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Modena: l’architetto Carlo Olmo descrive la città dei diritti

Sarà “La città dei diritti: architettura, cittadini e politiche riformiste” il tema della lezione che lo storico dell’architettura Carlo Olmo terrà mercoledì 26 maggio alle 21 al teatro della Fondazione collegio San Carlo in via San Carlo 5 a Modena. Si tratta del secondo appuntamento del ciclo “Architetture e città nel Novecento”, anteprima di un progetto biennale di ricerca che punta a offrire ai cittadini elementi di informazione e lettura del tessuto urbano, in un excursus che attraversa la storia della città dai primi decenni del Novecento agli inizi del nuovo millennio.

Il progetto è promosso dall’Ufficio ricerche e documentazione sulla storia urbana del Comune di Modena,con il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena, la collaborazione dell’Ordine degli architetti della Provincia di Modena, il contributo del gruppo Hera, di Cme, Ance, Acer, Abitcoop.

Dopo la prima lezione svolta da Fulvio Irace, sarà Carlo Olmo, uno dei referenti scientifici dell’intero progetto, a parlare della relazione fra architettura, comunità, impresa e politica nella conferenza “La città dei diritti: architetture, cittadini e politiche riformiste”. Carlo Olmo, storico dell’architettura noto a livello europeo e internazionale, è professore ordinario di storia dell’architettura contemporanea alla prima facoltà di Architettura di Torino, dove è stato preside dal 2000 al 2007. Insegna in numerose università straniere, fra cui l’Ecole des hautes etudes sociales di Parigi, e dirige il “Giornale dell’Architettura” e l’Urban center di Torino. Tra le sue più recenti pubblicazioni si può ricordare “Architettura e Novecento: diritti, valori, conflitti” (Donzelli, 2010).

La città dei diritti è uno dei temi centrali del progetto modenese su città e architettura del Novecento. È nella città, in particolare nelle città industriali, che i diritti di cittadinanza hanno trovato concreta attuazione lungo i vari decenni del secolo scorso. La lezione di Olmo, in un intreccio tra storia dell’architettura, dell’economia e della politica, presenterà la città come laboratorio di riforme, che hanno segnato gli spazi urbani, gli interni e le architetture, dalle prime rivendicazioni ai bisogni di massa del secondo dopoguerra, fino all’emergere di una domanda di nuovi diritti di cittadinanza: casa, servizi, riqualificazione di aree industriali, poli tecnologici.

La lezione è aperta a tutti e si rilasciano attestati di partecipazione a richiesta. Durante la serata verrà distribuito gratuitamente l’opuscolo “Città e architetture a Modena nel Novecento” che illustra il percorso biennale di ricerche e iniziative. Ai partecipanti sarà inoltre dato in omaggio, fino a esaurimento delle copie, il primo volume del progetto “Le città sostenibili”, curato nel 2003 dall’Ufficio ricerche storia urbana del Comune di Modena e dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena, con interventi di autori quali Carlo Olmo, Bernardo Secchi, Federico Oliva, Giuseppe de Matteis.

Per informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio ricerche storia urbana (059 2033876-5, e-mail; e-mail, Città sostenibile)
















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