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Dal Direttivo della Flai/Cgil di Modena sostegno ai lavoratori in lotta di Italcarni

Il Comitato Direttivo della Flai/Cgil di Modena, riunito venerdì 28 maggio 2010, esprime la piena e incondizionata solidarietà alla lavoratrici ed ai lavoratori della cooperativa Italcarni di Carpi in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro.

La crisi economica, così come l’attuale difficoltà nel settore della macellazione, può essere affrontata con gli ammortizzatori che la legge mette a disposizione.

Italcarni, invece – si legge nell’odg del Direttivo Flai/Cgil Modena – preferisce intraprendere un percorso che non esitiamo a definire “la via bassa della competizione”. Infatti questa impresa, che dovrebbe essere ancora animata dai principi cooperativistici, oltre a comunicare esuberi, ha annunciato appalti e affitti di rami di azienda senza entrare nel merito e senza spiegare come, queste operazioni, potessero risolvere il pesante disavanzo economico di questa cooperativa.

Il CD della Flai/Cgil di Modena ritiene questa impostazione della cooperativa dannosa per i lavoratori, ma anche per tutta la filiera, in particolare per le imprese e i suoi dipendenti direttamente legate con rapporti societari a Italcarni, come Grandi Salumifici Italiani, ma anche per importanti clienti come la Grande Distribuzione Organizzata. Una impostazione che non ha nulla a che fare con la storia del movimento cooperativo modenese, sulla quale sarebbe necessario un auspicabile ed urgente intervento della Legacoop modenese.

Quando si appalta o si affitta per creare risparmi sul costo della manodopera, che è tra i più bassi del comparto, non si mettono in preventivo solo più “leggeri minimi contrattuali”, che di per sé non sarebbero sufficienti a invertire le sorti della cooperativa, ma una chiara volontà di introdurre strumenti purtroppo presenti in altri macelli italiani, anche modenesi. Questi strumenti sono: somministrazione illegale di manodopera effettuata da false cooperative, tramite discutibili appalti, evasioni ed elusioni fiscali e contributive, sfruttamento del lavoro fino al limite di casi di vero e proprio caporalato.

Il CD della Flai/Cgil di Modena ritiene che, quanto sta accadendo nel comparto della macellazione e della lavorazione delle carni a Modena, rappresenti una preoccupante e pericolosa degenerazione che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di quelle imprese che fanno del rispetto delle leggi e dei contratti di lavoro, un loro valore strategico.

E’ quindi necessario pretendere ed esigere coerenza a tutti coloro, clienti o trasformatori delle materie prime, salumifici o grande distribuzione organizzata, che fanno dell’etica o della responsabilità sociale d’impresa il valore aggiunto dei loro prodotti.

Dietro gli slogan “continuiamo ad abbassare i prezzi” e dietro la continua ricerca di materie prime al minor costo possibile – caso mai per aumentare gli utili d’impresa per entrare in borsa, come nel caso di Grandi Salumifici Italiani – si contribuisce ad incentivare la degenerazione del comparto.

Il CD della Flai/Cgil di Modena impegna tutta la categoria a continuare e a intensificare tutte le iniziative di denuncia pubblica e di segnalazionealle competenti istituzioni di casi di illegalità nei luoghi di lavoro. Il CD della Flai/Cgil di Modena dà pieno mandato alla segreteria Flai Modena di proclamare tutte le necessarie iniziative, con il coinvolgimento di tutte le Rsu, a sostegno della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori Italcarni.

(Ordine del Giorno Comitato Direttivo Sindacato alimentaristi Flai/Cgil Modena)
















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