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Cisl Modena su riorganizzazione Polizia municipale

Sulla riorganizzazione della polizia municipale non siamo partiti bene: gli agenti da mesi sentono parlare di cambiamenti che modificheranno profondamente i loro ritmi di lavoro e di vita, senza aver ricevuto le adeguate informazioni e senza essere mai stati ascoltati. Lo afferma la Cisl Funzione Pubblica dopo l’avvio ufficiale del confronto tra Amministrazione comunale, comandante, organizzazioni sindacali e rsu sulla riorganizzazione della polizia municipale del Comune di Modena.

«Dopo mesi di ritardo e alcune anticipazioni fornite alla stampa dall’assessore Marino, ieri abbiamo ascoltato ufficialmente dal comandante Chiari la proposta di riorganizzazione. La Cisl Funzione Pubblica – conferma il sindacalista Roberto Melotti – è aperta a un confronto costruttivo e collaborativo con il comandante e con l’Amministrazione comunale, perché condivide l’urgenza e la necessità di dare risposte puntuali ai cittadini modenesi sul tema della sicurezza. Tuttavia poniamo alcune chiare e imprescindibili condizioni: innanzitutto questo progetto non deve passare sulla testa dei lavoratori, ma deve prevedere il loro massimo coinvolgimento».

Per la Cisl, infatti, proprio gli agenti, che sono ogni giorno sulla strada a contatto con i cittadini e con i loro problemi, possono fornire un contributo che non può essere ignorato, a maggior ragione se si considera una riorganizzazione profonda come quella ipotizzata. «Inoltre, come sindacato confederale – aggiunge Roberta Roncone, della Cisl FP – abbiamo bisogno che l’assessore ci dimostri, dati alla mano, che i servizi aggiuntivi che vengono proposti rispondano veramente ai bisogni espressi dalla comunità modenese. Per questo abbiamo chiesto ulteriori informazioni, come il numero di eventi criminosi o di richieste di intervento effettuate dai cittadini modenesi alle forze dell’ordine nelle ore notturne, per poter meglio individuare le priorità di intervento. Soprattutto – continua Roncone – vogliamo verificare attentamente la sostenibilità di questo progetto ambizioso, affinché esso non si riduca a una mera operazione d’immagine. Ci domandiamo, infatti, se oggi all’interno del comando esistono le forze, in termini di uomini, per fronteggiare questi servizi aggiuntivi. Ci risulta che nel 2010 e 2011 le nuove assunzioni programmate saranno soltanto una decina: se potenziamo certi servizi, non possiamo rischiare di indebolirne altri. Il tema, dunque, è complesso. Se vogliamo davvero dare una risposta adeguata ai bisogni dei cittadini, evitiamo semplificazioni o fughe in avanti e – conclude la sindacalista della Cisl FP – concentriamo le forze laddove servono veramente».
















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