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Prosegue la mostra “Divenire” al Castello di Spezzano

Al Castello di Spezzano, l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Fiorano Modenese ospita la mostra “Divenire”, opere di Giorgio Pini, inaugurata sabato 24 aprile con presentazione dell’artista Giuliano Della Casa. La mostra rimarrà aperta, ogni sabato e domenica, dalle ore 15 alle ore 19, fino a domenica 30 maggio.

Giorgio Pini, insegnante di educazione artistica, è nato a Spilamberto dove ha lo studio-galleria in Via Ghiarole 56. Ha iniziato l’attività espositiva nel 1987 e da allora è stato presente, con personali o partecipando a collettive, in diverse città italiane e all’estero.

Così la mostra è stata presentata da Giuliano Della Casa:

“L’approccio, fin dalla prima stanza, è con grandi tavole policrome, apparentemente informali!

Dico apparentemente perché, in verità, suggeriscono situazioni atmosferiche di grande violenza, di grande spettacolarità; suggeriscono, anzi, vedi apparire, tramonti infuocati-tempeste-maree burrascose, elaborate con toni profondamente scuri, dalle quali esce in alcuni punti una forte luminosità, per scomparire improvvisamente e ridare il tono a questo paesaggio sconvolto.

I temi importanti dell’espressionismo, (astratto, informale) se così vogliamo identificare questo procedere pittorico, sono il divenire e trascorrere, nostalgia struggente e desiderio, dolore e tristezza, estasi e disperazione, un metodo per creare coscientemente le forme,senza restare prigionieri di un formalismo angusto.

E’ inevitabile affiancare queste grandi prove nella spettacolarità pittorica di Turner, nella manipolazione del colore, ma anche alla sensibilità di alcuni pittori cinesi del XVIII secolo, che frantumano, con grande poesia, in linguaggio-grafico, la metamorfosi del paesaggio.

Se isoliamo un particolare, e Giorgio Pini lo fa in piccoli quadri, la pittura in questo caso riprende la sensualità e leggerezza di un pittore preraffaellita, inglese come quello di John Everett Millais. Questa leggerezza viene annientata nelle altre sale, dove la pittura, diviene quasi scultura, altorilievo, e qui si evoca ogni sorta di drammaticità! Calchi, come sudari, dove il fuoco trasforma e fa apparire vagamente l’oggetto misterioso nascosto.

Il divertimento dello spostamento è stupefacente; per ritornare, alla fine, alla leggerezza di carte sovrapposte che poi sono fogli leggeri di plastica colorati, cioè, come quando, dopo un grandissimo

temporale, si avvertisse un lieve suono di passeri e merli che punteggia la luce”.

“PS: Ad un vero pittore non interessa appartenere ad un determinato gruppo artistico, ma semplicemente all’arte, non c’è un’ arte moderna, ma soltanto un’arte eterna-totale”.
















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