Un’idea positiva: costruire un’agenzia per la famiglia così come fatto dal Comune di Parma. Per mettere in rete tutto quanto si fa perla famiglia, e magari aggiungere altro. Eppure la maggioranza in consiglio comunale a Modena ha affossato questa idea, e magari domani dirà che dall’opposizione non arrivano proposte ma solo critiche.
Ma il vero cardine di questo no si aggira come sempre attorno alla definizione di famiglia: il matrimonio, sia esso civile o religioso, dovrebbe essere la discriminante, ma è quello che non si vuole fare, anche in un momento difficile economicamente, nel quale chi si assume una responsabilità sociale e pubblica, come chi sceglie il matrimonio, dovrebbe vedersi riconoscere tale ruolo.
In un futuro fatto di natalità ridotta, la famiglia avrà sempre più spesso un ruolo fondante per la coesione sociale, per l’assistenza che darà agli anziani, per l’aiuto alle giovani coppie, in un contesto dove l’idea di un welfare universale gestito a livello pubblico, sarà economicamente insostenibile.
Non riconoscere questo significato insito nella scelta del matrimonio, significa togliere significato al termine famiglia, e in una visione della società dove tutto è famiglia, scopriremo presto, che nulla lo è.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)