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Reggio Emilia: week-end ad alto rischio valanghe

Sarà un week-end ad alto rischio in montagna per il pericolo valanghe. Oltre all’allerta lanciato ieri dalla Protezione civile della Regione, le previsioni di bel tempo per domani, sabato (tra l’altro giornata di maggior affluenza turistica invernale anche per quanto riguarda gli appassionati di fuoripista, trekking, escursioni con ciaspole, sci alpinismo e snowboard) rendono le prossime ore particolarmente delicate. Anche il bollettino del Servizio Meteomont del Corpo forestale dello Stato, sulla base della scala europea del pericolo valanghe, segnala il raggiungimento del livello “Marcato 3” nei comuni di crinale delle province di Reggio Emilia, Bologna, Modena e Parma, in particolare nella fascia sopra i 1.300 metri, le cui zone sottovento sono caratterizzate dalla presenza di cornici ed accumuli di neve. Il manto nevoso risulta infatti debolmente consolidato a causa delle nevicate, pari a circa 40-60 centimetri nelle ultime 24 ore, della scarsa coesione fra il nuovo strato e quelli sottostanti e dei possibili fenomeni di instabilità, conseguenti al sovraccarico degli strati nevosi più profondi. Si possono dunque verificare distacchi del manto nevoso anche con deboli sovraccarichi sui versanti a pendenza critica, ancor di più se il bel tempo atteso per domani porterà a un rialzo delle temperature.

Anche la Protezione civile della Provincia di Reggio ha dunque invitato i Comuni appenninici ed in particolare quelli di Collagna, Ligonchio, Ramiseto e Villa Minozzo ad assicurare la comunicazione del rischio ai frequentatori dei territori innevati mediante apposite tabellazioni poste nei luoghi di permanenza e frequentazioni sciistiche. Si consiglia, in ogni caso, di evitare assolutamente le attività fuori pista, in particolare l’attraversamento dei canaloni e dei pendii aperti caratterizzati dalla presenza di accumuli da vento.

“Un’accurata e attenta organizzazione è fondamentale per la buona riuscita di ogni gita in montagna – ricordano Federica Manenti, responsabile del Servizio Protezione civile e Difesa del suolo della Provincia, ed il responsabile del Soccorso alpino di Reggio, Stefano Rossi – Si comincia con i preparativi da compiere a casa prima della partenza, seguono le osservazioni sul luogo scelto per la escursione e quelle continue durante l’itinerario ed in particolare nei posti chiave, sempre alla luce degli aggiornamenti dei bollettini meteo. Tutto ciò, ovviamente, associato alle misure di protezione e sicurezza legate all’attrezzatura. Il turista invernale può sottrarsi alle situazioni di pericolo unicamente agendo in maniera sensata e idonea. Ed essendo pronto, nel caso, a rinunciare ad una gita pianificata, cambiare obiettivo o itinerario o affrontare un ritorno prematuro”.

Questi, in ogni caso, i consigli utili per chi intende effettuare gite in montagna:

A casa. Tre quarti del rischio di un incidente possono essere eliminati con una buona pianificazione a casa.

a. Tenendo in considerazione i bollettini meteo e quelli delle valanghe.

b. Pianificando la gita a tavolino (con tanto di cartina topografica, guide, regolo per l’inclinazione dei pendii) e definendo i punti critici. Eventualmente consultando un esperto della zona.

c. Considerando il fattore umano per “tarare” la gita (chi sono e quanti sono i partecipanti, quali le condizioni fisiche dei più “deboli”, la loro disciplina ecc.).

In zona. Un’altra parte del rischio viene eliminata una volta arrivati in zona, osservandola attentamente, scrutando il terreno con il cannocchiale, e verificando continuamente le condizioni man mano che ci si avvicina alla meta in particolare per quel che concerne:

a. Tempo-neve-valanghe;

b. Terreno (forme, pendenze, esposizioni, vegetazione ecc.);

c. Fattore umano (quali sono effettivamente le condizioni dei compagni del gruppo? C’è altra gente sullo stesso itinerario, quanti e dove sono?)

Sul posto. Il rischio residuo viene eliminato una volta giunti sul posto, osservando attentamente le condizioni:

a. Come è cambiato il tempo? Qual è il quantitativo di neve fresca critico e l’influsso del vento?

b. Come si presenta effettivamente il terreno? (forma, esposizione, ampiezza pendenza del punto più ripido).

c. Fattore umano: condizioni del gruppo. Livello di disciplina.
















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