“Il ministro Maroni, che conosce i temi, capisce il problema dettato dalla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia di sicurezza urbana e per lo meno tenta di individuare delle ipotesi di soluzione, molto parziali e probabilmente difficilmente praticabili, ma si tratta pur sempre di un tentativo apprezzabile. Gli altri attori di questa “polemicuccia”, invece, evidentemente non conoscono i termini delle questioni in oggetto o fanno finta di non capire”.
Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi riprende le reazioni alla decisione, sua e del collega di Piacenza Roberto Reggi, di non partecipare all’incontro di oggi a Parma tra un gruppo di sindaci ed il ministro Maroni.
“Non a caso -prosegue Pighi- Maroni parla di ordinanze che devono essere verificate dal Ministro ed accettate dal Prefetto, un esempio calzante di federalismo alla rovescia. D’altra parte “la validazione” delle ordinanze è rimasta l’unica strada, comunque incerta e farraginosa, di fronte ad un fatto che si continua a non voler considerare: la Corte Costituzionale (sentenza 196 del 2009) ha smontato l’impianto dell’art. 54 del cosiddetto decreto Maroni”.
In pratica la Corte ribadisce che in assenza di legge i Sindaci possono intervenire in materia di sicurezza urbana solo in veste di ufficiali di governo e che in quanto tali devono rispondere a Prefetto e Governo in via preventiva.
“Mi rendo conto -sostiene il Sindaco di Modena- che il concetto può anche risultare di non facile comprensione, ma il risultato, questo sì, è facile da capire: ai Sindaci viene sottratto un altro spazio di azione in materia di sicurezza”.
La corte Costituzionale, infatti, ha ridimensionato il potere di ordinanza dei Sindaci fino a renderlo marginale. Allora, invece che polemiche e documenti votati all’insuccesso, si pensi a trovare le giuste risposte.
“In primo luogo -conclude Pighi- dando via libera al progetto di legge Barbolini-Saia sul riordino della Polizia Locale, uno strumento che consentirebbe di dare attuazione alla Costituzione e che affiderebbe ai Sindaci effettivi poteri sulla sicurezza urbana, senza approvazioni prefettizie e senza verifiche ministeriali. In una parola: federalismo”.