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A Boretto un altare dedicato ad Artemide Zatti

Domenica 14 marzo, al termine della Santa Messa delle ore 10.30 si svolgerà la benedizione della nuova statua dedicata al Beato Artemide Zatti all’interno della Basilica Minore di San Marco a Boretto.

La Messa sarà presieduta da don Enrico Covolo, postulatore delle cause dei Beati/Santi della famiglia salesiana, professore ordinario di letteratura cristiana antica presso la Pontificia Università salesiana, e, recentemente (dal 21 al 27 febbraio scorso) predicatore degli esercizi spirituali a Papa Benedetto XVI e alla Curia romana.

La statua è stata commissionata dalla comunità parrocchiale di Boretto che ha voluto dedicare un altare nella chiesa paesana al proprio concittadino Artemide Zatti Coadiutore Salesiano, morto a Viedma (Argentina) nel 1951 e beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 2002.

La statua, in terracotta policroma, realizzata dallo scultore borettese Ivan Cantoni, è stata collocata il 4 marzo nella nicchia sovrastante il primo altare di sinistra della Basilica Minore di San Marco. Artemide Zatti vi è raffigurato in piedi in compagnia di un bambino, al quale rivolge un gesto di protezione e affetto. Il riferimento all’infanzia assume un significato simbolico di carattere evangelico in quanto rimanda al mondo dei “puri di cuore”, ossia a quell’umanità indifesa e sofferente a cui Zatti dedicò la propria vita. La composizione richiama inoltre l’iconografia tradizionale di

San Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione Salesiana. All’attività di infermiere, responsabile e, poi, fondatore di una grande struttura di assistenza ai malati a Viedma, allude il camice chiaro indossato dalla figura del Beato. Egli tiene nella mano destra un Vangelo, a significare il fatto che la sua dedizione ai malati e ai sofferenti non scaturì da una semplice spinta altruistica, ma da un profondo spirito cristiano sostenuto, oltre che dalla fede, da una continua frequentazione e meditazione dei testi sacri.

I Borettesi potranno così esprimere la propria devozione al concittadino Beato Artemide contemplandone l’immagine nella nicchia di una bella ancona ottocentesca, come da generazioni accade per santi più antichi e universalmente noti come San Luigi Gonzaga, con cui Zatti divide la cappella, o San Giuseppe, suo “dirimpettaio” dall’altro lato della navata.

Immagine: la statua in terracotta policroma del Beasto Artemide Zatti fotografata nello studio dello scultore Ivan Cantoni prima della collocazione nella Basilica Minore di San Marco di Boretto (foto A. Bosoni)
















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