Il sottopassaggio di via Gramsci già prima di essere eseguito divide, divide il territorio, il paese, la popolazione, divide il Consiglio Comunale e divide la stessa maggioranza che ne ha già approvata, forzatamente, la realizzazione a fine anno.
L’incontro di venerdì sera 12 marzo, al Consiglio di Frazione, sapeva più di farsa che di coinvolgimento e gli intervenuti lo hanno potuto constatare, tanto, da abbandonare l’aula quando il Sindaco ha glissato sulle domande che i cittadini gli hanno rivolto.
Inutile l’incontro quando, come ci ha detto il primo cittadino, “L’intervento fa parte di un accordo con Fer”. Ci è sembrato poi offensivo che il Sindaco non abbia ipotizzato un preventivo di spesa e abbia giustificato l’intervento “perché eseguito da un privato”. Questo conferma che altrove decidono per noi e il nostro Sindaco non sa fare altro che condividere.
Non riusciamo poi a capire come mai si mantenga una tratta ferroviaria inutilizzata e devastante sul territorio, che alla comunità costa milioni di Euro per ripianificare i debiti a fine anno. Noi del Popolo della Libertà abbiamo fatto diverse proposte in merito, nelle sedi opportune e in Consiglio Comunale, che vanno da una attenta riflessione per un’opera oggi inutile che, sembra volerla solo chi è al governo locale e sovra comunale, fino alla sua realizzazione in soluzione carrabile per lasciare quella permeabilità veicolare che possa garantire il collegamento est-ovest per le autovetture, fermamente convinti che andrebbe alienata.
Diversamente se veramente Fer ha imposto una chiusura del passaggio, crediamo sia meglio, come proposto dal Consigliere Cuoghi Edmondo in quella sede, di acquistare un cartello di “divieto di accesso” con un risparmio importantissimo per le casse comunali. Così facendo qualora fosse necessario, per qualsiasi evenienza, il passaggio carrabile garantirebbe, nei limiti della sicurezza, il collegamento del paese. Ci siamo fatti promotori di diverse soluzioni, abbiamo proposto di spendere meglio i soldi ma ci è sembrato che “non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire” neanche il parere dei formiginesi.
L’amministrazione partecipata, che il sindaco lascia agli abitanti, è l’ascolto!
(Valerio Giacobazzi Consigliere Comunale PDL Formigine)
