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I sindacati del Commercio di Cgil Cisl Uil Modena al presidente della Provincia su esercizi pubblici e lavoro nero

A seguire la lettera delle oragnizzazioni Sindacali Cgil Cisl Uil del Commercio al Presidente della Provincia di Modena Sabattini, in cui si avanzano proposte concrete di intervento contro il lavoro nero negli esercizi pubblici.

Egregio Signor Presidente,

condividiamo le preoccupazioni da Lei manifestate nel corso del Consiglio Provinciale aperto del 6 marzo, in merito alla crescita del lavoro nero ed irregolare nella nostra provincia, ed alla necessità dell’impegno più vasto possibile per giungere a debellare tale fenomeno.

Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs UIL, tutelano quotidianamente i lavoratori e le lavoratrici di aree, come il Commercio, il Turismo, i Servizi, dov’è forte la percezione della crescita delle diverse declinazioni del lavoro nero ed irregolare.

Nonostante l’impegno degli Enti preposti ai controlli vi sono settori, come i Pubblici Esercizi, ormai devastati da soggetti imprenditoriali privi di scrupoli, che operano nel disprezzo delle norme di Legge e contrattuali.

Le irregolarità chiamano irregolarità, ed è sempre più difficile per gli imprenditori onesti trovare spazio in un mercato dove la regola è il lavoro nero, il falso part-time, il falso contratto a chiamata. Autorevoli soggetti hanno poi chiarito quale sia il legame, anche nella nostra Provincia, tra alcune improvvisate attività imprenditoriali nel settore dei pubblici esercizi ed il riciclaggio di denaro sporco compiuto dalla malavita organizzata.

Per questo crediamo che sia vasta la platea di soggetti interessati a contrastare con decisione questo stato di cose: certamente le Organizzazioni Sindacali, quelle Datoriali, gli Organi Ispettivi e gli Enti Locali.

In particolare il ruolo dei Comuni non è stato sino ad oggi all’altezza dei gravi problemi segnalati. Non ci risulta che il contrasto al lavoro nero nei pubblici esercizi sia entrato, come da noi richiesto in alcune realtà, all’interno delle delibere comunali che regolano la concessione di licenze.

Ad oggi può essere sospesa o revocata da un Comune la licenza di un bar o di un ristorante per rumori molesti, ma non per l’utilizzo reiterato di lavoro nero.

Come può accadere, ci chiediamo, che un ristorante possa ricevere una sanzione dalla Polizia Municipale per aspetti minori (una tenda, una insegna) ma che nulla accada per quel Comune se la Guardia di Finanza ha rilevato 10 lavoratori in nero?

E’ una situazione che va superata al più presto, e confidiamo che l’Ente da Lei diretto voglia assumere tutte le iniziative utili a coordinare le attività necessarie a contrastare fenomeni di illegalità che vanno estendendosi.

Voglia nell’occasione gradire i nostri distinti saluti.

(p. FILCAMS, Govoni  –  FISASCAT, Castiglioni  –  UILTUCS, Tollari)
















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