E’ un ”grossolano equivoco” e nessuno ha cacciato la bambina. Sulla vicenda – riportata da un quotidiano locale – della bambina autistica di Reggio Emilia che sarebbe stata cacciata dalla mensa del centro commerciale Meridiana di Reggio Emilia, interviene con una nota l’amministratore della struttura, Armando De Lucia.
”Il personale di servizio di portierato del centro è intervenuto presso la tavola calda su segnalazione di alcuni clienti, allarmati dall’atteggiamento a loro dire troppo aggressivo da parte di un adulto nei confronti di una bambina allo scopo di farla mangiare – spiega l’ amministratore – Il ragazzo di presidio al centro ha chiesto chiarimenti alla signora, che fino a quel momento non si sapeva che ruolo avesse, né si sapeva che la bambina fosse portatrice di handicap.
L’assistente della bambina avrebbe dichiarato di essere una terapista e che la ragazzina era autistica. A quel punto – continua la nota – la donna avrebbe fatto presente la difficolta’ che normalmente si incontra con questo tipo di bambini e ha invitato l’addetto, quasi sfidandolo, a provarci lui se vi fosse riuscito. L’uomo avrebbe risposto che non era suo compito e di non avere queste competenze. Ed ha aggiunto che, a dire di molti clienti, il metodo che stava adottando era stato giudicato inopportuno. Sentitasi allora osservata e oggetto di critica – si legge ancora nel comunicato – l’educatrice ha spontaneamente abbandonato la tavola calda senza venire minimamente sollecitata a farlo”.
”Il Centro Commerciale Meridiana intende ribadire la propria solidarietà alla famiglia della bambina autistica coinvolta suo malgrado nell’episodio” – conclude l’amministratore – ricordando che lo stesso Centro ”si è spesso distinto per l’attenzione ai problemi dei bambini meno fortunati e negli ultimi tre anni ha donato somme importanti alla divisione pediatrica dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia”.