Ancora una volta il Consiglio comunale ha dovuto esordire con un minuto di silenzio in ricordo di un importante personaggio cittadino che ci ha lasciato. Ieri sera prima dell’inizio della seduta il presidente del consiglio Francesco Rubino ha chiamato al raccoglimento per Primo Severi, scomparso in questi giorni, più volte consigliere comunale, impegnato in numerose associazioni cittadine, nell’ultimo periodo in particolare con la Bocciofila, ma molti lo ricorderanno anche per la sua passione filatelica.
Il minuto di raccoglimento è stato dedicato anche a Giovanna Caputo, dell’ufficio tributi comunale, prematuramente scomparsa.
La prima interrogazione della serata, a firma di Sandro Morini del Pd, chiedeva informazioni su un marciapiede fra via Braida e via Gramsci, che rientrava in un progetto di riqualificazione e messa in sicurezza pedonale del tratto fra via Stazione e via Gramsci e che fa parte dei percorsi di chi è diretto a diverse sedi scolastiche della zona. Era stato richiesto dalla direzione didattica e da diversi cittadini, ha spiegato Morini, un sistema che preservasse il percorso pedonale dalla zona di parcheggio delle auto, in particolare di fronte alla tabaccheria. L’intervento attualmente è stato realizzato solo in modo parziale, ma l’estate scorsa l’amministrazione preannunciò altre possibili soluzioni che garantivano comunque la sicurezza. Non ho problemi ad accettare qualunque tipo di soluzione, ne chiedo una in tempi brevi.
Ha risposto il Sindaco Luca Caselli. Il progetto del 2009 prevedeva, ha detto, dissuasori metallici. Per non penalizzare anche la porzione privata di questi spazi e quindi impedire totalmente il parcheggio delle auto in una zona di attività commerciali, abbiamo optato per un allargamento del marciapiede e creazione di un camminamento pedonale in elementi di cemento, visivamente differenti dal resto della pavimentazione, in modo che risulti chiara la percezione di un passaggio pedonale. Al momento manca la copertura economica dell’intervento, ma riteniamo che possa arrivare dai prevedibili ribassi d’asta di altre opere che verranno eseguite in zona.
Sandro Morini si è detto non convinto dell’efficacia di un percorso percepibile solo a livello visivo, ma disponibile a verificarne gli effetti in futuro. Chiedo solo una soluzione in tempi ragionevoli, vale a dire entro la fine dell’estate. Mi dichiaro parzialmente soddisfatto.
*
L’interrogazione al punto numero 2, ancora a firma di Sandro Morini del Pd, è stata ritirata dall’interrogante.
*
Il punto numero 3 riguardava un’interpellanza rivolta da Giulia Pigoni del Pd alla giunta relativamente al nuovo Progetto Giovani. Abbiamo assistito in questi giorni, ha detto la Pigoni, all’inaugurazione della nuova sede presso l’Urp. Chiedo di sapere con che orari sarà aperta, da chi sarà gestita, se si tratta di un’opera di volontariato o retribuita. Inoltre con chi verranno a contatto i ragazzi interessati, quale percorso seguiranno le loro segnalazioni.
Ha risposto l’assessore alle politiche giovanili Cristiana Nocetti. L’apertura al momento sarà prevalentemente su richiesta e appuntamento e non abbiamo ancora un orario definito, che invece scatterà da settembre, con un piano di aperture della sede, che verrà anche utilizzata come spazio di riunioni dal gruppo a cui fa riferimento il Progetto giovani. La gestione sarà ad opera dell’assessore, assistito da Marco Candeli e Francesca Buffagni più altri soggetti che verranno individuati ogni volta secondo le esigenze. Non è un’attività lavorativa né retribuita, ma condotta a livello volontario e senza alcun introito dai ragazzi. I giovani interessati verranno a diretto contatto con l’assessore, che dichiara la sua disponibilità massima, e con altri referenti del progetto che sono Francesca Buffagni, Francesca Gottardi, Marco Candeli e Dario Venturelli. L’iter vedrà un momento iniziale di raccolta delle proposte, uno studio di fattibilità, un ragionamento necessario sulla copertura economica delle iniziative prese in considerazione.
Giulia Pigoni ha sostenuto che, letti i nomi dei partecipanti, si profila come un progetto più a livello partitico che cittadino. Ma non voglio dare giudizi affrettati, ha concluso e quindi attendo la piena operatività, che a quanto ho capito arriverà da settembre. Mi dichiaro parzialmente soddisfatta.
*
La successiva interpellanza, esposta da Maria Savigni del Pd, riguardava la manifestazione culturale “Alberi”, svoltasi di recente a Sassuolo. Chiediamo chiarimenti, ha spiegato Maria Savigni, su una manifestazione sicuramente apprezzabile, una bella idea, quella di un progetto artistico contemporaneo in accordo con le associazioni cittadine. Riteniamo che un progetto del genere debba avere la massima condivisione da parte dell’amministrazione a prescindere da differenze culturali e politiche e che richieda un necessario sostegno di tutti. Emergono però aspetti critici su alcuni punti, in particolare sulla comunicazione. L’evento non è stato pubblicizzato adeguatamente nei canali aperti all’arte contemporanea. Alla fine i partecipanti sono stati pochi, in alcuni eventi pochissimi. Dopo la chiusura di PaggeriaArte manca inoltre uno spazio dedicato a questo tipo di giovani artisti. Chiediamo inoltre il motivo per cui l’evento è stato promosso ma poi di fatto abbandonato, secondo quanto riportato dalle cronache giornalistiche, da parte dell’amministrazione stessa, che si è manifestata con il solo assessore alla cultura. Infine chiediamo se l’assessorato intende fare altro per l’arte contemporanea, se pensa di rilanciare il Progetto contemporaneo a Palazzo Ducale, se in vista delle Fiere d’Ottobre ha in serbo qualche attività di valorizzazione, magari in rete con le gallerie d’arte private del territorio.
Ha risposto l’assessore alla cultura Luca Cuoghi. L’amministrazione ha di fatto cavalcato la proposta dell’associazione Inarte, promotrice dell’evento. L’obiettivo era creare uno spazio di confronto fra artisti contemporanei e di ambito locale su un unico tema. Il progetto non è stato abbandonato al proprio destino, né dall’associazione promotrice né’ dall’amministrazione. Quanto all’organizzazione, in alcuni casi abbiamo rilevato una presenza preponderante dell’associazione organizzatrice e nelle prossime edizioni rivedremo posizioni e ruoli. Le iniziative hanno raccolto circa 4mila partecipanti complessivi. Sono stati spesi 22.704 euro, di cui 17mila sono arrivati da raccolta di sponsorizzazioni private, segno che questa iniziativa ha avuto davvero un buon ritorno anche sotto questo aspetto.
Quanto alle sale culturali, è intenzione di quest’amministrazione creare un circuito di gallerie d’arte coinvolgendo anche quelle private. Quest’anno le risorse nel bilancio preventivo non ci sono, vedremo in futuro. Ma nel frattempo comunque le gallerie esistono e gli artisti possono esporre. Oltre a PaggeriaArte ricordo che c’è la galleria d’arte moderna di via XX Settembre, proprio a fianco della sede del Pd,. Su questo spazio abbiamo cambiato qualcosa, modificando la convenzione con il circolo Cavedoni che la gestisce. Il circolo chiedeva una somma agli artisti che esponevano, ora invece l’esposizione sarà gratuita e l’amministrazione offrirà un contributo al circolo.
Il Progetto contemporaneo al Palazzo Ducale è finito nel 2003, non capisco il riferimento. Ci sono ovviamente altri progetti espositivi ma quello è un capitolo chiuso.
Allego alla risposta, anche se non richiesto, il piano di comunicazione di Alberi, che mostra quanto la proposta sia stata articolata e ben coordinata. Se qualcuno non ha saputo dell’evento in quei giorni, significa che proprio non era in città.
Maria Savigni ha giudicato esagerata la cifra di 4mila partecipanti ad Alberi, ponendo dubbi sull’elaborazione di questo numero. La proposta di Alberi, ha ribadito, per noi era giusta ma alla fine il messaggio artistico non era chiaro e pensiamo che vada rivisto, con obiettivi più definiti. Anche il mese di maggio, che è già ricco di eventi, forse non è quello giusto. Il fatto che le associazioni si siano sentite abbandonate dall’amministrazione è emerso dalle cronache giornalistiche. Infine, se il progetto contemporaneo al Ducale è concluso, è vero anche che ci sono altre iniziative che potrebbero essere portate avanti nel segno della continuità.
Mi dichiaro parzialmente soddisfatta.
*
Al termine dell’interpellanza il presidente del consiglio Francesco Rubino ha fatto girare fra i consiglieri un foglio di adesione al Fondo di solidarietà Città di Sassuolo, da poco istituito per raccogliere fondi a favore di chi è in difficoltà per la crisi economica. La richiesta era quella di devolvere il gettone di presenza, da parte dei consiglieri comunali, 100 euro per gli assessori, 200 (più il gettone) per il sindaco.
Su questa iniziativa hanno preso la parola alcuni consiglieri comunali.
Giuseppe Megale del Pd ha detto di non avere problemi a devolvere il gettone ma di non condividere la modalità che ha definito improvvisata con cui la proposta è arrivata in aula. Vorrei che queste cose fossero discusse prima nelle sedi opportune, quali la conferenza dei capigruppo.
Il sindaco Luca Caselli ha ribattuto che più volte in passato sono state fatte in aula proposte per devolvere il gettone di presenza alle cause più diverse. In questo caso chiediamo di farlo per i nostri cittadini e contro la crisi, ma precisiamo che l’adesione è facoltativa e se qualcuno vuole contribuire in forma diversa o anonima abbiamo diffuso e pubblicato i riferimenti bancari del fondo.
Anche Susanna Bonettini del Pd ha giudicato errato il metodo, non il merito dell’iniziativa. Altri casi, ha precisato, ci sono stati, ma venivano da singoli consiglieri comunali e non erano iniziativa diretta del presidente.
*
Il punto successivo, numero 5, riguardava la convenzione per la costituzione del servizio intercomunale per la verifica e il controllo dell’attività edilizia in materia di sismica.
L’assessore all’urbanistica Claudia Severi ha spiegato che la convenzione si stipula fra il Comune di Sassuolo e quattro Comuni montani, Frassinoro, Palagano, Montefiorino e Prignano, per la costituzione unitaria di un ufficio comune in materia antisismica. Il 1 giugno, ha spiegato Claudia Severi, è entrata in vigore la legge che dà facoltà ai Comuni per le autorizzazioni in questo ambito. La scelta di Sassuolo è quella di dotarsi di un ufficio autonomo, invece di rivolgersi a quello regionale distaccato a Modena, per offrire un servizio più celere e puntuale. Sarà formato da due ingegneri, scelti dalla graduatoria regionale. La Regione stessa ha appoggiato questa scelta di Sassuolo, fornendoci grande sostegno.
Claudia Severi ha poi presentato alcuni emendamenti tecnici e formali alla convenzione, facendo distribuire un foglio ai consiglieri che conteneva la modifica di quattro articoli della convenzione.
Sonia Pistoni del Pd ha criticato la scelta di portare direttamente in aula emendamenti a un testo di convenzione, nel momento in cui si deve andare all’approvazione. La convenzione, ha detto, risulta comunque carente nelle indicazioni sui costi del Comune capofila. Inoltre mancano gli standard minimi richiesti dalla Regione: 110mila abitanti almeno, mentre i Comuni interessati si fermano a circa 55mila, uno standard fissato in almeno 300 pratiche edilizie l’anno che, visto il periodo di crisi, è davvero difficile da prevedere. Inoltre non siamo sicuri che gli altri Comuni, Prignano in particolare, aderiranno alla convenzione e se non si raggiungono gli standard richiesti si rischia di non avere la copertura dei costi. In un periodo di crisi mi pare un azzardo.
Sandro Morini del Pd ha parlato di imbarazzo, per un testo, ha detto, di cui non abbiamo capito il senso. Ci sono emendamenti presentati direttamente questa sera ed è singolare che uno dei primi atti dell’assessore Severi, così critica in passato su operazioni del genere, segua questo iter. Ad oggi non conosciamo i Comuni firmatari della convenzione, la firmiamo noi in bianco. L’emendamento che tramuta i contratti dei due ingegneri designati in contratti a tempo indeterminato aumenta di fatto i costi del personale e va contro le iniziative di contenimento dei costi pubblici. L’agevolazione da parte di questo ufficio sarà per i tecnici, non per i cittadini.
Claudia Severi ha ripreso la parola per alcuni chiarimenti. La maggioranza precedente aveva scelto di non fare niente in merito. Si sarebbe andati all’ufficio regionale con sede a Modena, dove si rivolgono già Modena, Fiorano, Maranello. Il sovraccarico per i due tecnici operanti in quella sede avrebbe allungato i tempi di attesa per chi presentava le pratiche. Sassuolo ha fatto una scelta coraggiosa, che avrebbe voluto condividere col comprensorio, ma gli altri Comuni si sono ritirati dall’associazione. Diverso l’atteggiamento dei Comuni montani, che firmeranno la convenzione, come garantito dal sindaco di Frassinoro in rappresentanza dell’unione.
I cittadini devono sapere che la pratica per cui pagheranno avrà un iter veloce. Se avessimo aderito all’ufficio provinciale avremmo dovuto restarvi collegati per dieci anni, senza possibilità di manovra anche nel caso di problemi e allungamenti dei tempi. I parametri regionali si sono ridotti, da 110mila a 60mila abitanti e comunque l’assenso al progetto viene dalla Regione stessa. Il piano previsionale calcola almeno 310 pratiche l’anno, che significherebbero copertura dei costi e zero spese per i Comuni.
Giuseppe Megale del Pd ha rilevato che questa sembra più una dichiarazione di intenti che una convenzione, che dovrebbe essere formalmente perfetta invece si firma in bianco. Lo dico ironicamente ma anche con preoccupazione: non siamo al bar. Mi pare strano che gli altri Comuni della zona, che pure hanno buoni risultati amministrativi, siano tutti sprovveduti scegliendo di andare all’ufficio di Modena, se questo non è in grado di dare risposte. Io credo che la scelta non sia tecnica ma culturale: quest’amministrazione punta solo a differenziarsi per creare consenso fra i suoi sostenitori.
Ancora Claudia Severi: vogliamo dare ai cittadini tempi certi. E’ uno sforzo, una scommessa fortemente sostenuta dalla Regione. Gli altri Comuni della zona non hanno avuto il nostro coraggio, noi abbiamo la capacità di cambiare rotta rispetto al passato.
Sonia Pistoni per il Pd ha dichiarato il voto contrario per l’incertezza del risultato e dei costi di questa convenzione in un momento di crisi economica.
Franca Cerverizzo, della lista Sassuolo con Pattuzzi, ha annunciato la sua astensione dal voto.
Sono stati posti in votazione prima i singoli emendamenti:
L’emendamento all’art. 4 è stato approvato coi voti di Pdl, Lega, Lista Per Sassuolo, sindaco. Contrario il Pd. Astenuta la lista Sassuolo con Pattuzzi.
L’emendamento all’art. 5 è stato approvato coi voti di Pdl, Lega, Lista Per Sassuolo, sindaco. Contrario il Pd. Astenuta la lista Sassuolo con Pattuzzi.
L’emendamento all’art. 6 è stato approvato coi voti di Pdl, Lega, Lista Per Sassuolo, sindaco. Contrario il Pd.
L’emendamento all’art. 7 è stato approvato coi voti di Pdl, Lega, Lista Per Sassuolo, sindaco. Contrario il Pd. Astenuta la lista Sassuolo con Pattuzzi.
Infine la convenzione emendata è stata approvata coi voti di Pdl, Lega, Lista Per Sassuolo, sindaco. Contrario il Pd. Astenuta la lista Sassuolo con Pattuzzi.
*
Il punto successivo è stato dedicato alla ridefinizione della programmazione territoriale, riguardante i servizi socio-sanitari assoggettati all’accreditamento e all’avvio della prima fase dell’accreditamento transitorio.
L’assessore alla politiche sociali e sanitarie Giorgio Barbieri ha spiegato il significato dell’accreditamento, sistema istituito con legge regionale del 2003 e quindi inserito in un percorso già iniziato da anni..
L’accreditamento è un’attestazione della capacità di operare che un soggetto di assoluta autorità rilascia nei confronti di chi svolge un ruolo in un contesto sociale, dove è necessaria competenza, indipendenza, onestà e capacità organizzativa; viene ritenuto un custode della qualità delle prestazioni fornite.
Le finalità dell’accreditamento sono l’individuazione dei servizi sociali rispondenti ai bisogni di quantità e qualità; il superamento della gestione degli appalti; la ricerca di maggiore stabilità delle gestioni con la scelta di un modello organizzativo non frammentato, che superi le gestioni miste; attraverso l’accreditamento il gestore istituzionale, il Comune o l’Asl, mantiene la pianificazione strategica, la programmazione, la progettazione, restando titolare del servizio pubblico e quindi committente.
L’accreditamento si applica all’assistenza domiciliare; alla casa di residenza per anziani non autosufficienti; al centro diurno assistenziale per anziani; al centro socio-riabilitativo residenziale per disabili; al centro socio riabilitativo semiresidenziale per disabili.
Il percorso di screditamento avviene in base a diversi passaggi.
L’accreditamento definitivo diventa da adesso in poi il modello di erogazione delle prestazioni socio.-sanitarie e si applica dal 1 gennaio 2011, dopo un periodo di almeno sei mesi di accreditamento provvisorio.
L’accreditamento transitorio è un percorso facoltativo, che si può intraprendere per adeguare i contratti in essere e non può avere validità successiva al 31 dicembre 2013.
L’accreditamento provvisorio si applica nella prima fase, oppure anche successivamente per i servizi nuovi non ancora esistenti, prevede meccanismi trasparenti di evidenza pubblica e dopo sei mesi dovrà passare al definitivo.
La delibera proposta al consiglio comunale prevede la programmazione territoriale dei servizi assoggettati ad accreditamento e cioè il fabbisogno distrettuale sui servizi socio sanitari residenziali e diurni per anziani e disabili, compreso il numero dei posti letto sulla base della percentuale della popolazione anziana residente.
Vi informo che il 24 marzo con la delibera numero 3 dell’ufficio comune, composto dagli otto Comuni del distretto sanitario abbiamo dato il via alla prima fase dell’accreditamento dei servizi socio sanitari del distretto. E’ stata incaricata la dottoressa Cristina Plessi, responsabile dell’ufficio di piano, quale responsabile del procedimento.
Cosa cambia in particolare per Casa Serena? Diverse leggi passate hanno stabilito l’obbligo di trasformazione da Ipab (Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza) in Asp (aziende pubbliche di servizio alla persona), per fusione, per le Ipab di piccole dimensioni.
Nel territorio distrettuale esistono le Ipab di Formigine e Maranello che devono fondersi per creare una sola Asp. Il Comune di Sassuolo per anni ha rinviato la decisione di conferire Casa Serena all’Asp distrettuale. Nei programmi dell’amministrazione c’è la costruzione della nuova Casa Serena in zona ospedale. Quella attuale è autorizzata con provvedimento del sindaco e proprio in questi giorni è stato definito l’appalto triennale con l’attuale gestore, fino all’avvio previsto della nuova struttura. Si prevede poi un nuovo accreditamento col soggetto che si aggiudicherà la gestione del nuovo contratto che individuerà con criteri di trasparenza il costruttore e gestore della nuova struttura.
Con questa ridefinizione del programma distrettuale, la previsione di conferimento di Casa Serena nell’Asp territoriale viene revocata.
Susanna Bonettini del Pd ha definito complessa la materia. Avremmo voluto, ha detto, più tempo in commissione per approfondire, ma anche così continuo a non capire alcuni punti. Non capisco la governance dei bisogni sociali e sanitari del distretto, perché l’associazione dei Comuni non c’è più, l’Unione non ancora, si va avanti a singole convenzioni con scadenze diverse, alcuni servizi sono in forma associata, altri no. Casa Serena resta fuori dall’Asp, che include una residenza distrettuale, anche del Comune di Sassuolo, come quella di Formigine. C’è uno spezzettamento dei servizi residenziali per anziani e perde senso un Asp in cui resterà ben poco. Anche se l’edificio di Casa Serena cambierà, il servizio dovrebbe restare distrettuale. Oggi non si considera abbastanza la necessità di sforzarsi a mantenere la domiciliarità. Le famiglie vanno sostenute e qui siamo più bassi della media regionale sui posti di sollievo.
Franca Cerverizzo, della lista Sassuolo con Pattuzzi ha ritenuto generica la programmazione proposta dall’assessore Barbieri. Stasera ci troviamo ad approvare cose decise da altri. In particolare ci pare anomalo che chi verrà incaricato dell’appalto della nuova Casa Serena sia anche colui che riceverà l’accreditamento. Non vedo chiarezza e mi aspetto, come già richiesto, un tavolo di confronto su questi temi
Antonio Caselli del Pd ha rilevato carenza di progettualità sul tema anziani. Prima tutto si incentrava sulle Asp, oggi il sistema si frammenta. L’idea di base era quella di fare girare poco le famiglie con a carico anziani o disabili e a questo serviva l’ufficio comune. Con l’accreditamento si pongono le basi per futuri aspetti organizzativi ma qui manca l’obiettivo di fondo. Mi interessa anche essere rassicurato sul fatto che il sistema di accreditamento non avrà effetti negativi sull’aumento delle rette.
Il consigliere del Pd Sandro Morini ha chiesto informazioni sulla struttura della nuova Casa Serena menzionata da Barbieri.
Ha risposto il sindaco Caselli, interessato in prima persona al progetto. Dobbiamo acquisire il terreno nella zona ospedale, ha detto, e siamo stati varie volte, anche recentemente, all’Asl a parlarne. Sul tavolo c’è sia questa acquisizione che quella dell’ex ospedale in centro storico. Abbiamo un’indicazione dell’Asl per arrivare effettivamente a entrare in possesso del terreno, non sappiamo in che tempi ma conto di riuscirci entro l’anno. Si pensa a una struttura da 140 posti e nel progetto complessivo ci sono anche ovviamente i possibili introiti dalla cessione dell’area dell’attuale Casa Serena, notoriamente area edificabile e quindi di pregio. La nuova Casa Serena dovrebbe essere realizzata con la finanza di progetto, quindi a costo zero e dall’altra parte ci sarebbe l’importante introito dalla cessione dell’area precedente.
Casa Serena, ha precisato ancora il sindaco, va avanti da vent’anni con autorizzazioni provvisorie del sindaco, è una struttura inadeguata, con tre piani inagibili. Nessuno vi ha messo mano. In questa legislatura vorrei davvero lasciare quest’opera ai cittadini, per rispetto ai nostri anziani.
Il consigliere del Pd Andrea Lombardi ha dichiarato di prendere atto con piacere del movimento e dell’interesse che si manifesta in ambito socio-sanitario. Io credo che i tempi di costruzione della nuova struttura saranno lunghi e mi chiedo cosa succederà nel frattempo alla vecchia Casa Serena. Poi mi chiedo perché togliere questo servizio dall’ambito distrettuale. Casa Serena nuova, vicina all’ospedale, avrà per forza valenza distrettuale ma si toglie dalla programmazione complessiva, mi sembrano due strade in contraddizione.
Giorgio Barbieri ha ripreso la parola per precisare la complessità del tema dell’accreditamento, che va avanti da anni e presenta ancora punti oscuri e contraddizioni. Non ho risposte tecniche da dare. Solo in merito alla fusione delle Ipab, la nostra scelta è quella di andare avanti per tre anni con la vecchia Casa Serena, avendo così anche modo di vedere gli effetti delle nuove Asp.
Ancora Susanna Bonettini ha rilevato che i 140 posti ipotizzati dal sindaco Caselli sono eccessivi, perché non saranno convenzionati più di quelli attuali, ha spiegato. Il distretto raggiunge e supera già il fabbisogno previsto dai parametri regionali per la residenza sanitaria assistita: 354 posti. Ciò significa che i posti in più nella nuova Casa Serena saranno tutti a tariffa piena. La domanda di fondo che non ha avuto risposta è sulla scomparsa della programmazione distrettuale, sostituita da singole convenzioni. E’ una scelta politica chiara, non motivata che ci porta all’astensione su questo punto.
Il punto sull’accreditamento è stato posto in votazione e approvato con i voti di Lega, Pdl, Lista per Sassuolo. Astenuto il Pd. Contraria la lista Sassuolo con Pattuzzi.
*
Il punto numero 7 riguardava il riordino dell’Agenzia per la mobilità e del trasporto pubblico di Modena. Si tratta, ha spiegato il sindaco Caselli, di votare tre documenti che modificano alcuni aspetti dell’Agenzia per la mobilità. Il primo introduce la figura dell’amministratore unico, il secondo ridefinisce alcune competenze (in particolare potenzia i ruoli che i Comuni possono assegnare ad Amo), il terzo è un documento politico che rivede l’organizzazione del trasporto pubblico nel modenese e sancisce la volontà di proseguire nella strada della valorizzazione di questo tipo di mobilità: per il nostro territorio in particolare considera un miglioramento delle due stazioni ferroviarie e interventi strutturali di viabilità. Già il 90% del territorio ha approvato le modifiche, manca più che altro la bassa modenese che potrebbe essere intenzionata a chiedere modifiche. L’approvazione ha quindi carattere di urgenza e questo spiega l’unico passaggio in commissione. Ricordo che il doppio passaggio è una prassi, non un punto regolamentare. Il sindaco Caselli ha fatto poi riferimento a diversi altri documenti, alcuni relativi alla stessa organizzazione dell’Amo, che in passato hanno affrontato un unico passaggio in commissione.
Franca Cerverizzio della lista Sassuolo con Pattuzzi, ha chiarito che in relazione ai documenti del passato non può adeguarsi, come consigliere alla prima esperienza. Mi sembra sbagliato, ha detto, che i documenti arrivino a cinque giorni dal consiglio, dalle date mi pare di capire che il tempo per affrontare prima il tema ci fosse. Voterò contro perché non ho potuto analizzare bene la materia.
Sandro Morini del Pd si è dichiarato d’accordo con Franca Cerverizzo. Citare casi in cui non c’è stato il doppio passaggio non serve, ognuno fa storia a sé e in quelli citati sono certo che ci fosse alla base o una scelta condivisa (e questa non lo è) o un motivo di reale urgenza, che stavolta non c’è, in quanto ci sono ancora circa 20 giorni di tempo. La motivazione a mio parere è tutta politica, la maggioranza chiarisce di poter decidere come le pare. Anche se è formalmente ineccepibile, è un fallo da rigore, perché impedisce di entrare nel merito di passaggi che non sono solo formali. In questo caso c’è un documento politico, su cui altre minoranze, per esempio a Modena, vorranno ampiamente discutere e che Sassuolo decide di non affrontare, pur riguardando aspetti molto concreti quali ferrovia e strade. E’ un peccato, inviterei a non svalutare il ruolo delle commissioni, che sono uno strumento di democrazia.
Biagio Antonio Santomauro del Pdl ha ricordato che in passato molte cose hanno affrontato un unico passaggio in commissione. In questo caso il responsabile Amo ci ha spiegato molte cose e abbiamo avuto modo di fare tante domande.
Camilla Nizzoli ha ribadito quanto sostenuto da Santomauro: si è discusso ampiamente, c’è stato modo di approfondire.
Francesca Gottardi della Lega ha contestato la motivazione politica richiamata da Morini. Ce n’è solo una pratica, ha spiegato, perché il dirigente Amo che illustra i cambiamenti è uno per tutta la provincia e se andassimo a modificare qualcosa un altro giro completo non avrebbe il tempo di compiersi. Il documento politico viene da amministrazioni di sinistra e anche io della Lega, l’ho trovato completamente condivisibile. Il voto di astensione che decide la minoranza è solo il rifiuto di prendersi responsabilità nelle decisioni che riguardano la città.
Il riordino dell’Amo è stato approvato con i voti di Lega, Pdl, Lista per Sassuolo, sindaco. Contraria la lista Sassuolo con Pattuzzi. Astenuto il Pd.
*
L’ottavo punto riguardava un Ordine del giorno a difesa dell’ospedale di Sassuolo, proposto da Andrea Lombardi del Pd. In questo periodo, ha spiegato, si discute l’organizzazione del servizio sanitario a Modena, con il Pal. Negli stessi giorni ci sono stati pesanti attacchi di esponenti del centrodestra all’ospedale di Sassuolo. Parlavano di ospedali identici, lasciando intendere la possibilità di preferire Baggiovara a Sassuolo, un articolo di giornale riferito al segretario della Lega Guandalini, parlava di sanità sassolese distratta dalla politica clientelare, di una gestione privata incapace che avrebbe fallito, di allarmanti tempi di attesa, in particolare al pronto soccorso.
Ricordo che in tema di sanità il sindaco ha presentato due soli punti con forza: la difesa dell’ospedale e l’abbattimento dei tempi al pronto soccorso. O dobbiamo rilevare che ha fallito o ritenere falsi gli attacchi. Ma preoccupa l’assordante silenzio che è seguito a queste parole. Né il sindaco né l’assessore competente si sono levati in difesa dell’ospedale. L’ordine del giorno quindi vuole evidenziare che i due ospedali di Baggiovara e Sassuolo non sono uguali, ma ben integrati nella rete provinciale e regionale, che non c’è nessuna intenzione di creare un’azienda unica con il Policlinico e Baggiovara, il consiglio impegna la giunta a riconoscere la funzione dell’ospedale, a difenderne le specificità, assicurando il sostegno a chi ci lavora e non merita gli attacchi subiti.
Anna Maria Anselmi della Lista Per Sassuolo, insieme a Franca Cerverizzo della Lista Sassuolo con Pattuzzi, hanno presentato un maxi emendamento all’ordine del giorno di Lombardi (su certi temi non dovrebbe esserci colore politico, ha spiegato la Anselmi), modificando alcuni passaggi, eliminando alcuni riferimenti agli attacchi politici, e introducendo la difesa del reparto di ortopedia 1, a rischio di chiusura, almeno fino alla discussione del Pal.
Stefano Bargi della Lega Nord ha bollato l’ordine del giorno come pre-elettorale (in quanto scritto prima delle elezioni regionali) e lo ha considerato irricevibile. Sul maxi emendamento invece, ha detto, possiamo ragionare ma chiediamo l’introduzione di un ulteriore emendamento nel paragrafo che riguarda gli organici, nel quale si specifichi la precedenza nell’accesso all’impiego presso l’ospedale per i cittadini comunitari o extracomunitari residenti da almeno dieci anni. Su questo punto saremo intransigenti, perché per noi è essenziale.
Giorgio Guandalini ha preso brevemente la parola per chiarire che da cinque anni, ha detto, scrivo contro il Pronto soccorso, non è una novità e confermo che anche adesso con la nuova amministrazione non funziona.
Il consiglio ha sospeso poi la seduta per dare modo ai capigruppo di confrontarsi sull’ordine del giorno e sugli emendamenti.
Al rientro Susanna Bonettini ha letto l’ordine del giorno emendato con le modifiche proposte da Anselmi e Cerverizzo, più un’ulteriore modifica che ha eliminato il paragrafo riguardante gli organici, in quanto non essenziale nel discorso.
Ugo Liberi del Pdl ha riconosciuto lo sforzo collettivo di mediazione sul tema e si è associato all’ordine del giorno emendato come letto da Susanna Bonettini.
Stefano Bargi invece ha confermato che, pur eliminato il paragrafo specifico, il distinguo della Lega non era decaduto. Voteremo il nostro emendamento, ha confermato, e ci asterremo sul resto.
Andrea Lombardi del Pd ha a sua volta preso atto dello sforzo di mediazione per arrivare a un documento condiviso. Invito la giunta, ha concluso, non appena si arriverà a discutere il Pal, a informare tempestivamente anche l’opposizione.
E’ stato messo quindi in votazione l’emendamento proposto dalla Lega Nord. Favorevole la Lega. Contrari Pd e lista Sassuolo con Pattuzzi. Astenuti Pdl e Lista per Sassuolo. L’emendamento è stato respinto.
Quindi è stato messo ai voti l’emendamento proposto dalle due liste civiche. Favorevoli Pdl, Pd, Sassuolo con Pattuzzi, Per Sassuolo. Astenuta la Lega.
Infine l’ordine del giorno emendato è stato approvato con i voti di Pdl, Pd, lista Sassuolo con Pattuzzi, Lista per Sassuolo. Astenuta la Lega.
(Resoconto a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Sassuolo)