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Verso il PAL: nascerà con un percorso condiviso il nuovo ‘Piano regolatore della salute’ modenese

Più posti residenziali per anziani e disabili; meno posti-letto negli ospedali in linea con la riduzione del numero complessivo e della durata dei ricoveri. Due ospedali nuovi e importanti opere di riqualificazione su quelli esistenti, in un sistema fortemente integrato con i servizi distrettuali; potenziamento delle tecnologie per far viaggiare sempre più le immagini e le cartelle cliniche anziché i pazienti. Un buon livello di autosufficienza – il 90 per cento dei modenesi in caso di ricovero è accolto da strutture del territorio – e la capacità di attrarre pazienti da altre province in numero maggiore rispetto ai modenesi in uscita.

Sono alcuni dati che emergono dalla “fotografia” della rete sanitaria modenese  fatta dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), l’organismo che comprende i 47 Comuni modenesi ed è il punto di raccordo e confronto tra enti locali, aziende sanitarie e Regione Emilia Romagna, che sulla programmazione sarà il principale interlocutore.

Nel dare il via al processo di stesura del nuovo Piano attuativo locale 2011-2014 – il cosiddetto Pal, una sorta di “piano regolatore generale della salute” – la Conferenza ha voluto partire da una ricognizione sui risultati frutto della programmazione dal 1997 ad oggi. «Dodici anni che segnano una profonda trasformazione – spiegano Emilio Sabattini e Giorgio Pighi, copresidenti della Conferenza – attraverso la realizzazione di un sistema a rete diffuso sull’intero territorio provinciale. Vogliamo partire da questa analisi per valutare i risultati positivi ottenuti ma anche per capire come risolvere quei problemi che ancora non hanno trovato soluzione, in un percorso trasparente che auspichiamo possa vedere la partecipazione dell’intera comunità, a partire dagli operatori che costituiscono la vera grande risorsa del sistema».

Proprio per dare a tutti i cittadini la possibilità di partecipare alla definizione del Pal, la Conferenza territoriale ha allestito uno spazio web – PAL Provincia di Modena – dove è consultabile il materiale relativo alla programmazione sanitaria dal 1997 ad oggi e il rendiconto sui risultati prodotti in questo periodo dall’Azienda Usl e dall’Azienda Policlinico di Modena. Una sezione è dedicata inoltre alle proposte, idee e suggerimenti sulla nuova programmazione.

«In questi anni – spiegano i due presidenti della Conferenza territoriale – sono state investite risorse per oltre 630 milioni di euro in immobili, tecnologie e attrezzature. Sono stati aperti due nuovi ospedali, a Baggiovara e Sassuolo, ma soprattutto sono stati introdotti processi di riorganizzazione e miglioramento tecnologico che hanno consentito di elevare la qualità dell’offerta, con risultati estremamente positivi in termini di salute».

Nel riaffermare «il valore di un sistema sanitario pubblico e della universalità delle prestazioni », Pighi e Sabattini si dicono «pronti alla sfida importante che si apre con la discussione sul nuovo Pal, che è quella di mantenere e migliorare la qualità dei servizi sanitari, in un quadro di sostenibilità economica e con un’attenzione ancora maggiore alla medicina territoriale. Nella consapevolezza che gli ospedali sempre più verranno utilizzati in maniera diversa rispetto al passato, e che sarà quindi necessario potenziare l’assistenza nella fase successiva alle dimissioni».

10mila operatori impegnati: calano ricoveri e posti-letto

Nove ospedali pubblici, cinque privati accreditati, 130 strutture residenziali, 27 poliambulatori e 28 ambulatori privati, 24 punti di guardia medica, 170 farmacie, 34 consultori familiari, 39 nuclei di cure primarie. Quella della sanità è un’organizzazione capillare, diffusa su tutta la provincia, che funziona grazie al lavoro di oltre diecimila persone. Di queste, 8.800 sono operatori sanitari delle due Aziende sanitarie, Ausl e Ospedaliero universitaria Policlinico di Modena. Rispetto al 1996, la dotazione complessiva provinciale di posti-letto è diminuita di 477 unità, passando da 3.341 agli attuali 2.864. Il dato va visto in parallelo alla consistente riduzione del numero di ricoveri, che nel 2009 sono stati circa 113 mila, 170 per mille abitanti (erano 217 dodici anni fa, con un calo del 22 per cento). A diminuire è stata soprattutto la percentuale di ricoveri medici. La causa di ricovero più frequente è l’insufficienza cardiaca e infarto (2.313 pazienti dimessi nel 2009) seguita da edema polmonare e insufficienza respiratoria (2.129). Continua ad aumentare, invece, l’accesso ai 10 punti di pronto soccorso della provincia: sono stati 312.261 nel 2009 (+ 10 per cento rispetto al 2004). Negli ultimi cinque anni è aumentato del 17 per cento anche il numero delle chiamate al 118 (63 mila l’anno scorso). Dal 1997 ad oggi è aumentato il numero di posti disponibili per anziani e disabili, sia in regime residenziale extraospedaliero (rispettivamente + 49 per cento e + 139 per cento) che semiresidenziale.

Proposte on-line e incontri nei 7 distretti territoriali

Durerà poco meno di un anno il percorso per arrivare all’approvazione del Piano attuativo locale 2011-2014, il “piano regolatore generale della sanità” per i sette distretti del territorio modenese. Da oggi è on-line il sito www.pal.provincia.modena.it dove sono consultabili i documenti integrali di programmazione dal 1997 ad oggi, il bilancio dei risultati raggiunti e dove sarà possibile inviare idee e proposte. Nei mesi di giugno e luglio sono in programma in tutti i sette distretti della provincia incontri con gli operatori della sanità e con i cittadini, con le parti sociali e gli interlocutori istituzionali (sanità privata, mondo del volontariato e altri) per presentare il documento riepilogativo sul bilancio di dodici anni di sanità e il percorso verso il nuovo Pal. A settembre è in programma a Modena una Conferenza provinciale sulla programmazione sanitaria aperta a tutti gli operatori e al pubblico. Da ottobre in poi si passerà all’elaborazione del Piano attuativo attraverso gruppi di lavoro tematici, che dovranno fare sintesi anche delle proposte arrivate attraverso il sito internet all’indirizzo e-mail o per posta, all’indirizzo della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (via San Giovanni del Cantone 23 a Modena). Il documento finale sarà quindi approvato entro la primavera 2011.

Vita media allungata di 3,5 anni

A Modena si vive di più e meglio. La speranza di vita oggi arriva a 79,7 anni per gli uomini e 84,5 per le donne, con valori più elevati rispetto alla media regionale e nazionale e in continuo miglioramento: tre anni e mezzo in più per gli uomini e due anni per le donne rispetto al 1997. La provincia si caratterizza per una natalità più alta rispetto alla media regionale: nel 2008 il dato per Modena è stato di 10,5 nati per mille abitanti (9,7 il dato regionale). Nello stesso anno sono nati 7.523 bambini. Nel 27,7 per cento dei casi si è fatto ricorso al parto cesareo, un dato migliore sia rispetto a quello regionale (30,3 per cento) sia a quello nazionale (37,3 per cento). Dal 1995 ad oggi si è ridotta in misura consistente la mortalità per infarto – passata da un tasso standardizzato di 403 decessi per 100 mila abitanti nel 1985 agli attuali 294 – e per ictus. Quest’ultimo è la causa di 64 decessi ogni 100 mila abitanti, rispetto ai 109 di dodici anni fa. In provincia di Modena si registra inoltre una minor mortalità per tumori rispetto alla media regionale, grazie alle attività di prevenzione e al potenziamento della rete assistenziale. La percentuale di sopravvivenza a cinque anni dall’insorgenza della malattia per i maschi, per tutti i tipi di tumore, è passata dagli anni Novanta agli anni Duemila dal 44 al 57 per cento.

Gli obiettivi: ridurre i tempi di attesa, medicina del territorio, integrazione Ausl-Policlinico

Eliminare le duplicazioni di servizi ancora esistenti; concentrare prioritariamente le risorse sulla medicina di territorio; aumentare il numero di posti-letto per la riabilitazione e la lungodegenza; favorire l’integrazione fra Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, definendo in maniera più puntuale la “mission” dei diversi presidi ospedalieri. Si dovrà partire da queste situazioni non ancora completamente risolte per definire le scelte della nuova programmazione sanitaria provinciale. La direzione da seguire è indicata dall’ultimo Piano sociale e sanitario regionale e dall’Atto di indirizzo e coordinamento 2009-2011, che fissano il quadro generale. Tra le criticità che dovranno essere risolte anche i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche. Nonostante Azienda Usl e Azienda Policlinico abbiano incrementato l’offerta di prestazioni ambulatoriali specialistiche (ne sono state erogate tre milioni nel 2009, oltre a nove milioni di esami di laboratorio) e varato nuove modalità di prenotazione, restano alcuni problemi sui tempi di attesa, soprattutto per quanto riguarda le visite specialistiche e le prestazioni terapeutiche.

 
















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