Migliaia di persone sono arrivate in mattinata da tutta l’Emilia Romagna per lo sciopero generale della Cgil. Due diversi cortei, uno con i manifestanti dell’Emilia da Piacenza e Bologna ed un altro corteo per quelli arrivati dalla Romagna si sono mossi dai diversi luoghi di ritrovo ed hanno percorso le vie del centro arrivando a Piazza Maggiore dove si sta svolgendo la manifestazione finale. Il comizio è stato concluso dal vicesegretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso.
“Vorremmo un paese in cui il Governo non fosse silenzioso ed ininfluente di fronte alla più grande fabbrica di auto del paese”: ha detto Camusso. “Vorremmo un Governo – ha scandito il leader sindacale, rivolgendosi alle migliaia di persone convenuta – che non fosse stato zitto di fronte a 3 piani della Fiat che noi abbiamo contrastato fino a quando la Fiat non ha fatto un piano che prevedeva la crescita della produzione nel nostro Paese. Vorremmo ricordare agli urlatori della modernità – ha continuato – e delle svolte epocali che se fosse stato per loro nel Mezzogiorno non ci sarebbero piu’ stabilimenti della Fiat. Se fosse stato per loro la produzione di questo Paese darebbe stata ridotta. E proprio per questo perchè sono stati silenziosi, ininfluenti, perchè non hanno saputo usare la politica industriale, perchè hanno sempre pensato che lavoro e crescita non fossero un loro problema – ha rincarato Camusso – vorremmo che stessero zitti e non urlassero al trionfo quando si vogliono cancellare i diritti dei lavoratori”.
Secondo Camusso un paese “moderno” è un paese che “non mette mai in alternativa il lavoro e i diritti. E’ un paese – ha concluso il numero 2 della Cgil che pensa che il lavoro ha diritti perche’ lo dice la nostra costituzione, lo statuto dei lavoratori e perchè lo dice l’idea di civiltà”.
