Nel dicembre 2009, in provincia di Bologna, sono entrate in vigore le nuove tariffe pro capite per il consumo idrico, con l’obiettivo di premiare l’uso consapevole e sostenibile dell’acqua.
Le modalità di calcolo applicate – afferma il consigliere regionale Antonio Mumolo (PD) in un’interrogazione alla Giunta regionale – indurrebbero le famiglie ad un contenimento dei consumi domestici attraverso un meccanismo di premialità, che, già nei primi mesi di applicazione, avrebbe portato all’ “auspicata contrazione dei consumi domestici”.
Da questo benefit, riservato solo ai residenti e non a chi è domiciliato nel territorio bolognese, sarebbero tuttavia esclusi moltissimi studenti e lavoratori che vivono anche da anni in questa provincia, contribuendo con la loro presenza e con la loro attività alla sua vitalità e ricchezza.
Mumolo ritiene quindi che questa situazione crei “un’inaccettabile disparità di trattamento nell’accesso ad un bene primario come l’acqua” e contraddica il principio dichiarato di “garantire una maggiore equità nella tariffa, garantendo ad ogni persona il necessario quantitativo giornaliero di acqua potabile ad un prezzo agevolato”.
Il consigliere chiede quindi alla Giunta regionale se sia a conoscenza della doppia tariffazione idrica applicata in provincia di Bologna e se non ritenga opportuno sollecitare ATO5 ed HERA affinchè rivedano questa decisione estendendo il sistema pro capite anche agli utenti non residenti, ma domiciliati nel territorio provinciale.