“Rigore, trasparenza, efficienza e sobrietà”: sono le parole chiave del nuovo programma di legislatura presentato oggi all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, insieme alla nuova Giunta, dal presidente della Regione, Vasco Errani.
I cardini, ha spiegato il presidente, consistono nel mantenere l’Emilia-Romagna nella rete delle regioni più evolute d’Europa, prendendo atto di una crisi che segna la fine di un ciclo storico e dunque esige nuove dinamiche, nuove strategie di crescita e la riconversione di parte dell’economia verso traiettorie innovative, sostenibili, dentro nuove forme di partecipazione.
Il primo obiettivo – ha annunciato Errani – è il problema delle forme di rappresentanza. A tal proposito è stata richiamata la nuova legge sulla partecipazione, “per andare oltre pratiche che hanno dato frutti, come la concertazione, ma sono ormai inadeguate alla ricchezza delle nostre dinamiche sociali”. Errani ha quindi definito “decisive” le unioni dei Comuni, necessaria la ridefinizione delle Province e ha annunciato che “questa sarà la legislatura dell’istituzione della Città metropolitana di Bologna, per noi un obiettivo strategico”.
L’atteso tema dei costi dell’amministrazione è stato affrontato dal presidente ricordando che “in questo frullatore dove tutto diventa poltiglia, noi non partiamo da zero”. Sono stati ricordati i tagli già effettuati su Consorzi di bonifica (da 16 a 9), consulenze (-55% sul 2007), Comunità montane (da 18 a 9), missioni all’estero (-31% sul 2005) e i compensi ridotti ai consiglieri di enti e società. Per quanto riguarda le prossime manovre (“non perché vi siano sprechi ma perché si prospettano altre priorità nel Paese, e noi vogliamo fare la nostra parte”), Errani ha detto che “entro tre mesi partiranno alcuni progetti concreti” nella direzione del risparmio e della trasparenza, “tra cui la pubblicazione di tutte le attività dell’amministrazione sul web, un programma integrato di semplificazione per cittadini e imprese, maggiori controlli sui centri di spesa”. Già nell’assestamento di bilancio 2010 “ridurremo di oltre il 20% le spese di rappresentanza, consulenze, missioni, uffici, comunicazione, auto blu, per un risparmio calcolato in 3,656 milioni di euro. Una manovra che verrà replicata con le stesse dimensioni nel 2011”.
La Giunta, ha poi detto Errani, “ha deciso una riduzione del 10% delle sue indennità”. Per quanto riguarda l’indennità dei consiglieri, Errani ha ricordato la virtuosità attuale dell’Assembvlea (50 consiglieri in luogo dei 60 previsti dai parametri della legge nazionale) e si è detto disponibile a “lavorare per costruire una proposta nel rispetto delle funzioni dell’Assemblea, al di fuori di rincorse demagogiche, investendo sulla responsabilità e il rispetto”.
“Questa sarà una legislatura di forte cambiamento – ha annunciato Errani -: perché i prossimi cinque anni saranno decisivi per la nostra economia e il nostro ruolo”. Il presidente ha quindi elencato gli elementi che costituiranno la strategia di rinnovamento, individuando la “necessità di riconversione di almeno un 20% della nostra manifattura” in una crescita socialmente e ambientalmente sostenibile, “iscritta in politiche di sistema innovative che trovano spazio nel Piano territoriale regionale e nel Documento unico di programmazione”. In quest’ambito, è stato annunciato “un pool di giovani” disposti a contribuire a costo zero all’elaborazione del miglior modo per applicare il programma di governo regionale.
Per quanto riguarda la crescita economica (“troppo poco il nostro previsto 1,3%, pur a fronte di una media italiana dello 0,8%), Errani ha detto che “sarà rivisto il Patto con le parti sociali e imprenditoriali, ma sono già state fatte alcune scelte che indicano la direzione che noi vogliamo dare”. In particolare il presidente ha ricordato i 50 milioni messi a disposizione per il sostegno al credito e i 24 milioni per la formazione dei lavoratori che hanno necessità di ricollocarsi in un mercato che va trasformandosi.
Quindi ha dedicato spazio al Piano energetico (“ha raggiunto e superato gli obiettivi che ci eravamo proposti”) e all’obiettivo di una nuova filiera per l’energia rinnovabile. Ha confermato “senza alcun dubbio” il no al nucleare di terza generazione a Caorso e dichiarato che “l’Emilia-Romagna vuole diventare la regione della produzione compatibile”.
Errani ha poi ribadito “la necessità imprescindibile di un’unitarietà del sistema scolastico nazionale, ma anche di un’integrazione con quello regionale, nel rispetto delle autonomie scolastiche e dell’università”. La formazione e la conoscenza sono state definite “un capitale per noi fondamentale”.
Per quanto riguarda le infrastrutture, “saranno avviate entro il prossimo le linee guida del nuovo Piano regionale integrato dei trasporti, per governare il processo del trasporto in regione dal punto di vista della domanda, non dell’offerta, quindi dei pendolari e degli utenti”.
Annunciata inoltre, entro i prossimi tre mesi, l’avvio di una fase di riorganizzazione del settore agricolo, “alle prese con una crisi strutturale pur meno grave rispetto ad altri ambiti della produzione. Si andrà dalla riorganizzazione delle filiere alla riduzione degli oneri burocratici, dalla progettazione di nuovi invasi per l’irrigazione alla produzione di energia rinnovabile”.
Prevista inoltre una nuova promozione e commercializzazione turistica: “Si lavorerà per una marca regionale”.
Quindi l’ambiente, con operazioni in un settore decisivo come il recupero e il riciclo dei rifiuti, “per cui vogliamo diventare regione leader in Italia”, insieme al piano per la qualità dell’aria e alla tutela delle acque.
Sulla difesa del territorio Errani ha affermato che entro novanta giorni si comincerà a lavorare su una nuova legge per la sicurezza territoriale, e ha descritto “un piano di interventi decennale, articolato in trienni, rivolto soprattutto alla montagna, con nuovi investimenti”. E ancora la riqualificazione urbana, con “un nuovo codice urbanistico territoriale” e “interventi per chi non ha la casa, con 10 mila nuove abitazioni”.
“Decisiva” è stata definita dal presidente l’integrazione socio-sanitaria, per cui “deve essere accelerata la riforma”. E “piena attuazione con l’Isee a favore delle famiglie numerose, con ulteriori risorse ai Comuni, rinnovamento del piano contro le povertà” e sostegno alle forme di volontariato sociale e religioso. Errani ha parlato poi della “vera sfida, che consiste in una politica dei servizi che non discrimini né i nativi né i nuovi cittadini: non una scelta ideologica ma dettata dalla necessità di governare una realtà di fatto”.
Continuerà il programma di abbattimento delle liste d’attesa nei prossimi 5 anni, e un nuovo piano regionale sulla prevenzione sanitaria: “Spendiamo già oltre il 5%, e esistono poche regioni che lo facciano, ma dobbiamo investire ancora di più in screening, e allo stesso tempo rilanciare lo sport nelle scuole”.
Per quanto concerne la cultura, sono state confermate le linee guida del precedente quinquennio: “L’asse non cambierà, con una particolare attenzione all’innovazione, al contemporaneo e alla grande qualità della tradizione”.
Dopo le pari opportunità, un capitolo è stato infine dedicato alla necessità di investimenti per la sicurezza, ma anche al rifiuto di “costruire un futuro basandolo sulle paure”. Una sicurezza che, ha aggiunto il presidente, per cui “lavoreremo a un progetto che contrasti le infiltrazioni della criminalità organizzata, che ci sono e non vanno sottovalutate”. Ma allo stesso modo saranno colpite “le imprese che non agiscono nella legalità”.