stragrande maggioranza, che non hanno avuto ancora alcuna risposta concreta da parte del governo”.

“Quella delle quote latte è una pagina non certo edificante per il nostro Paese e la proroga – avverte Bertolini – contribuisce a renderla ancora più spiacevole. Da anni non si parla d’altro, mentre l’agricoltura, nel suo complesso, soffre, vede aziende chiudere e imprenditori sempre più in affanno. E’ un vero paradosso. Si premiano pochi ‘furbetti’ e non si dà un euro per salvare migliaia di imprese. Ci è stato detto ‘no’ alla proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone di montagna e svantaggiate e alla reintroduzione del ‘bonus gasolio’. Con questi due provvedimenti si sarebbe data una boccata d’ossigeno ai tanti produttori in difficoltà”.

“Invece – conclude Bertolini – si risponde alla logica di una forza politica, la Lega, che sta condizionando pesantemente l’operato del governo, sorretto da una maggioranza divisa e litigiosa. Certo non è un bello spettacolo”.
















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