Le proteste per i tagli agli enti locali sono ormai una litania quotidiana. Ma la Corte dei Conti anche oggi ci spiega come gli sprechi siano molti, e un po’ ovunque, siano essi nelle Regioni cosiddette virtuose, che in quelle meno. Cocì l’Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL.
Fa parte della normale dialettica fra forze dello Stato la discussione fra Governo ed enti locali sull’entità dei tagli. Ma la continua e quotidiana minaccia del taglio dei servizi che ci propina Pighi sui giornali è un tentativo di far riprendere quota ad una Giunta che segna il passo già ad un anno dall’insediamento. Vorrei ricordare qualche dato: 14 milioni di erogazioni liberali, 2 milioni per il festival della Filosofia, mille rigagnoli di spesa su cui agire per dare un senso alla spesa pubblica. Dalle bocciofile, alle sagre multietniche non manca nulla. Oggi credo siano più importati altri capitoli di spesa, dunque prima di minacciare i modenesi di tagliare loro servizi essenziali vorrei sapere cosa si intende fare con voci come le centinaia di migliaia di euro per l’AMO, ad esempio, in costante perdita, e di cui nessuno sentirebbe la mancanza, se domani fosse chiusa.
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Ci sono progetti come quello del Sant’Agostino che occorrono per riqualificare un palazzo storico, che altrimenti rimarrebbe come un patrimonio inutilizzato. Altri, come quelli delle piazze storiche di Modena sui quali bisognerebbe riflettere. La nuova idea di piazza dell’architetto Botta dimostra se non altro che c’è in atto una riflessione e riconsiderazione dei progetti originari, molto invisi alla città. La domanda però – secondo il Consigliere provinciale del PDL Luca Ghelfi – è se serva quanto si sta mettendo in cantiere: le piazze sono degradate, e da questo punto di vista i giochi di parole di Sitta che scambia un no alle piazze, con un passo indietro dei cittadini sulle denunce di trascuratezza e degrado, non meritano neanche un commento. Però forse quello che occorre è pulizia, un buon rifacimento della pavimentazione, una migliore manutenzione delle aiuole e degli spazi dedicati alla socialità, oltre a maggiori controlli sui bivacchi. 5 milioni di euro per una piazza sono spesi male se poi non si provvederà a tenere a regola d’arte gli spazi, e non si controllerà che non divenga luogo di bivacco.
Dal punto di vista del finanziamento del progetto, qui si parla di numeri senza avere certezze: Sitta parla di bisogno di parcheggio, i comitati dicono che nessuno vuole quei garage. Ma esiste uno studio? Ovvero, si è progettato un parcheggio perché – dati alla mano – ci sono cittadini che chiedono questi spazi? E’ stato fatto un sondaggio fra gli abitanti della zona? Perché alla fine la questione è proprio questa. Per “sentito dire” non si procede a fare opere di questa natura. Il metodo comunque alla fine, che si tratti della piscina al parco Ferrari, o delle piazze cittadine è sempre lo stesso: si raccolgono vaghe idee su quello che la città vuole, si mette in cantiere un progetto, e poi si cerca di farlo accettare, scambiando un percorso partecipato con un piano di avvallo dell’opera. Il centro storico- conclude Ghelfi – ha bisogno di un serio piano di rilancio, che non preveda allargamenti della ztl, parcheggi sempre e solo a pagamento, centri commerciali al limite della ZTL (vedi progetto ex amcm), ma pulizia, ordine, niente bivacchi, rilancio delle attività commerciali, eventi per ogni tipo di pubblico, e piazze come salotti, dove i cittadini si sentano a proprio agio.