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F1, Ferrari e GP di Germania: ad un passo dal ventesimo successo

Anche se il Gran Premio di Germania sarà ospitato per la trentaduesima volta a Hockenheim, quest’anno ricorre il quarantennale dalla prima volta in cui questo evento ha avuto luogo in questo circuito. Nel 1970 la gara visse sul duello fra la Ferrari di Jacky Ickx, partito in pole, e la Lotus di Jochen Rindt: il successo arrise all’austriaco dopo una battaglia durata tutte e 50 le tornate previste e conclusasi con un margine di vantaggio sul belga inferiore al secondo. In totale, la Ferrari ha vinto questo appuntamento ben diciannove volte, il che rappresenta un record nella storia della Scuderia. L’ultimo successo risale al 2006, quando Michael Schumacher si impose davanti a Felipe Massa per una splendida doppietta del Cavallino Rampante. Il pilota brasiliano è salito sul podio in altre due occasioni, di cui una sul tracciato del Nuerburgring lo scorso anno: dal 2008, infatti, il Gran Premio di Germania si svolge in alternanza sui due circuiti tradizionali tedeschi. Fernando Alonso ha come suo miglior risultato il successo del 2005, quando era alla Renault. Cinque anni prima, l’allora ferrarista Rubens Barrichello ottenne il suo primo successo in Formula 1 in circostanze piuttosto inusuali. Partito dalla diciottesima piazza sulla griglia, il brasiliano fu inizialmente autore di una bella rimonta in una gara segnata dall’invasione di pista di un pazzo, che rese necessaria una neutralizzazione. Poi, nelle battute finali, fu la pioggia ad essere protagonista, con Rubens che scelse di rimanere con le gomme da asciutto mentre le due McLaren di Hakkinen e Coulthard passarono a quelle da bagnato: negli ultimi giri il brasiliano fu magistrale nella parte più lenta del circuito, scatenando l’entusiasmo dei tanti ferraristi che affollavano il Motodrom e che erano rimasti “orfani” dell’idolo Schumacher, messo fuori gara da un incidente alla partenza.

Fino al 2001, il tracciato di Hockenheim, insieme a quello di Monza, faceva storia a sé dal punto di vista tecnico nel calendario iridato. Per vincere a Hockenheim c’era bisogno di una configurazione aerodinamica molto scarica e di un assetto particolare per affrontare le lunghissime parti del circuito che attraversavano la foresta; poi, quando si arriva nel Motodrom, ai piloti non restava che adattarsi per cercare di rimanere in pista, visto che si privilegiava la velocità massima dei tratti veloci. Dal 2002 il tracciato è stato modificato, rendendolo molto più convenzionale: tolta buona parte dell’attraversamento della foresta, sono rimaste comunque un paio di buone opportunità per i sorpassi come il tornantino e l’entrata nel Motodrom.

Sulla carta è una pista abbastanza favorevole alle caratteristiche della F10, una vettura comunque decisamente migliorata nelle ultime uscite: se i risultati non sono stati all’altezza del potenziale è stato più per episodi che per ragioni tecniche. Sia su un tracciato di frenata e accelerazione come quello di Montreal che su quello cittadino, per quanto piuttosto veloce, di Valencia, la monoposto di Maranello è stata molto competitiva e anche a Silverstone, dove l’efficienza aerodinamica nelle curve veloci è fondamentale, Alonso è stato capace di ottenere il terzo posto in qualifica.

I tecnici poi non sono rimasti con le mani in mano e ulteriori sviluppi saranno portati in pista in Germania, in particolare nell’area del diffusore, il che fa sperare in un nuovo passo avanti. Peraltro, a prescindere da ogni sviluppo, è chiaro che fra Hockenheim e Budapest la Scuderia Ferrari Marlboro deve portare a casa un buon bottino di punti se vuole continuare ad essere in corsa per il titolo iridato.

Per la prima volta in questa stagione la Bridgestone ha effettuato una scelta di pneumatici inusuale: in Germania le squadre avranno a disposizione le mescole Supersoft e Hard, vale a dire i due estremi della gamma. Difficile dire se ciò determinerà maggior spettacolo in gara, certamente renderà più interessante il venerdì, quando si effettua il solito confronto fra il rendimento dei due tipi di gomme. Inoltre, c’è da considerare che di solito a Hockenheim ci sono temperature elevate e tanta umidità, senza dimenticare che si tornerà a correre con le slick su questa pista dopo ben 13 anni, visto che l’anno scorso il Gran Premio di Germania si disputò al Nuerburgring.

Se l’Hockenheimring ha perso i suoi lunghi rettilinei, il Motodrom è rimasto al suo posto. Questa sorta di stadio ospita tutte le tribune, il paddock e i box e ha spesso avuto il rosso come colore dominante, grazie all’unione dei tifosi Ferrari con quelli di Michael Schumacher. Quest’anno ci saranno ben sei tedeschi al via, che saranno sostenuti dal tipico, assordante suono delle trombe. Sarà interessante vedere se stavolta qualcuno vorrà seguire l’esempio dei tantissimi tifosi che hanno accompagnato in Sudafrica le partite della Coppa del Mondo di calcio con l’altrettanto assordante suono delle vuvuzela!
















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