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Modena, Commissione crisi: quattro ore di dibattito in aula

“Una crisi strutturale globale, originata da fattori finanziari ma poi estesa anche all’economia reale, di fronte alla quale è necessario elaborare nuovi modelli di sviluppo per evitare che nella nuova divisione internazionale del lavoro il territorio modenese perda produttività e occupazione”.Così Michele Andreana, presidente della Commissione consigliare speciale per il monitoraggio della crisi economica, ha commentato in Consiglio comunale il rapporto conclusivo dei lavori della Commissione. Andreana ha sottolineato l’importanza degli investimenti in formazione, ricerca e sostegno alle imprese e l’opportunità di monitorare costantemente gli interventi pubblici per valutarne l’utilità e l’efficacia.

Nel dibattito, durato circa quattro ore, per la Lega nord è intervenuto Nicola Rossi che si è detto “parzialmente deluso” delle proposte della Commissione. “Speravamo in un documento comune – ha proseguito il consigliere – non è accaduto perché è prevalsa la volontà politica del Pd di essere protagonista”. Il consigliere ha sollecitato il sindaco a fare appello ad Hera e alla Fondazione cassa di risparmio di Modena affinché adottino provvedimenti straordinari. Mauro Manfredini ha difeso il ruolo del Governo nel contrasto alla crisi: “Lo Stato ha salvato le banche, i risparmi, gli appartamenti, i mutui”. Secondo il consigliere l’allargamento dell’Europa è avvenuto con troppa rapidità. Sandro Bellei ha sottolineato che le proposte inserite nel rapporto sulla crisi sono troppo generiche: “Si tratta di cose giuste e condivisibili, ma non c’è niente che agiti eventuali anticorpi modenesi, come invece potrebbe essere un intervento sulle bollette di Hera”. Per Sergio Celloni, Mpa, che ha giudicato “molto approfondito” il lavoro della Commissione, “in questi anni l’imprenditore è sempre stato bistrattato nel nostro territorio e ora che c’è crisi ci si chiede come mai non è più competitivo. Bisogna snellire la burocrazia e fargli evitare perdite di tempo”. Per il Pdl, Adolfo Morandi si è espresso in modo critico: “La Commissione doveva presentare una relazione ogni 6 mesi e fare proposte, ma siamo già a 10 mesi. Il bravo amministratore politico deve capire quali sono le necessità della popolazione e saper intervenire in tempo, con rapidità, mentre qui l’unica cosa che si dice è di mettere in campo indirizzi da dare alla Giunta per le politiche di bilancio 2011”. Gian Carlo Pellacani ha definito il documento “un eccellente riferimento per costruire il lavoro futuro” e ha aggiunto che “non si aspettava di più. Capisco il rammarico per il mancato intervento sui bilanci precedenti, è indiscusso che bisogna cambiare marcia”. Il lavoro fatto, per Eugenia Rossi, Idv, “è stato meritevole”, ma servirà come base, perché “è stata fatta solo una piccolissima parte del lavoro”. Nel documento, ha aggiunto, “mancano proposte concrete. Chiedo, nel giro di breve tempo, interventi precisi per lavoratori, famiglie in difficoltà e imprese che prospettano un’economia nuova”. Vittorio Ballestrazzi, Modena 5 stelle ha proposto di “rimandare di un anno l’aumento della Tariffa integrata ambientale, che va nella direzione opposta rispetto alla situazione di crisi”.

Per il Pd, Giuliana Urbelli ha ricordato che l’Italia ha registrato una perdita di 7 punti percentuali del Pil in 2 anni e che il tasso di disoccupazione ad aprile ha raggiunto il 9%. “Per far fronte a questa crisi – ha detto – il Comune può agire e sta agendo sul fronte del sistema economico, ma deve a sua volta difendersi dal momento di difficoltà”. Paolo Trande ha parlato di “crisi di sistema, che lascerà degli effetti strutturali, permanenti” e ha chiarito che “a nessuno deve venire in mente di uscirne impoverendo i lavoratori o privandoli di diritti fondamentali”. Per Stefano Prampolini “è necessario confrontarsi sulle possibilità di ripresa”. Tra le azioni intraprese dall’Amministrazione, ha aggiunto, “una delle più lungimiranti è stata quella di mettere in rete le aziende grandi e piccole che fanno della responsabilità sociale il loro biglietto da visita”. Ingrid Caporioni ha ricordato che “sono sempre di più le famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese” e che “la crisi economica ha fatto precipitare la già critica situazione degli affitti”. Anche Maurizio Dori è intervenuto nel merito delle politiche abitative, richiamando l’attenzione sull’istituzione dell’Agenzia per la casa e sui Peep, “con cui si stimola e si governa in modo sano il mercato della casa”. Gian Domenico Glorioso ha invitato a “superare le diverse appartenenze politiche e i campanilismi”. Per la ripresa, ha detto, “non ci si può sottrarre dal mettere in campo azioni: bisogna iniziare a collaborare sui progetti, anche su quelli proposti da altri”. Giulia Morini ha ripreso i dati del precariato: “Nei primi mesi del 2010 si sono verificate in Italia 48 mila assunzioni di cui 40 mila con contratti atipici. La crisi si è stabilizzata sul lavoro precario. Chiediamo al Governo la riforma degli ammortizzatori sociali, di rivedere i tagli agli enti locali e di votare uniti la proposta di legge del Pd sul contratto unico a tempo indeterminato”. Giancarlo Campioli ha sottolineato che “è forte il rischio che la ripresa avvenga senza una corrispondente ripresa dell’occupazione” e che “occorre ragionare sul futuro modello di welfare”. Salvatore Cotrino ha parlato di “modello Modena in crisi” e dell’esigenza di “trovare il modo di incidere concretamente sui suoi effetti, di intervenire sullo stato di salute delle aziende”. Per Stefano Goldoni “gli interventi più efficaci sono quelli che danno respiro al tessuto imprenditoriale, che incentivano l’occupazione. Sono necessarie anche le misure di sostegno alle famiglie ora in difficoltà, ma se devono essere fatti dei tagli di spesa va contestualmente riordinato l’impiego delle risorse pubbliche”. Secondo Cinzia Cornia “per rendere competitivo un Paese è necessario ragionare su scuola, formazione professionale, università e mondo del lavoro”. Esiste, in particolare, ha aggiunto, “l’esigenza di ripensare gli indirizzi della scuola superiore”.

Federico Ricci, Sinistra per Modena, ha sottolineato che a fine crisi la base produttiva ed occupazionale sarà significativamente ridotta. “Con il Pd abbiamo presentato un odg affinché il Consiglio esprima il proprio appoggio alle richieste delle associazioni sindacali e del sistema delle imprese”, ha aggiunto il consigliere. “Riteniamo servano sessioni di verifica straordinaria del Bilancio per adeguare le politiche pubbliche”.

Nel dibattito sono intervenuti anche gli assessori alle Politiche economiche Graziano Pini e all’Istruzione Adriana Querzé e il sindaco Giorgio Pighi.
















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