“Le elezioni sono finite e ora, a bocce ferme, intendiamo incontrare gli eletti per ribadire le priorità che come associazione abbiamo già proposto ai candidati e sulle quali, qualche giorno fa, abbiamo incontrato il favore praticamente di tutti”. Erio Luigi Munari, Presidente Lapam, fà gli auguri di buon lavoro ai Consiglieri regionali eletti, in particolare a quelli modenesi, e presenta le priorità per lo sviluppo del territorio.
“Infrastrutture, semplificazione amministrativa, credito ed incentivi alle imprese, regole chiare e applicabili, riduzione della spesa pubblica e federalismo fiscale: non si tratta di una ‘lista della spesa’, ma di ciò che serve a Modena e all’Emilia- Romagna per tenere il passo, in un momento in cui la crisi ha colpito qui più duramente che altrove”.
Munari comincia dalle infrastrutture: “I nodi li conosciamo e si chiamano Cispadana, Bretella Campogalliano-Sassuolo e Scalo merci di Marzaglia. Le politiche regionali devono tenere in conto queste infrastrutture indispensabili per il territorio e su questo incalzeremo da subito gli eletti modenesi. Poi non dimentichiamo la riduzione e l’uniformità delle procedure amministrative, riforme a “costo zero” per le casse pubbliche e a sicuro vantaggio per le aziende che combattono contro la burocrazia. A questo vanno aggiunte le regole chiare e certe per competere sui mercati, quello nazionale e soprattutto internazionale. E non dimentichiamo il credito e i finanziamenti, anche ai consorzi fidi, e il grande tema del federalismo fiscale che attendiamo ormai da tempo”.
Il Presidente Lapam prosegue: “Vogliamo dare seguito agli incontri svolti in campagna elettorale con molti dei candidati modenesi. Con il nostro Osservatorio politico abbiamo preferito vedere i candidati uno a uno, per dare più spazio a una riflessione seria e condivisa. Ora invitiamo gli eletti con la stessa formula non solo per incalzarli sui temi che ci stanno a cuore, ma anche per dare loro un supporto e un appoggio quando necessario. Si parla tanto, e a volte a sproposito, di ‘fare squadra’: per noi fare squadra significa anche non lasciare soli i politici e in questo caso i consiglieri regionali, ma chiedere conto del loro operato e offrire un contributo concreto di idee e competenze”.
